parrocchia santa prisca

Donati. Essa è in mattoncini, con elementi decorativi in travertino, quali la parte inferiore del prospetto, il timpano triangolare del portale (sorretto da due colonne corinzie lisce in granito, di epoca romana), il cornicione e i capitelli ionici delle due coppie di lesene che idealmente lo sorreggono. Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, Passignano Domenico , San Pietro battezza santa Prisca, Catalogo degli organi costruiti dalla Pontificia fabbrica d'organi Comm. Lombardi, è contornato da affreschi raffiguranti il martirio di Santa PriscaV.M. Essi raffigurano Il martirio di santa Prisca (parete di sinistra) e Il trasporto delle reliquie di santa Prisca (parete di destra). [5], L'interno della chiesa è in stile barocco, senza transetto e con tre navate divise da due file di archi a tutto sesto poggianti su pilastri rettangolari decorati con piccole mensole, all'interno dei quali sono racchiuse, visibili ancora in parte, le antiche colonne. Poichè perseverava nella sua fede cristiana, venne fustigata e condannata alle belve nel Circo Massimo. La facciata della Parrocchia è stata rifatta nel XVI secolo dall'Architetto C. Lombardi di Arezzo durante il pontificato di Clemente VII. [5], In vista del giubileo del 1600, l'architetto Carlo Lombardo ebbe l'incarico di restaurare la chiesa in stile barocco: a lui si deve, infatti, la realizzazione della facciata, dell'altare maggiore e dei pilastri che racchiudono le antiche colonne di separazione delle navate. Nel XV secolo un incendio distrusse la parte anteriore della chiesa che venne restaurata da Callisto III (1455-1458). Parrocchia di Santa Prisca, Roma. 25 likes. Telefono: O6 5743798 [7], Nuovi restauri vennero effettuati nel 1660 (rialzamento della facciata, ampliamento del sagrato), nel 1728 (rimaneggiamento dell'interno) e nel 1827 (demolizione della volta della navata centrale e realizzazione del soffitto ligneo a cassettoni). Una leggenda narra che S.Pietro battezzò S.Prisca proprio su questo fonte. Ma anche le fiamme la lasciarono illesa. [9], La facciata della chiesa di Santa Prisca venne realizzata nel 1600 su progetto di Carlo Lombardo e successivamente rialzata. Sulla cantoria in controfacciata si trova l'organo a canne Tamburini opus 414, costruito nel 1953. Sito ufficiale della Parrocchia di Santa Prisca Aventino Roma Quanto all'identità della Santa, gli Acta Sanctorum narrano di una fanciulla tredicenne che fu messa in carcere sotto l'imperatore Claudio per essersi rifiutata di adorare la statua di Apollo. Nel centro un portale fiancheggiato da due colonne romane di granito, è oggi l'unico ingresso alla chiesa. Queste attività edilizie sembrano indicare una interessante compresenza dei due culti orientali - cristiano e mitraico - almeno finché, con l'istituzionalizzazione del cristianesimo, quello non obliterò questo, sovrapponendovi anche fisicamente le proprie strutture murarie.[9]. Capitello-fonte del I secolo, che un tempo si coservava nella cripta. Mercoledì dalle ore 16 alle ore 18. Infine la condussero al decimo milliario della Via Ostiense e la decapitarono. [8], Nel 1933, nell'area della chiesa vennero condotti degli scavi archeologici che misero in luce i resti della domus romana del I secolo e, nel 1940, anche di un mitreo. Lombardi, è contornato da affreschi raffiguranti il martirio di Santa PriscaV.M. [11], La navata centrale è coperta con soffitto ottocentesco a cassettoni lignei e, al disopra delle arcate che danno sulle navate laterali, vi sono degli affreschi raffiguranti Apostoli, angeli e santi; essi furono realizzati dal pittore fiorentino Anastasio Fontebuoni (1571-1626) nell'anno 1600. Allo stesso pittore si devono anche gli affreschi del presbiterio, che rivelano l'esistenza di una volta, poi demolita. [12] Dell'artista fiorentino è anche la complessa decorazione pittorica dell'abside, mentre la pala dell'altar maggiore raffigurante San Pietro che battezza santa Prisca è del tavarnellino Domenico Cresti, detto il Passignano (1559–1638) ed è stata realizzata nel 1600 circa. Tutti i diritti riservati. Essi raffigurano Il martirio di santa Prisca (parete di sinistra) e Il trasporto delle reliquie di santa Prisca (parete di destra). A ridosso della parete fondale dell'ambiente, vi è un altare marmoreo, sormontato da tre affreschi staccati, raffiguranti l'Immacolata (affresco centrale) e Angeli (affreschi laterali); questi sono opera di Giovanni Odazzi e provengono dalla precedente sacrestia.[14]. Parrocchia di Santa Prisca all'Aventino - Roma Aperto il Lunedì, Martedì, Giovedì e Venerdì dalle ore 10 alle ore 12. e del trasporto delle sue reliquie da parte del Papa Eutichiano. Allora fu di nuovo messa in carcere, flagellata e gettata nel rogo. [13], All'inizio della navata laterale di destra, una porta dà accesso alla sacrestia, ricavata nelle prime quattro campate dell'antica navatella. La pala dell'altare che rappresenta S.Prisca mentre riceve il battesimo dalle mani di S.Pietro, fu fatta da Domenico Cresti,detto il Passignano ( 1560-1636). Sabato, 14 Novembre 2020. [4], L'edificio, secondo la tradizione, venne riadattato a titulus, ovvero luogo di culto cristiano, nel 57 dai coniugi fabbricanti di tende Aquila e Priscilla, nella cui casa la presenza di una comunità cristiana è attestata nella Lettera ai Romani (Romani 16,3-5). Chiusa al culto nel 1798 durante l'occupazione francese, la chiesa venne restaurata nel 1935, anno in cui vi tornarono gli agostiniani, e nel 1947. [6], La chiesa, restaurata da papa Adriano I (seconda metà dell'VIII secolo), venne officiata fino al IX secolo dai monaci basiliani di Santa Maria in Cosmedin, e successivamente dai benedettini; ad essi subentreranno prima i francescani nel 1414, poi i domenicani nel 1455 ed infine gli agostiniani nel 1600. Copyright © 2020 Parrocchia di Santa Prisca all'Aventino - Roma. La chiesa di S.Prisca, dedicata alla martire omonima, fu costruita ai tempi di Onorio I, tra la fine del IV secolo e gli inizi del V, sul grande Aventino, uno dei colli più famosi di Roma, ricco di memorie religiose cristiane e pagane. CONTATTACI Ufficio Parrocchiale Indirizzo: Via di S. Prisca 11 Roma (RM) 00153 Italia Telefono: 065743798 Compila questo modulo per richiedere informazioni. Nel corso dei secoli la chiesa è stata più volte restaurata: da Adriano I (772-795) e da Pasquale II (1099-1118). Presenta un timpano imponente, poggiante su quattro paraste, partenti da un unico stilobate. La Chiesa. L'altare maggiore, opera barocca dell'arch. [10], Nella prima cappella di sinistra si trova il fonte battesimale, costituito da un antico capitello romano riadattato sormontato da una statuetta in stile moderno raffigurante il battesimo di Gesù; secondo una tradizione errata, esso fu utilizzato da san Pietro per battezzare santa Prisca, mentre in realtà il manufatto (attualmente sormontato dal gruppo scultoreo bronzeo di Antonio Biggi Battesimo di Cristo) è di età antonina (II secolo d.C.). Coordinate: 41°52′58.97″N 12°29′02.26″E / 41.883047°N 12.483961°E41.883047; 12.483961, La chiesa di Santa Prisca è un luogo di culto cattolico di Roma, situato sull'Aventino, nel rione Ripa. [15], Lo strumento, rimasto inalterato nel corso degli anni ad eccezione dello spostamento della consolle dalla cantoria alla navata, avvenuto nel 1981, è a trasmissione elettrica e conta 28 registri. Ufficio Parocchiale. Al centro, al di sopra del portale, vi è un oculo ovale, posto entro una cornice marmorea rettangolare decorata con volute, anch'essa in travertino. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 10 ago 2020 alle 14:29. Ma i leoni, anzichè divorarla, le si prostrarono ai piedi. La chiesa di S.Prisca, dedicata alla martire omonima, fu costruita ai tempi di Onorio I, tra la fine del IV secolo e gli inizi del V, sul grande Aventino, uno dei colli più famosi di Roma, ricco di memorie religiose cristiane e pagane. L'altare maggiore, opera barocca dell'arch. [1], Sulla chiesa, che sorge sopra una domus del II secolo ed è dedicata a santa Prisca, martire del I secolo,[2] insistono l'omonima parrocchia appartenente alla diocesi di Roma e il titolo cardinalizio Santa Prisca, istituito da papa Evaristo nel 112. [16], Il mitreo (scoperto nel 1934 e scavato da archeologi olandesi tra il 1953 e il 1966), fu costruito alla fine del II secolo, nello stesso periodo in cui alcuni altri ambienti venivano ristrutturati (un'aula a due navate (il titulus, appunto), sulla quale fu successivamente edificata la chiesa). Guida pratica orientativa agli organi storici e moderni, Chiese parrocchiali della diocesi di Roma, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Chiesa_di_Santa_Prisca&oldid=114804951, Voci con modulo citazione e parametro coautori, Collegamento interprogetto a Wikibooks presente ma assente su Wikidata, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Infine la condussero al decimo milliario della Via Ostiense e la decapitarono. Ma anche le fiamme la lasciarono illesa. e del trasporto delle sue reliquie da parte del Papa Eutichiano. [8], Il prospetto è preceduto da uno stretto sagrato: quest'ultimo è posto tra il convento agostiniano (a sinistra) e le prime quattro campate della navata laterale destra, attualmente riconvertite in sacrestia della chiesa, che presentano ancora visibili le arcate che le mettevano in comunicazione con la navata centrale, prima della demolizione della prima parte di quest'ultima. Particolare degli affreschi della navata centrale. [6], La chiesa vera e propria venne costruita tra il IV e il V secolo e, nei documenti successivi, menzionata come titulus Aquilae et Priscae, al quale era annesso il monasterium S. L'edificio, danneggiato dai Normanni nel sacco di Roma (1084), fu oggetto di restauro sotto il pontificato di Pasquale II; inoltre, in seguito ad un incendio, papa Callisto III, tra il 1455 e il 1458 fece demolire le prime quattro campate delle navate centrale e laterale sinistra. [3], Nel luogo in cui sorge attualmente la chiesa di Santa Prisca, in origine si trovava una domus databile alla fine del I secolo, da alcuni attribuita a Lucio Licinio Sura, da altri identificata con i privata Traiani, cioè la residenza di Traiano prima di diventare imperatore. Allora fu di nuovo messa in carcere, flagellata e gettata nel rogo. Canale ufficiale della Parrocchia Santa Prisca all'Aventino Lo strumento fu voluto dall'allora cardinale titolare Angelo Giuseppe Roncalli (che nel 1958 sarebbe divenuto papa con il nome di Giovanni XXIII), il quale ne affidò il progetto a Fernando Germani; la costruzione iniziò nel 1953 e terminò l'anno successivo, quando l'organo, ormai terminato, venne inaugurato dal progettista e benedetto dal committente. La chiesa di S.Prisca, dedicata alla martire omonima, fu costruita ai tempi di Onorio I, tra la fine del IV secolo e gli inizi del V, sul grande Aventino, uno dei colli più famosi di Roma, ricco di memorie religiose cristiane e pagane. Sito ufficiale della Parrocchia di Santa Prisca Aventino Roma. Poichè perseverava nella sua fede cristiana, venne fustigata e condannata alle belve nel Circo Massimo. [5] I primi documenti relativi al titulus, tuttavia, risalgono al V secolo (quando fu registrato negli atti del sinodo del 499, motivo per cui, secondo la tradizione, si tratterebbe del più antico culto cristiano dell'Aventino), essendo poi menzionato in varie lapidi ed iscrizioni del secolo successivo. Questa chiesa meriterebbe di chiamarsi "Basilica di S.Prisca", sia per la struttura a tre navate sostenute da 14 colonne con capitelli corinzi sia per il periodo in cui venne edificata, epoca paleocristiana, sia per la venerabilità e celebrità del luogo in cui sorge. Quanto all'identità della Santa, gli Acta Sanctorum narrano di una fanciulla tredicenne che fu messa in carcere sotto l'imperatore Claudio per essersi rifiutata di adorare la statua di Apollo. Il materiale fonico è distribuito in due corpi gemelli situati sulla cantoria in controfacciata, ciascuno dei quali dispone una mostra composta da canne di principale in tre cuspidi. Giovanni Tamburini, dal 1893 al 1973, Organi di Roma. La consolle, mobile indipendente, è situata a pavimento nella navata e consta di due tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera concavo-radiale di 32 note; i comandi dei registri, delle unioni, degli accoppiamenti e degli annullatori sono costituiti da placchette a bilico disposte su un'unica fila al di sopra del secondo manuale. Ma i leoni, anzichè divorarla, le si prostrarono ai piedi.

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