zanon registro elettronico

email: itccorridoni@tin.it, Istituto Tecnico Commerciale e Geometri "F. Corridoni". https://www.twitch.tv/zanoxviiSkloppa! Licensed under Questa immagine rappresenta un marchio registrato o di fabbrica. Alcune caratteristiche di questo modello sono poco note e piuttosto curiose. L'unica differenza tra il prototipo e la versione di serie fu l'utilizzo della pelle nera con cuciture a vista nello stesso colore della carrozzeria per la sella composta da due elementi separati. Come tutte le vespe con cambio manuale non ha trasmissione secondaria, ma la ruota di trazione è imperniata "a sbalzo" direttamente sull'albero secondario in uscita dal cambio. È stato senz'altro, assieme alla Special, uno dei "vespini" di maggior successo, pur senza aver goduto del fascino della versione Special; ciò è dovuto soprattutto al fatto che la R portava con sé il retaggio stilistico della Vespa classica a faro tondo prodotta fino ad allora, che nulla poteva contro l'innovazione e la controtendenza del freschissimo faro quadro Special (oltre al fatto che ha avuto per tutta la produzione 3 marce contro le 4 della Special). Spostò il cambio sul manubrio, ritenendolo molto più pratico da usare, coprì il motore con il telaio per rimediare alle frequenti perdite d'olio che macchiavano i pantaloni (soluzione, questa, già adottata nell'MP5), aggiunse la ruota di scorta in quanto la maggior parte delle strade dell'epoca erano in sterrato ed i motociclisti erano costretti a rimediare alle frequenti forature con soluzione e toppe. Dalla sua presentazione e fino all'inizio del 2000 era equipaggiata con il motore 125 a 4 Tempi da 12 cavalli di potenza, sigla motore M041M, portato al debutto l'anno precedente dal Piaggio Sfera 125 e abbinato esclusivamente al variatore automatico. La velocità massima della T5 era di 108 km/h, che si raggiungevano con una relativa facilità, anche grazie alla curva di erogazione della potenza piuttosto appuntita. Si tratta della versione restyling della moderna Granturismo che prima ha affiancato e poi sostituito. Forse la più grande innovazione di questo modello, che contribuì al suo successo planetario, fu la presenza di una carrozzeria portante, che sostituiva il telaio e che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, col risultato di una protezione efficace dalle intemperie e di poter consentire l'utilizzo della motocicletta con l'abbigliamento di tutti i giorni, sfatando la nomea della motocicletta che imbrattava il guidatore. L'unica Vespa 125 più potente e veloce della ETS fu solamente la Vespa T5. Per quanto riguarda le prestazioni, la Granturismo raggiungeva la velocità massima di 102 km/h con il motore 125 e 119 km/h con il motore 200. Uscita in occasione del sessantenario della nascita del marchio Vespa, il modello LX riprende esteticamente le linee dei vecchi modelli in versione moderna. https://www.twitch.tv/dagnolf96PLAYLIST: https://open.spotify.com/user/zanobaby777/playlist/3iUW2oZkOqBUcT8YJTfr8NCanale TELEGRAM → https://telegram.me/ZanoMindSeguimi su INSTAGRAM → https://www.instagram.com/ertonyy/Pagina FACEBOOK → https://www.facebook.com/ZanosMindSNAPCHAT! Contrada Asola - 62013 Civitanova Marche (MC) Il successivo 11 maggio, in occasione del raduno mondiale Vespa Day tenutosi a Roma come da tradizione, la Vespa GT 60º fu presentata al grande pubblico. Oltre la pedalina (reintrodotta dopo le versioni N ed FL2 che ne erano sprovviste) era dotata avviamento elettrico di un morino di avviamento. (Piove) e La dolce vita negli anni 1950, Boccaccio '70 negli anni 1960, American Graffiti e Quadrophenia negli anni 1970, Scarface, Sapore di mare, Il ragazzo di campagna, 7 chili in 7 giorni e Good Morning, Vietnam negli anni 1980, Caro diario, Il barbiere di Rio, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Il talento di Mr. Ripley e American Pie negli anni 1990, e About a Boy - Un ragazzo, Alfie, The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo, Manuale d'amore, The Interpreter e Munich negli anni 2000[20]. In realtà i 180 cm³ della Vespa Rally sono dati da una variazione lieve di alesaggio e corsa che ora passano rispettivamente a 63,5 mm. Nasce nel 1955, prodotta in 5 serie sino al 1961. Queste soluzioni le permisero di mantenersi competitiva sul mercato di quegli anni anche in termini di prestazioni, notevolmente aumentate dall'arrivo degli scooter a presa diretta. Era alimentata con miscela al 5%, aveva la ruota di scorta posizionata sotto la pancia sinistra e furono adottati sia il bauletto anteriore, fissato sul retro dello scudo che il manubrio e faro trapezoidale della 150 GL.È stata prodotta in due versioni, una con commutatore chiave avviamento sopra il manubrio e batteria (come il GS 160). L’avvenimento venne ripreso dal cinegiornale Movieton: gli italiani avrebbero visto per la prima volta la Vespa nelle pagine interne di Motor e nella copertina in bianco e nero de La Moto del 15 aprile 1946, toccandola con mano alla Fiera di Milano dello stesso anno, dove anche il cardinale Schuster si fermò incuriosito a guardare l’avveniristico veicolo[6]. È anche uno dei mezzi a due ruote che per primi hanno consentito elaborazioni personali; famose le verniciature particolari, le selle personalizzate, l'aggiunta di cromature e tutto ciò che consentiva di avere un modello unico di cui dar sfoggio nei numerosissimi raduni dedicati in tutto il mondo a questa motocicletta. Aveva una cilindrata di 88,5 cm³ e 6 cv a 6000 giri/min. There is a list of all Esiste una versione base, distinguibile dall'assenza della S nella sigla, che non ha le frecce e il cofano portaoggetti dietro lo scudo. A differenza delle Vespe 50 del passato monta numerosi pezzi in plastica, come il parafango anteriore, il bordino sotto-sella e la calandra posteriore (esteticamente una continuazione della sella), il coperchio del bauletto anteriore dietroscudo oltre che la parte superiore del cupolino che alloggia il contachilometri ed il musetto anteriore, già in plastica su diversi altri modelli. This article uses material from the Wikipedia article Dal 1967 poi, a partire dal numero di telaio 200.001, la scocca sarà allungata e avremo la versione definitiva della 50 N che si chiamerà 50 N Allungata. Veniva prodotta per il mercato italiano in due colori, il rosso e il blu pavone, il primo in due tonalità, per i mercati esteri venne prodotta anche in livrea bianca, ci fu anche una piccola produzione di vespa 50 ss che aveva lo stesso telaio della sorella maggiore (cioè con il finto serbatoio, il manubrio sportivo e lo scudo "aerodinamico") ma con un motore depotenziato. La posizione del motore consentiva la trasmissione diretta dal cambio alla ruota posteriore senza catena, che faceva parte della semplicità progettuale che ha favorito il successo planetario della Vespa. La Vespa ha vissuto anche una vera e propria carriera agonistica. Versione "Lusso 3 marce" (1966): a rendere particolare e di maggior pregio questo modello sono varie migliorie soprattutto estetiche: un profilo bordoscudo in anticorodal come le sorelle di maggior cilindrata, le strisce pedana in alluminio e gomma con puntalini in alluminio fissati al telaio tramite ribattini, il bordo del fanale anteriore cromato, una crestina in alluminio lucidato sul parafango anteriore, la sella biposto e il gancio portaborsa; la scritta Vespa 50 è adesso in alluminio a rilievo e appare anche sul retro la scritta Vespa 50 L. Per il resto le caratteristiche generali sono equivalenti alla sorella meno arricchita 50 N, meccanicamente un differenza importante è invece l'adozione di un ammortizzatore idraulico a doppio effetto montato anteriormente che permette più comfort su terreni sconnessi. Subito dopo a Jette, Belgio. Anche la marmitta è nuova, più performante e silenziosa. Nel 2006 è uscita di scena la Granturismo 200L, per far posto alla Vespa GTS introdotta l'anno precedente. Lo scooter non si discosta dall’iconica due ruote originaria, che, come ricorda il nome stesso, nacque nel 1946, unendo lo stile della famosa casa di moda milanese. By clicking on, (13047 views - Cars & Motorbikes & Trucks & Buse), collezione permanente del Triennale Design Museum, collezione permanente del MoMA di New Yotk, Vespa, la due ruote più famosa d’Italia (e del mondo) compie settant’anni, La Vespa compie 70 anni, una storia d'Italia su due ruote, La 1000 vespistica due momenti di un mito 1951-1954/1965-1970, Fondo globale per la lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria, The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo, Creative Commons Attribution-Share-Alike License 3.0. creare un motociclo a scocca portante, idoneo all'uso di tutti i giorni e abbordabile per tutti. Il modello è dotato di accensione elettronica, freno a disco anteriore; è inoltre noto per essere stato il primo scooter del marchio. Modello, insieme alla versione 125 Automatica, che ha probabilmente favorito l'evoluzione degli odierni scooter: aveva sostituito la frizione manuale e il cambio a tre/quattro marce, con la trasmissione automatica a variatore e frizione centrifuga. Dalla collaborazione dei due marchi, Vespa e Armani, nasce la Vespa 946 Emporio Armani, una limited edition pensata per celebrare i 40 anni della Fondazione Giorgio Armani e i 130 anni di vita del Gruppo Piaggio. Nell’intento di migliorare il servizio che la Scuola rende agli studenti e alle loro famiglie, il nostro Istituto ha adottato il servizio di registro elettronico per il monitoraggio e il controllo delle assenze e la consultazione dei voti riportati dagli alunni nelle varie discipline. Nel 1959, a seguito del rinnovamento della gamma, Piaggio mette in produzione la Vespa 150 VBA basato sul telaio di nuova concezione derivato dalla 125 del '58. Dalla versione originale vennero derivate anche la Vespa LXV e la Vespa S. Al Salone di Milano del 2005 fu presentata la show bike Vespa GT-60. → ZanobabyTwitter → https://twitter.com/ZanoMind?lang=enTWITCH! Nel 1977 fu subito pensata nelle tre motorizzazioni classiche per Piaggio, 125, 150 e 200, la PX incarnava "la vespa del futuro": nuova carrozzeria, diversa piega del manubrio, forcella anteriore rivisitata con dispositivo antiaffondamento, agile e scattante riscosse subito molto successo tra il pubblico. Rappresenta il meglio della produzione: è veloce, confortevole ed elegante, raggiunge 105 km/h di velocità massima, grazie ad 10 cv di potenza massima. Di converso, la T5 non era particolarmente brillante in ripresa, mostrando un'evidente pigrizia a prendere giri nei regimi bassi ed intermedi, costringendo spesso a scalare una marcia per mandare il motore "in coppia". La Vespa Rally 200, modello derivato dal 180 rally, è uno scooter studiato per gli spostamenti veloci. Il sellino era per una persona e di tipo ciclistico, con la possibilità di aggiungerne un secondo per il passeggero; con il nuovo modello è stata piazzata la sella allungata, che rendeva più difficoltosi i tentativi di furto della miscela dal serbatoio. La tecnologia Leader fu adottata dalla motorizzazione 125 nel 2000. Verrà sostituita nel 1964 dalla Vespa 180 SS. Rispetto alla 90SS, la 50 non ha la forcella rinforzata ma una classica forcella da 50 e non c'è il rinforzo trasversale sotto il telaio posteriore. Quest'ultimo, è peculiarità esclusiva dei primi esemplari prodotti, identificati come "160 GS prima serie". Le strisce pedana sono più larghe rispetto a quelle che verranno usate sulla "Primavera", il comando del rubinetto serbatoio ha il pomello in alluminio come sulle 50cc, veniva equipaggiata di monosella "Aquila" e portapacchi, ma come optional si poteva avere la sella biposto piatta e alta, Il copriventola ha la griglia a "V" come quella che viene usata sulle 50cc del tempo con la cuffia cilindro in metallo, infine sulla pancia sinistra non c'è il portaoggetti che verrà introdotto di lì a poco con la "Primavera". All'epoca rappresenta il modello di Vespa con cilindrata più alta mai prodotta. Lo svizzero Giuseppe Morandi percorre 6.000 km su una Vespa che aveva comprato nel 1948. Nel 2000 fu annunciata la versione 50 a 4 tempi con il motore HiPer4 omologato Euro 1. Un carburatore leggermente maggiorato (da 16:10 a 16:12, come altre versioni PK). Rimasta pressoché invariata fino a tutto il 1999, a parte modifiche di dettaglio introdotte con la serie "Arcobaleno" della fine del 1984 e nuove colorazioni tempo per tempo introdotte, nel 1999 arriva la modifica più attesa: il freno anteriore a disco. Pierre Delliere, sergente dell’aeronautica francese, raggiunge Saigon in 51 giorni da Parigi, passando per l’Afghanistan. Montava di serie un innovativo gruppo termico in alluminio con candela centrale, canna cromata e due fasce elastiche da compressione; soluzioni che aumentavano notevolmente il rendimento. Anche se nessun pezzo deriva da quello di un aereo, di "aeronautico" vi è comunque l'ideatore, Corradino D'Ascanio, ed il supporto "monotubo" della ruota anteriore, derivato da quello dei carrelli degli aerei. Caratteristiche le scritte distintive davanti e dietro in blu scuro. Il veicolo vanta anche un'imitazione: il 9 giugno 1957 le Isvestja salutano l’avvio della produzione in URSS, a Kirov, della Vjatka 150 cc, una copia di Vespa. Nel 1999 fu sostituita dalla Vespa ET2, modello completamente nuovo dotato di cambio a variatore continuo e motore di concezione moderna. a 5000 giri e a superare gli 80 km/h. Modello di concezione mista tra cambio automatico e starter elettronico. Per ciascuno di questi modelli l’allestimento prevede la variante cromatica “Azzurro 70”, una speciale verniciatura dei cerchi e una caratterizzazione estetica che comprende un logo speciale sulle fiancate e la targhetta identificativa fissata sul contro-scudo. x 57 mm. Questo modello, essendo piuttosto raro, è ricercato e ben valutato dai vespisti amatori e collezionisti. La Vespa 160GS, prodotta dal 1962 al 1964, è il modello sportivo che va a sostituire la 150 GS. Nel 1949 venne costituito il Vespa club d'Italia che raggruppava i diversi club sparsi nel Paese. Nel 1963 venne prodotta la prima Vespa V 50, caratterizzata dallo sportellino piccolo sul telaio lato ispezione motore, dai cerchioni (9 pollici) in tinta con la carrozzeria, dalla luce posteriore in metallo non ancora rettangolare, cuffietta motore in metallo anziché in plastica, crociera del cambio a due anziché quattro steli e sellino largo monoposto di tipo ciclistico, con la possibilità di aggiungerne un altro per il posto del passeggero. Enrico Piaggio comprese che per realizzare qualcosa di realmente innovativo avrebbe dovuto scegliere un progettista la cui mente fosse sgombera da ogni concetto costruttivo riguardante una motocicletta; scelse così di affidarne la progettazione all'Ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio, progettista di alcuni modelli sperimentali di elicotteri e uomo che "detestava le motociclette", quindi la persona ideale per inventare qualcosa di completamente nuovo. CF / P.IVA 01317700555 Tel (39) 0763 344225 Email: info@gardenmotor.it È stata prodotta dal 1997 al 2004, quando è stata sostituita dal modello ET4. le ruote della Vespa sarebbero i ruotini di coda del quadrimotore; il motore della Vespa sarebbe un motorino di avviamento dei. ZANONE ELITE 1! Resterà in produzione fino al 1982. Sparisce anche il fanalino posteriore in metallo che viene sostituito da quello completamente in plastica trasparente rossa con catarifrangente (normalmente SIEM). Altri appuntamenti con il Vespa World Days sono stati nel 2010 a Fátima in Portogallo, nel 2011 a Oslo in Norvegia, nel 2012 a Londra in Inghilterra, nel 2013 a Hasselt in Belgio, nel 2014 a Mantova, nel 2015 a Biograd in Croazia e nel 2016 a Saint-Tropez, in Francia. Venduta a 4500 euro è andata esaurita nel giro di due settimane, a conferma della passione verso questo mezzo. Le novità di questo modello furono molteplici, come ad esempio il freno anteriore a tamburo a doppia oliva, per una maggiore frenata, o il fanale anteriore di diametro maggiorato. In concomitanza con la Vespa 50 "sportellino piccolo" vene prodotta la vespa 50s, ove la S sta per Sprint. I modelli prodotti sono PK 50S, PK 50XL e PK 50 XL Rush e hanno avuto molto successo per la notevole somiglianza con i modelli PX. Solo i modelli PK 50, PK 50 S potevano avere il contachilometri optional, il modello PK 50 XL Rush e PK 50 XL avevano un blocco unico rotondo contenente spie, indicatori di velocità e livello miscela, mai contenuto negli altri modelli. Zano Mind 384,128 views. Il particolare nome "946" deriva dal fatto che proprio nel 1946 Enrico Piaggio depositò all'ufficio brevetti di Firenze il progetto originario della Vespa, cui la 946 si richiama esplicitamente nelle sue forme. - Duration: 16:28. Enrico Piaggio crea intorno al suo prodotto un’attenzione costante con iniziative come la fondazione e la diffusione dei Vespa Club: il primo nasce a Viareggio il 23 ottobre 1949[12]. Come optional si poteva mettere un contachilometri, ma a differenza delle altre vespe aveva il manubrio senza rivestimenti in lamiera e poteva quindi essere soggetta ad atti vandalici o furti. Record mondiale di vendite insieme alla sorella 125 Primavera ET3 fino al 1982, anno in cui è stata dichiarata fuori produzione. Con l’aiuto di Mario D’Este, suo disegnatore di fiducia, a Corradino D’Ascanio bastarono pochi giorni per mettere a punto la sua idea e preparare il primo progetto della Vespa, prodotto a Pontedera nell’aprile del 1946. Fu perciò un fallimento in quanto pochissimi modelli furono venduti e tutt'oggi è una tra le Vespe più ricercate dai collezionisti. Richiedeva manutenzione, ma a quella data era stata progettata per sopravvivere nei lunghi tragitti alle possibili insidie del dopoguerra, come il perforamento di una gomma. È uscita temporaneamente di produzione nel febbraio 2008 dopo 30 anni di gloriosa carriera, più per scelta del produttore che per la acclarata difficoltà di omologare euro 3 i motori. Il telaio è sostanzialmente identico ma variano gli attacchi dello sportellino coprimotore che, pur essendo sempre piccolo, adesso ha delle cerniere come quelle dei modelli futuri. Nell’intento di migliorare il servizio che la Scuola rende agli studenti e alle loro famiglie, il nostro Istituto ha adottato il servizio di registro elettronico per il monitoraggio e il controllo delle assenze e la consultazione dei voti riportati dagli alunni nelle varie discipline. Gli elementi distintivi erano il faro anteriore sul parafango e il manubrio in tubo d'acciaio a vista che ricollegavano la moderna Vespa serie GT alla prima Vespa 98. Meccanicamente ha ancora il cilindro in ghisa che verrà invece sostituito da quello in alluminio nella HP, è alimentata da un carburatore Dell'Orto 16/12, è dotata di cambio a tre marce e di avviamento elettrico. L'unica miglioria che la differenzia dalla PK 125 Elestart Automatica è il contachilometri della versione PK "XL Rush", ovverosia con quattro spie e l'indicatore del livello della miscela. Nonostante la smentita di un'eventuale produzione del prototipo GT-60, il 27 aprile 2006 Piaggio presentò alla stampa internazionale la versione di serie denominata Vespa GT 60º, in occasione del 60º anniversario che fu celebrato al Museo Giovanni Alberto Agnelli di Pontedera (PI). Nel 1953 si contano oltre diecimila stazioni Piaggio in tutto il mondo, America e Asia comprese. Aveva il doppio cavalletto (laterale e centrale), il portapacchi in alluminio e il vanno sottosella per due caschi jet. Tale soluzione fu però subito accantonata tanto che la Piaggio stessa diffuse una nota di manutenzione alle officine suggerendo di sostituire scatola filtro e carburatore con lo starter inglobato. Caratteristico per la forma rettangolare del fanale anteriore e per il nasello che copriva il tubo di sterzo e il clacson, era praticamente "indistruttibile" e molto migliorata rispetto ai modelli 50 N, L e R. Si divide in tre serie: Caratteristica di tutte le serie è la sella monoposto a gobbino, però da molti sostituita con selle allungate (Gaman e Yankee le più conosciute), o altre per due persone, per comodità. Munita di freno a disco anteriore e tamburo posteriore. Venduta in un'unica colorazione Azzurro Metallizzato (codice MaxMeyer 1.268.0110). Search the world's information, including webpages, images, videos and more. Il nome deriva dalla moda dell'epoca di chiamare "Super", i modelli della stessa serie con prestazioni superiori. Dal 16 al 19 giugno 2006 si è tenuto a Torino l'ultima edizione dell'Eurovespa, il Raduno Annuale Mondiale Vespistico che ha una lunga storia alle spalle, ben 40 edizioni svoltesi di volta in volta negli anni, in tutte le nazioni europee per coinvolgere il maggior numero di appassionati possibile. Il telaio è in alluminio invece che in acciaio, particolare che la rende più leggera e notevolmente più costosa. Il pezzo forte di casa Piaggio, successore del GS: la Vespa 180 Rally. Nel 1952 il francese Georges Monneret costruisce una “Vespa Anfibia” per la Parigi-Londra attraversa il canale della Manica. Nascono stabilimenti anche a Bombay e in Brasile; Vespa sbarca anche negli USA, in Australia, in Sud Africa (dove viene battezzata “Bromponie”, il pony della brughiera), Iran e Cina. Era un modello sportivo, costruito sulla base della Vespa PX, dalla quale differiva per il faro anteriore rettangolare, il cupolino in plastica sul manubrio, la coda più verticale, per la strumentazione più grande con contagiri elettronico, per una crociera del cambio modificata al fine di evitare i forti tac durante le cambiate veloci, per il nasello davanti più appuntito, per la corsa più corta di quella del PX (52mm contro 57mm), per i cuscinetti di banco a rulli più robusti e, differenza più importante, i 5 travasi del cilindro invece di 3 (da qui il nome T5). Il motore rispetto alle versioni contemporanee alla GS è potenziato e con carburatore direttamente innestato sul cilindro, la carrozzeria è rastremata per una migliore penetrazione nell'aria. Il motore era sostenuto posteriormente dalla carrozzeria portante nelle vicinanze della ruota, il serbatoio situato anch'esso posteriormente dal lato opposto del motore e, perlomeno in alcuni modelli, con la presenza anche della ruota di scorta. Questo, oltre a garantire una pronta accensione in ogni condizione, permette al motore di "girare" agli altri regimi con maggiore regolarità a tutto vantaggio delle prestazioni. L'origine del nome "Vespa", divenuto in seguito famoso a livello planetario, rimane incerta. Come con i modelli "XL Rush" il clacson si trova nel retroscudo e il nasello è più aerodinamico. Il motore introduceva soluzioni innovative come la frizione modificata con cuscinetto reggispinta ed un unico cavo rigido per l'innesto delle marce. Rispetto alla Vespa 50 "Sportellino Piccolo" viene modificato il posteriore, che ora gode di linee più rotonde e sprintose. Al cinema, la Vespa appare in svariati film tra i quali Vacanze romane, Amici per la pelle, Moglie e buoi, Padri e figli, Poveri ma belli, Caccia al ladro, I soliti ignoti, Ciao, ciao bambina! T. +39 0733 890156 892027   F. 0733 890201 Quando poi la produzione prende il via anche nella prima Licenziataria tedesca, negli anni cinquanta, ecco raggiunti i 60.000 mezzi, mentre tre anni dopo ben 171.200 veicoli varcheranno le porte degli stabilimenti[10]. La Vespa 50 FL2 (chiamata anche in gergo Vespa V per via dell'inedito logo presente sullo sportello del vano portaoggetti) è stata prodotta dal 1990 al 1992. La sua presentazione ufficiale è avvenuta nel corso del 2009. Nel 1951 Piaggio aveva realizzato un prototipo di Vespa 125cc per le gare di velocità, stabilendo il record mondiale sul km lanciato alla media di 171,102 km/ora. Versione "Rinnovata" (1969): un'evoluzione della N e della L dalle quali eredita alcune peculiari caratteristiche. La Vespa P 125 ETS, prodotta dal 1984 al 1986, anche nella versione con avviamento elettrico (Elestart), fu la Vespa "small-frame" più potente mai prodotta: si può dire che sia l'erede della famosa Primavera ET3. Il Paperino, pur vagamente simile ai futuri modelli di Vespa, presentava un ampio tunnel centrale che gli conferivano un aspetto goffo, tanto da meritarsi l'appellativo di "brutto anatroccolo"; il progetto fu presto accantonato e il modello non venne più prodotto e commercializzato. In ambito sportivo inoltre, questo modello di Vespa (assieme all'ancora più rara PK Automatica) era il premio che veniva dato a chi conquistava la Pole Position al Gp di Monza nel Campionato di Formula 1. Il logo Piaggio a forma di scudetto rettangolare resterà in auge sino a 1º ottobre 1967 data in cui la Piaggio modifica il proprio marchio trasformandolo nel famosissimo ed universale logo esagonale. La Vespa 946 è stata presentata per la prima volta a Milano all'EICMA 2012. Rinnovato è anche il fanale posteriore (dall'aspetto triangolare) e quello anteriore (leggermente più piccolo) ma con un buon fascio di luce. Una small frame automatica con avviamento elettrico o a pedalina e con la tradizionale scocca portante in acciaio. Il cambio a tre o quattro marce era comandato dal manubrio tramite la rotazione della manopola in blocco unico con la leva di comando della frizione. Quattro anni dopo il debutto, nel 1950, Vespa viene prodotta in Germania dalla società Hoffmann-Werke di Lintorf; nel 1951 aprono le licenziatarie di Gran Bretagna (Douglas di Bristol) e Francia (ACMA di Parigi); nel 1953 inizia la produzione anche in Spagna con la Moto Vespa S.A. di Madrid. Si diede, quindi, avvio alla produzione in serie di un primo lotto di 2.500 esemplari, 2.181 dei quali furono venduti nel 1946; un risultato destinato a quintuplicare nell'anno successivo, con 10.535 Vespa vendute[9]. La media oraria da tenere in queste prove su strade aperte al traffico era di 45 km/h, non poco. È un modello innovativo rispetto ai precedenti, infatti pur mantenendo le tipiche linee che contraddistinguono la Vespa, possiede alcune modifiche come le ruote più grandi o le prese d'aria posizionate di fianco al sellino; similmente ai primi storici modelli il sellino, nella parte terminale si stacca e rimane "sospeso" dal telaio. Nell'anime FLCL il personaggio di Haruko é sempre visto su una Vespa Super Special gialla, opportunamente modificata e in grado di raggiungere alte velocità. Versione "Nuova" (1964): viene modificato il carter motore con un foro di maggiori dimensioni per l'alloggiamento del cilindro, la crociera del cambio è passata da 2 a 4 steli, gli ingranaggi della 1ª, 2ª e 3ª passano da 4 scanalature a 6 scanalature in modo da favorire l'innesto della stessa, la cuffia motore in metallo sostituita fino ad ora dalla calottina in plastica. In realtà la data della nascita è antecedente di circa un mese. Con il telaio derivato dalla 150 GL, è l'ultima vespa ad adottare gli storici cerchi da 8". Esteticamente è un mix tra la 180 S.S. e la Sprint ad eccezione del manubrio che è di nuovo disegno, faro, manopole e contachilometri compresi. Durante il suddetto periodo l'immagine della Vespa PX è stata conservata dalla sua emanazione indiana LML che, importata anche in Italia, è omologata euro 3 e non risente di particolari limitazioni motoristiche. ^ Il primo brevetto di Vespa , museoscienza.org . ^ Alberto Calliano, Registro storico Vespa , Motociclismo d'Epoca, settembre 2008 La gamma era composta da due versioni: la 125L in vendita al prezzo di lancio di 3.555 euro e la 200L in vendita al prezzo di lancio di 3.895 euro. La vendita dei primi 50 esemplari, costruiti e assemblati artigianalmente, procedeva comunque a rilento e gli ultimi due furono acquistati da dirigenti Piaggio che vollero così dichiarare la loro fiducia nel progetto. I motori disponibili sono da 50, 125 e 150 cc. Quelle di maggiore importanza in Italia furono il giro dei tre mari e le 1000 km con partenza ed arrivo nella stessa città ed in prova unica. Il debutto in società si tenne al Circolo del Golf di Roma, alla presenza del generale americano Stone in rappresentanza del governo statunitense alleato. Alcuni concorrenti denominati "corsari" in barba al regolamento che ne prevedeva la squalifica facevano vere e proprie gare di velocità. APRO 3 TOP 100 ALLA RICERCA DI RONALDO IF! Il motore ha sempre la stessa cilindrata della 180 S.S. ma cambia radicalmente nel sistema di alimentazione: il vecchio sistema a luci incrociate lascia spazio all'ammissione rotante comandata dalla spalla dell'albero motore, soluzione già sperimentata dalla Piaggio ma su cubature minori. Nello stesso anno si assiste alla partenza del primo di una lunga serie di raid su due ruote. A differenza della 50 Elestart derivata dalla 50 Special, aveva un motorino di avviamento a parte anziché avere la bobina che fungeva anche da motore elettrico. Questa vespa è stata prodotta in due serie differenti: Il modello 50 Special fu prodotto dal 1969 al 1983. Nel 1999 alla versione da 125 venne affiancata la versione 150 con il motore 4 tempi della famiglia Leader con 12,5 CV di potenza; si poteva subito riconoscere dagli indicatori di direzione trasparenti. Enrico Piaggio decise di approvare l'allestimento della linea di montaggio per la produzione di serie e cercò l'aiuto della Lancia per l'iniziale appoggio commerciale.[7]. La Vespa PK è considerata la legittima erede, rivista in chiave estetica anni '80 della Vespa Primavera.

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