preghiera giovanni paolo ii divina misericordia

Questa specie di abuso dell'idea di giustizia e la pratica alterazione di essa attestano quanto l'azione umana possa allontanarsi dalla giustizia stessa, pur se venga intrapresa nel suo nome. La Chiesa condivide con gli uomini del nostro tempo questo profondo e ardente desiderio di una vita giusta sotto ogni aspetto, e non omette neppure di sottoporre alla riflessione i vari aspetti di quella giustizia, quale la vita degli uomini e delle società esige. per la dolorosa Passione e la Risurrezione del tuo Figlio, Essa riguarda - come hanno giustamente rilevato le analisi del Concilio Vaticano II - i problemi fondamentali di tutta l'esistenza umana. Chi ha visto me, ha visto il Padre». Questa profonda e multiforme corrente, alla cui base la coscienza umana contemporanea ha posto la giustizia, attesta il carattere etico delle tensioni e delle lotte che pervadono il mondo. 15. Cristo, come uomo che soffre realmente e in modo terribile nell'orto degli ulivi e sul Calvario, si rivolge al Padre, a quel Padre il cui amore egli ha predicato agli uomini, la cui misericordia ha testimoniato con tutto il suo agire. Nel corso dell'ultima Via Crucis al Colosseo, quella del Giubileo della Misericordia (25…, Il giorno 13 dicembre viene festeggiata Santa Lucia vergine e martire protettrice della vista. . Os 11, 7-9; Ger 31, 20; Is 54, 7 s.). Il concetto di «misericordia» nell'Antico Testamento ha una sua lunga e ricca storia. Il mondo degli uomini può diventare sempre più umano solo se introdurremo nel multiforme ambito dei rapporti interumani e sociali, insieme alla giustizia, quell'«amore misericordioso» che costituisce il messaggio messianico del Vangelo. Il 17 agosto 2002, San Giovanni Paolo II a Cracovia, consacrando il Santuario della Misericordia, affidò il mondo intero e le sue sorti alla Divina Misericordia con queste parole: “Voglio solennemente affidare il mondo alla Divina Misericordia. Gesù, soprattutto con il suo stile di vita e con le sue azioni, ha rivelato come nel mondo in cui viviamo è presente l'amore, l'amore operante, l'amore che si rivolge all'uomo ed abbraccia tutto ciò che forma la sua umanità. Il perdono attesta che nel mondo è presente l'amore più potente del peccato. Non vi è alcun dubbio che in quella semplice ma penetrante analogia, la figura del genitore ci svela Dio come Padre. L'uomo contemporaneo ha dunque paura che, con l'uso dei mezzi inventati da questo tipo di civiltà, i singoli individui ed anche gli ambienti, le comunità, le società, le nazioni, possano rimanere vittima del sopruso di altri individui, ambienti, società. I – Chi vede me, vede il Padre (cfr Gv 14,9) 1. Il figliol prodigo ne è consapevole, ed è appunto tale consapevolezza a mostrargli chiaramente la dignità perduta ed a fargli valutare rettamente il posto che ancora poteva spettargli nella casa del padre. Rivelandola sia con i fatti sia con l'insegnamento, egli si rivolgeva a uomini, che non solo conoscevano il concetto di misericordia, ma anche, come popolo di Dio dell'Antica Alleanza, avevano tratto dalla loro plurisecolare storia una peculiare esperienza della misericordia di Dio. Questa sollecitudine costituisce la misura del suo amore, L'amore di cui scriverà poi san Paolo: «La carità è paziente, è benigna la carità..., non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto..., si compiace della verità..., tutto spera, tutto sopporta» e «non avrà mai fine». Misericordia rivelata nella croce e nella resurrezione. È appunto in nome di questo mistero che Cristo ci insegna a perdonare sempre. Queste «forti grida» debbono essere proprie della Chiesa dei nostri tempi, rivolte a Dio per implorare la sua misericordia, la cui certa manifestazione essa professa e proclama come avvenuta in Gesù crocifisso e risorto, cioè nel mistero pasquale. Abbiamo cercato, nelle pagine precedenti del presente documento, di delineare almeno il profilo di questa verità che trova così ricca espressione in tutta la Sacra Scrittura e nella sacra tradizione. E già nel contesto dell'antica Alleanza esse preannunciano la piena rivelazione di Dio, che «è amore». Ma perfino questo gli veniva rifiutato. Il quadro del mondo contemporaneo presenta anche ombre e squilibri non sempre superficiali. L'uomo ha esteso il suo potere sulla natura ed ha acquistato una conoscenza più approfondita delle leggi del proprio comportamento sociale. Se è vero che ogni uomo, in un certo senso, è la via della Chiesa, come ho affermato nell'enciclica Redemptor hominis, al tempo stesso il Vangelo e tutta la tradizione ci indicano costantemente che dobbiamo percorrere questa via con ogni uomo così come Cristo l'ha tracciata, rivelando in se stesso il Padre e il suo amore (Cfr. Quale scuola di buona volontà per la convivenza di ogni giorno, nelle varie condizioni della nostra esistenza! «Anche se i monti vacillassero..., non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace». Questa comune esperienza fa sì che il figliol prodigo cominci a vedere se stesso e le sue azioni in tutta verità (tale visione nella verità è un'autentica umiltà); e per il padre, proprio per questo motivo, egli diviene un bene particolare: il padre vede con così limpida chiarezza il bene che si è compiuto, grazie ad una misteriosa irradiazione della verità e dell'amore, che sembra dimenticare tutto il male che il figlio aveva commesso. Esse dicono che dobbiamo cercare le radici vivificanti e le ragioni intime di questo rapporto risalendo al «principio», nel mistero stesso della creazione. Tale gioia indica un bene inviolato: un figlio, anche se prodigo, non cessa di esser figlio reale di suo padre; essa indica inoltre un bene ritrovato, che nel caso del figliol prodigo fu il ritorno alla verità su se stesso. Il Signore ama Israele con l'amore di una particolare elezione, simile all'amore di uno sposo (Cfr. L'uomo contemporaneo si interroga spesso, con profonda ansia, circa la soluzione delle terribili tensioni che si sono accumulate sul mondo e si intrecciano in mezzo agli uomini. Sia il male fisico che il male morale, o peccato, fanno si che i figli e le figlie di Israele si rivolgano al Signore con un appello alla sua misericordia. Benché essi continuino a richiamarsi alla medesima idea di giustizia, tuttavia l'esperienza dimostra che sulla giustizia hanno preso il sopravvento altre forze negative, quali il rancore, l'odio e perfino la crudeltà. Lo stesso rito eucaristico, celebrato in memoria di colui che nella sua missione messianica ci ha rivelato il Padre, per mezzo della parola e della croce, attesta quell'inesauribile amore in virtù del quale egli desidera sempre unirsi ed immedesimarsi con noi, andando incontro a tutti i cuori umani. Doveva farlo soffrire. Nell'analizzare la parabola del figliol prodigo, abbiamo già richiamato l'attenzione sul fatto che colui che perdona e colui che viene perdonato si incontrano in un punto essenziale, che è la dignità ossia l'essenziale valore dell'uomo, che non può andar perduto e la cui affermazione o il cui ritrovamento è fonte della più grande gioia. sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes, 22: AAS 58 [1966], p. 1042). Questo è quindi amore verso Dio, la cui offesa ripulsa da parte dell'uomo contemporaneo sentiamo profondamente, pronti a gridare con Cristo in croce: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Col mistero della creazione è connesso il mistero della elezione, che ha in modo speciale plasmato la storia del popolo il cui padre spirituale è Abramo in virtù della sua fede. Quando egli decide di ritornare alla casa paterna, di chiedere al padre di essere accolto - non già in virtù del diritto di figlio, ma in condizione di mercenario -, sembra esteriormente agire a motivo della fame e della miseria in cui è caduto; questo motivo è però permeato dalla coscienza di una perdita più profonda: essere un garzone nella casa del proprio padre è certamente una grande umiliazione e vergogna. Cristo sofferente parla in modo particolare all'uomo, e non soltanto al credente. Attraverso la complessa situazione materiale, in cui il figliol prodigo era venuto a trovarsi a causa della sua leggerezza, a causa del peccato, era maturato il senso della dignità perduta. Amore più potente della morte, più potente del peccato. Quando Cristo iniziò a fare e ad insegnare. Ciò è addirittura una «sovrabbondanza» della giustizia, perché i peccati dell'uomo vengono «compensati» dal sacrificio dell'Uomo-Dio. In queste parole pasquali della Chiesa risuonano, nella pienezza del loro contenuto profetico, quelle già pronunciate da Maria durante la visita fatta a Elisabetta, moglie di Zaccaria: «Di generazione in generazione la sua misericordia». che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo, 8. Tale fatto è universalmente noto. Ger 31, 20; Ez 39, 25-29). Così intesa, essa costituisce il contenuto fondamentale del messaggio messianico di Cristo e la forza costitutiva della sua missione. Il 17 agosto 2002, a Cracovia, San Giovanni Paolo II affidò alla Divina Misericordia le sorti del mondo con questa bellissima preghiera. Conformemente alle parole che Cristo rivolse a Filippo, «la visione del Padre» - visione di Dio mediante la fede - trova appunto nell'incontro con la sua misericordia un singolare momento di interiore semplicità e verità, simile a quella che riscontriamo nella parabola del figliol prodigo. Trinità. Venerati Fratelli, carissimi Figli e Figlie, salute e Apostolica Benedizione! Proprio allora si adempiono sino in fondo le parole pronunciate nel cenacolo: «Chi ha visto me, ha visto il Padre». I – Chi vede me, vede il Padre (cfr Gv 14,9), «Dio ricco di misericordia» (Ef 2,4) è colui che Gesù Cristo ci ha rivelato come Padre: proprio il suo Figlio, in se stesso, ce l'ha manifestato e fatto conoscere. Il popolo dell'antica Alleanza conobbe questa miseria fin dai tempi dell'esodo, allorché innalzò il vitello d'oro. Israele, infatti, fu il popolo dell'alleanza con Dio, alleanza che molte volte infranse. E ne hanno bisogno anche se sovente non lo sanno. Nella parabola del figliol prodigo non è usato neanche una sola volta il termine «giustizia», così come, nel testo originale, non è usato quello di «misericordia»; tuttavia, il rapporto della giustizia con l'amore che si manifesta come misericordia viene con grande precisione inscritto nel contenuto della parabola evangelica. Da una parte infatti, come creatura, egli sperimenta in mille modi i suoi limiti; d'altra parte, si accorge di essere senza confini nelle sue aspirazioni e chiamato ad una vita superiore. Giovanni Paolo II Consacrazione a Gesù Dio eterno, la bontà stessa, la cui Misericordia non può essere compresa da nessuna mente né umana né angelica, aiutami a compiere la Tua santa volontà, come Tu stesso me la fai conoscere. Questa precisa immagine dello stato d 'animo del figliol prodigo ci permette di comprendere con esattezza in che cosa consista la misericordia divina. Aumenta quel timore esistenziale collegato soprattutto - come ho già accennato nell'enciclica Redemptor hominis - con la prospettiva di un conflitto che, in considerazione degli odierni arsenali atomici, potrebbe significare la parziale autodistruzione dell'umanità. L'eguaglianza introdotta mediante la giustizia si limita però ambito dei beni oggettivi ed estrinseci, mentre l'amore e la misericordia fanno si che gli uomini s'incontrino tra loro in quel valore che è l'uomo stesso, con la dignità che gli è propria. Cristo sottolinea con tanta insistenza la necessità di perdonare gli altri che a Pietro, il quale gli aveva chiesto quante volte avrebbe dovuto perdonare il prossimo, indicò la cifra simbolica di «settanta volte sette», volendo dire con questo che avrebbe dovuto saper perdonare a ciascuno ed ogni volta. Appunto perché esiste il peccato nel mondo, che «Dio ha tanto amato... da dare il suo Figlio unigenito», Dio che «è amore» non può rivelarsi altrimenti se non come misericordia. Esso infatti manifesta che, oltre al processo di «compensazione» e di «tregua», che è specifico della giustizia, è necessario l'amore, perché l'uomo si affermi come tale. Questa era la forma di alterazione della giustizia in quel tempo; e le forme di oggi continuano a modellarsi su di essa. la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte. Nacque…, Una poesia di Madre Teresa di Calcutta semplicemente meravigliosa: un Inno alla Vita, che va sempre vissuta come un dono,…, Il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, San Gennaro visse nel III secolo e fu vescovo di Benevento forse nato nel 272 dopo Cristo. La data della sua morte ha così suggellato, per così dire, il suo testamento spirituale: ha affidato il mondo intero alla Divina Misericordia. Se si trova di fronte alla penitenza, all'autentica conversione, egli riporta di nuovo il suo popolo alla grazia (Cfr. È per questo che l'inquietudine morale è destinata a divenire ancor più profonda. Quale lezione di umiltà è qui racchiusa nei riguardi dell'uomo, in pari tempo del prossimo e di se stessi! Tale catena filiale e fraterna converge verso una croce perchè è il Cristo che apre e conduce il cammino della preghiera. I nostri pregiudizi sul tema della misericordia sono per lo più il risultato di una valutazione soltanto esteriore. Il concetto di «misericordia» nell’Antico Testamento. Tra i concelebranti, il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano e arciprete della Basilica vaticana, il cardinale Leggi tutto… Non soltanto parla di essa e la spiega con l'uso di similitudini e di parabole, ma soprattutto egli stesso la incarna e la personifica. La parola e il concetto di misericordia sembrano porre a disagio l'uomo, il quale, grazie all'enorme sviluppo della scienza e della tecnica, non mai prima conosciuto nella storia, è diventato padrone ed ha soggiogato e dominato la terra (Cfr. Inoltre, debole e peccatore, non di rado fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe. Il Maestro lo esprime sia per mezzo del comandamento da lui definito come «il più grande» (Mt 22, 38), sia in forma di benedizione, quando nel Discorso della montagna proclama: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5, 7). per es. Sulle orme di tale insegnamento procedono sia l'educazione e la formazione delle coscienze umane nello spirito della giustizia, sia anche le singole iniziative, specie nell'ambito dell'apostolato dei laici, che appunto in tale spirito si vanno sviluppando. In tale segno visibile, al pari degli uomini di allora, anche gli uomini dei nostri tempi possono vedere il Padre. Pertanto, l'amore misericordioso è sommamente indispensabile tra coloro che sono più vicini: tra i coniugi, tra i genitori e i figli, tra gli amici; esso è indispensabile nell'educazione e nella pastorale. Dio, Padre misericordioso,che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo,e l’ hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore,Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo.… Egli non vi aveva pensato prima, quando aveva chiesto al padre di dargli la parte del patrimonio che gli spettava per andar via. In questo senso la chiamano anche Madre della misericordia: Madonna della misericordia o Madre della divina misericordia; in ciascuno di questi titoli c'è un profondo significato teologico, perché essi esprimono la particolare preparazione della sua anima, di tutta la sua personalità, nel saper vedere, attraverso i complessi avvenimenti di Israele prima, e di ogni uomo e dell'umanità intera poi, quella misericordia di cui «di generazione in generazione» si diviene partecipi secondo l'eterno disegno della SS. L'analogia si sposta chiaramente verso l'interno dell'uomo. « Recitare il Rosario non è nient’altro che contemplare con Maria il volto di Cristo » (Lettera sul Rosario di Giovanni Paolo II) Alla base del metodo: Con Maria navighiamo sul mare della vita! Nel medesimo spirito, la liturgia del tempo pasquale pone sulle nostre labbra le parole del Salmo: Canterò in eterno le misericordie del Signore. Questa alleanza, antica come l'uomo - risale al mistero stesso della creazione - e ristabilita poi più volte con un unico popolo eletto, è ugualmente l'alleanza nuova e definitiva, stabilita là, sul Calvario, e non limitata ad un unico popolo, ad Israele, ma aperta a tutti e a ciascuno. Il significato vero e proprio della misericordia non consiste soltanto nello sguardo, fosse pure il più penetrante e compassionevole, rivolto verso il male morale, fisico o materiale: la misericordia si manifesta nel suo aspetto vero e proprio quando rivaluta, promuove e trae il bene da tutte le forme di male esistenti nel mondo e nell'uomo. Dopo la risurrezione di Cristo questa prospettiva è nuova sul piano storico e, al tempo stesso, lo è sul piano escatologico. Gli eventi del Venerdì santo e, prima ancora, la preghiera nel Getsemani introducono, in tutto il corso della rivelazione dell'amore e della misericordia, nella missione messianica di Cristo, un cambiamento fondamentale. Il Concilio Vaticano II ha confermato questa verità a misura dei nostri tempi. Anche l'uomo non credente saprà scoprire in lui l'eloquenza della solidarietà con la sorte umana, come pure l'armoniosa pienezza di una disinteressata dedizione alla causa dell'uomo, alla verità e all'amore. Trattami come uno dei tuoi garzoni». risana la nostra debolezza, Domenica 19 aprile Papa Francesco tornerà Nel Santuario per celebrare la messa domenicale. La Chiesa vede in queste parole un appello all'azione e si sforza di praticare la misericordia. Chinati su di noi peccatori, Il figliol prodigo, consumate le sostanze ricevute dal padre, merita - dopo il ritorno - di guadagnarsi da vivere lavorando nella casa paterna come mercenario, ed eventualmente, a poco a poco, di conseguire una certa provvista di beni materiali, forse però mai più nella quantità in cui li aveva sperperati. Da tutto ciò si deduce che la misericordia non appartiene soltanto al concetto di Dio, ma è qualcosa che caratterizza la vita di tutto il popolo di Israele e dei suoi singoli figli e figlie: è il contenuto dell'intimità con il loro Signore, il contenuto del loro dialogo con lui. Non è difficile constatare che nel mondo contemporaneo il senso della giustizia si è risvegliato su vasta scala; e senza dubbio esso pone maggiormente in rilievo ciò che contrasta con la giustizia sia nei rapporti tra gli uomini, i gruppi sociali o le «classi», sia tra i singoli popoli e stati e, infine, tra interi sistemi politici ed anche tra interi cosiddetti mondi. la preghiera di affidamento alla divina misericordia di san giovanni paolo ii Redazione Freepik Dio, Padre misericordioso, che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo, e l’hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore, Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo. 2 Sam 11; 12; 24, 10); e si rivolge, dopo le sue ribellioni, pure Giobbe nella sua tremenda sventura (Gb passim); a lui si rivolge anche Ester, consapevole della minaccia mortale contro il proprio popolo (Est 4, 17 ss.). Se quest'ultima è di per sé idonea ad «arbitrare» tra gli uomini nella reciproca ripartizione dei beni oggettivi secondo l'equa misura, l'amore invece, e soltanto l'amore (anche quell'amore benigno, che chiamiamo «misericordia»), è capace di restituire l'uomo a se stesso. Sarebbe forse difficile cercare in questi libri una risposta puramente teorica alla domanda che cosa sia la misericordia in se stessa. fa' che tutti gli abitanti della terra Così si spiega soprattutto la gioiosa commozione al momento del suo ritorno a casa. Custodia Generale Sacro Convento, CONNESI fornitore ufficiale fibra ottica del Tale sacrificio è strettamente legato alla croce del Figlio, ai piedi della quale ella doveva trovarsi sul Calvario. . Questa infatti è la dimensione indispensabile dell'amore, è come il suo secondo nome e, al tempo stesso, è il modo specifico della sua rivelazione ed attuazione nei confronti della realtà del male che è nel mondo, che tocca e assedia l'uomo, che si insinua anche nel suo cuore e può farlo «perire nella Geenna». La croce di Cristo sul Calvario sorge sulla via di quel meraviglioso scambio, di quel mirabile comunicarsi di Dio all'uomo, in cui è al tempo stesso contenuta la chiamata rivolta all'uomo, affinché, donando se stesso a Dio e con sé tutto il mondo visibile, partecipi alla vita divina, - e affinché come figlio adottivo divenga partecipe della verità e dell'amore che è in Dio e che proviene da Dio. In tal modo, la redenzione porta in sé la rivelazione della misericordia nella sua pienezza. L'amore, per così dire, condiziona la giustizia e, in definitiva, la giustizia serve la carità. Se ne è parlato già nell'enciclica Redemptor hominis; converrà, tuttavia, tornare ancora una volta su questo tema fondamentale. Ne sa il prezzo, e sa quanto esso sia grande. L'Antico Testamento incoraggia gli uomini sventurati, soprattutto quelli gravati dal peccato - come anche tutto Israele, che aveva aderito all'alleanza con Dio - a far appello alla misericordia, e concede loro di contare su di essa: la ricorda nei tempi di caduta e di sfiducia.

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