madonna dei palafrenieri analisi

Il quadro mostra Maria ed il Bambino mentre schiacciano il serpente del peccato originale, alla presenza di Sant'Anna. Parliamo della commissione di questa Madonna Caravaggio: la realizzazione dell’opera venne ordinata dall’Arciconfraternita dei Parafrenieri Pontifici, i quali desideravano porla successivamente sull’altare della basilica di san Pietro. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 14 set 2020 alle 01:53. L’illuminazione è un fattore fondamentale in questa scena: proviene dalla sinistra e fuori dalla scena, conferendo ai protagonisti volume e mettendo in risalto il panneggio delle vesti dei personaggi; infine, secondo vari studiosi, questa illuminazione potrebbe simboleggiare la luminosità della Grazia Divina. C'è un ottimo gioco di volumi e un'armonia di solidi a contrasto (ad esempio, il petto della Madonna e le pieghe dei vestiti) che conferiscono un’estrema verosimiglianza al dipinto. “Madonna dei Palafrenieri” Michelangelo Merisi da Caravaggio. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Il loro ruolo di contiguità con il Pontefice e i loro continui contatti con il Collegio Cardinalizio a motivo del loro Ufficio di Corte, non rendevano praticabile una sopravvivenza dell'opera in Vaticano. Andrea Dusio, Caravaggio white album, Roma, Cooper, 2009, p. 174. I cattolici leggevano Ipsa, la Vergine, colei che dunque aveva il merito di schiacciare col piede il capo del serpente; i luterani, invece, leggevano Ipse e dunque per loro era il Figlio a sconfiggere il Maligno. San Giovanni Battista 1604 | Olio su tela | 131 x 94 cm. Come sostiene Pierguidi, richiamandosi a quanto detto da Ferdinando Bologna, Caravaggio non si era per nulla allineato alle direttive della Controriforma senza per questo seguire concezioni luterane, ma sostenendo una visione diversa proprio a proposito dell'umanità della Vergine e dell'Immacolata Concezione e della sua iconografia, il tema specifico della pala del Ficino alla quale aveva voluto richiamarsi.[25]. Devi sapere che Caravaggio ricevette per la produzione di questo quadro solo 70 scudi: si trattava di un misero prezzo, il quale, però, venne accettato comunque dal pittore, poiché stava attraversando un periodo difficile, in cui i guai stavano condizionando la sua vita, ed anche quei pochi scudi lo avrebbero aiutato a riprendersi. Caro Dario, se la tela è del 1605 e Caravaggio è morto nel 1610, i 70 scudi non sono perché ” non era ancora famoso” ma molto probabilmente perché era iniziato il suo declino a causa delle sue violente vicissitudini. Appena avrai finito di leggere questo articolo, conoscerai tutto a proposito di questa Madonna del Caravaggio: data di realizzazione, dettagli, storia del quadro, l’analisi stilistica della composizione e l’importante storia della commissione del quadro. Sono stati fatti diversi studi a proposito del serpente, i quali hanno riconosciuto nel disegno di Caravaggio il cervone: pare che fosse un rettile che si intrufolava nelle stalle per mordere le mammelle delle mucche per berne il latte. Se guardi bene, oltre alle tre persone, puoi notare, proprio al centro della scena, un serpente che viene prontamente calpestato dal Bambino: questa particolare azione, allude simbolicamente all’eliminazione del peccato originale, poiché il serpente è proprio l’animale che ingannò Adamo ed Eva, facendoli cacciare poi dal Paradiso Terrestre. L’altare della Confraternita è dedicata a sant’Anna, e quindi il quadro doveva essere a lei dedicato. Come se non bastassero questi motivi, successivamente furono gli stessi cattolici a muovere altre obiezioni: a molti non piacque l’eccessivo coinvolgimento da parte di Cristo nel voler calpestare il serpente; secondo loro, sembrava quasi che Cristo si divertisse ad uccidere il serpente. Salvatore Settis avvicina questa immagine della madre di Maria ad una statua di Demostene e la indica come iconografia della meditazione[10]. La “Madonna dei Palafrenieri” è un dipinto (olio su tela, cm 292×211) realizzato tra il 1605 e il 1606 dal pittore italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio, ed attualmente conservato presso la Galleria Borghese di Roma. cit., pp. Particolare dell’espressione di Gesù Bambino. 8. Ciao. Infine, la luce gioca un ruolo fondamentale nel dipinto: una proviene da sinistra ed ha il ruolo di formare le immagini ed il volume[17], l'altra proviene dall'alto e potrebbe simboleggiare, secondo il Brandi, il lume della Grazia divina. È conservato nella Galleria Borghese di Roma. Il Ficino, che a sua volta aveva sviluppato un tema già figurato dal Lomazzo, nel 1571, l'anno dopo la Bolla del papa, aveva realizzato una Madonna della serpe fra San Paolo e San Michele già dipinta per S. Romano a Lodi, in cui Gesù aiuta la Vergine a schiacciare con il piede il serpente[21]. Sul rifiuto dell'opera da parte dei committenti si sono fatte varie ipotesi: secondo Hess, seguito dal Friedlander, nella nuova San Pietro non fu concessa ai Palafrenieri la cappella desiderata, i quali furono costretti ad accontentarsi di una cappella di ridotte dimensioni, dove il quadro del Caravaggio non riuscì a collocarsi. Il quadro mostra Maria ed il Bambino mentre schiacciano il … Comunque è un capolavoro immenso. Grazie per la sua precisazione. I Bari 1594 | Olio su tela | 131 x 94 cm. La Santa segue solo con lo sguardo l'azione e sembra una "enorme bronzea figura"[16]. Maurizio Marini, Doc. E certo il seno di Lena offerto alla vista degli spettatori non era certo un bel vedere per la rigida posizione dei padri riformatori e urtava di certo contro la posizione classicista di Bellori: " L'altro quadri di Santa Anna fù tolto ancora da uno de minori altari della Basilica Vaticana, ritratti in esso vilmente la Vergine con Giesù fanciullo ignudo, come si vede nella villa Borghese"[15]. 24. La tela raffigura l'Immacolata Concezione secondo il passo del Genesi (III.15): Io porrò inimicizia fra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno. Cit., p. 500. Tutti questi motivi generavano forte imbarazzo e contrarietà nei Palafrenieri del Papa che non potevano permettersi di tenere un'opera quantomeno dibattuta a vessillo del loro altare in San Pietro o nella loro Chiesa confraternale. La Madonna dei Palafrenieri 1605 | Olio su tela | 211 x 292 cm. [20] La bolla di Paolo V però non sosteneva che fosse stato Gesù a schiacciare la serpe, bensì Maria per mezzo del suo frutto, vale a dire Gesù Cristo stesso. In questo, conclude Maurizio Calvesi, Caravaggio non aveva fatto altro che riprendere ciò che aveva già proposto Ambrogio Figino in una sua opera, la Madonna della serpe dell'Oratorio di S. Antonio Abate a Milano: e dunque, secondo lo studioso, Caravaggio si era inserito in quella che era stata l'interpretazione corrente dell'arte della Controriforma e del pensiero del Borromeo. Tuttavia, si può anche ipotizzare che il pittore tenesse particolarmente a che una sua opera trovasse collocazione in un posto prestigioso come la nuova Basilica di San Pietro, e che quindi avesse accettato un compenso più basso. Tre personaggi sono presenti: la Madonna, Gesù bambino e Sant'Anna. 4. La Madonna dei Pellegrini si affaccia sulla soglia di casa e riceve due anziani dai piedi sporchi e gonfi per il viaggio. I Gesuiti, che sostenevano il ruolo salvifico del Figlio, non gradendo la prima versione della pala ne commissionarono una seconda: ma anche questa, dopo due anni dalla collocazione, venne rimossa evidentemente per l'intervento di qualche autorità esterna all'ordine, forse lo stesso cardinale Federico Borromeo. Secondo i cattolici doveva essere Maria a schiacciare il male impersonato dal serpente-demonio; secondo i protestanti si trattava invece di Gesù. A causa dell’accoglienza estremamente negativa, il quadro poi venne venduto dai committenti (alla modica cifra di 100 scudi) alla famiglia Borghese, facendola arrivare, con il passare del tempo, nella Galleria Borghese. Nella sua sede originaria rimase però solo per pochi giorni, poiché l'opera fu poi trasferita nella chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri.[1]. 3. In questo articolo voglio parlarti di un quadro di Michelangelo Merisi da Caravaggio, autore di alcuni dei più grandi capolavori dell’arte moderna. Caravaggio, dunque, avrebbe dato un eccessivo coinvolgimento a Gesù Bambino nell'uccidere il serpente e quindi per giungere alla Redenzione sarebbe stato sufficiente rivolgersi alla benevolenza divina senza che la Chiesa di Roma avesse un ruolo determinante. Era destinata all'altare della loro cappella nella nuova Basilica di San Pietro in Vaticano, dove avrebbe dovuto sostituire un vecchio dipinto raffigurante la tradizionale Sant'Anna Metterza (oggi conservato nella Sagrestia Vecchia), non più compatibile con le dimensioni del rinnovato allestimento dell'altare. Il pittore invece preferì seguire l'iconografia del Ficino (nella cui casa probabilmente Caravaggio aveva visto la prima versione del suo dipinto e in seguito la seconda versione in S. Fedele) che aveva portato all'esclusione del dipinto e quindi anche la sua concezione del ruolo salvifico di Cristo nella redenzione dal peccato originale, evidenziando il carattere più umano della Vergine. Fanciullo che monda una pera 1592 | Olio su tela | 62 x 68 cm. Lo Spezzaferro ritiene che l'ipotetico smantellamento dell'altare dove fu collocato il dipinto non fosse dovuto all'altare, ma al quadro che in quel luogo poteva essere esposto solo per pochi giorni e collega il rifiuto ad un altro coevo, quello della Morte della Madonna dipinto per la chiesa di Santa Maria della Scala[7]. 133-134. I campi obbligatori sono contrassegnati *. Sono un blogger assetato di conoscenza curioso ed appassionato di tecnologia. Al momento della realizzazione dell'opera, per la quale ricevette un compenso di 70 scudi, Caravaggio alloggiava a casa dell'amico giureconsulto Andrea Ruffetti. 16-17 ). 15 ): Ipsa conteret caput tuum. L'opera venne sostituita con. L'opera era stata commissionata a Ficino dai Gesuiti forse per S. Fedele a Milano e sviluppava un'iconografia che trovava consensi in Italia e si pensi a due pale simili come quella del Barocci, proveniente da S. Francesco di Urbino, ora nella Galleria Nazionale delle Marche e di Ludovico Carracci, già in una chiesa dei Servi ad Urbino ed ora a Bologna; quindi non vi erano problemi nella raffigurazione iconografica[22]. Come avrai potuto leggere dalla piccola scheda riassuntiva qui sopra, la Madonna dei Palafrenieri si trova nella famosa Galleria Borghese di Roma, insieme a tanti altri capolavori realizzati da Caravaggio, come ad esempio il Fanciullo con il canestro di frutta, uno dei suoi lavori più importanti. Il 16 aprile viene fatto un pagamento per i facchini che devono operare il trasferimento del dipinto da San Pietro alla chiesa di S. Anna dei Palafrenieri; il 19 maggio la Confraternita Vaticana salda la commissione con il pittore versando l'ultima tranche, mentre il 16 giugno i confratelli autorizzano, dal momento che non intendono tenersi il quadro, il cardinale Scipione Borghese all'acquisto ad un prezzo favorevole del dipinto; il 20 luglio 1606, il cardinale paga la somma di 100 scudi al Decano dei Palafrenieri[5]. David con la testa di Golia 1609 | Olio su tela | 101 x 125 cm. Cerchiamo di capire qualcosa in più su questa scena con lamadonna: Caravaggio ritrae tre personaggi differenti, ovvero Santa Maria, Gesù Bambino e Sant’Anna (puoi riconoscerle guardando l’opera da sinistra a destra). Oggi, ti parlo di uno dei suoi lavori più celebri, intitolato la Madonna dei Palafrenieri. Nonostante il bassissimo costo del quadro, l’opera venne immediatamente rifiutata dai committenti per diversi motivi: prima di tutto, Gesù Bambino era troppo grande di età per poter essere rappresentato nudo; inoltre, la Vergine mostrava una scollatura troppo ampia e non accettavano assolutamente che fosse Lena, una prostituta, a rappresentare Maria. Adesso, voglio parlarti ancora del quadro, però, dal punto di vista artistico. Appena avrai finito di leggere questo articolo, conoscerai tutto a proposito di questa Madonna del Caravaggio: data di realizzazione, dettagli, storia del quadro, l’analisi stilistica della composizione e l’importante storia della commissione del quadro. Maurizio Marini, Op. Emile Male, L'art religeuse après le Concile de Trente. Considerando l'entità del compenso, relativamente basso se confrontato con quello delle altre opere, si potrebbe supporre che l'autore, al tempo in cui realizzò il dipinto, non godesse più di quel prestigio che aveva giustificato le precedenti remunerazioni. Una giovane Madonna si affaccia … Maurizio Calvesi, Caravaggio, Art Dossier, Firenze, Giunti, 1986. Madonna dei Palafrenieri:L’opera fu commissionata al Caravaggio dalla Confraternita dei Palafrenieri per essere collocata nella loro cappella in San Pietro. È conservato nella Galleria Borghese di Roma. Questa è la controversa storia attorno alla Madonna dei palafrenieri di Caravaggio. Stefano Pierguidi, cit., p. 45 e Ferdinando Bologna, Le vite de' pittori, scultori et architetti moderni, Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi, San Giovanni Battista (Caravaggio Capitolino-Pamphilj), Salomè con la testa di Giovanni Battista (Londra), Ritratto di Alof de Wignacourt e del suo paggio, Salomè con la testa di Giovanni Battista (Madrid), San Giovanni Battista (Caravaggio Borghese), https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Madonna_dei_Palafrenieri&oldid=115505101, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Come abbiamo detto sopra S. Anna, secondo Salvatore Settis, è ripresa dalla statua di Demostene in meditazione, secondo Friedlaender anche la posa della Vergine e del Bambino derivano dalla statuaria antica, esattamente dalle figure scolpite in un sarcofago romano con Bacco e Arianna oggi a Baltimora[26] Naturalmente il pittore, che poteva aver visto le opere d'arte antica nelle ricche collezioni romane di Villa Medici, riprese dal naturale le due immagini della Madonna e del Bambino, poteva aver dato loro pose statuarie, come era il caso della S. Anna, che però sembra molto più convincente nella ripresa del modello antico. Il dipinto di Paolo V del maggio 1605 è conservato nella raccolta di Camillo Borghese. dell'8 aprile 1606, Op. 39-40 e p. 38, 20. La Madonna dei palafrenieri, anche detta Madonna della Serpe, è un dipinto a olio su tela (292x211 cm) realizzato nel 1606 dal pittore italiano Caravaggio. Fu quindi avanzata l'ipotesi di un trasferimento temporaneo del dipinto nella stessa Chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri. [23] È evidente che, quindi, l'iconografia in ambito strettamente riformato non accontentava tutti e destava sospetti. Il cavadenti 1608 | Olio su tela | 194 x 139 cm. Il 1 dicembre 1605 il Decano della Confraternita paga al pittore il primo acconto della commissione; il 13 marzo 1606 viene fatto un pagamento per il falegname incaricato di realizzare la squadratura in legno per la collocazione del quadro nella cappella che corrispondeva pressappoco al vano ove è oggi il mosaico ricavato dal S. Michele di Guido Reni, nella zona absidale dalla parte destra del Transetto di Michelangelo[3]. Tutte queste critiche negative portarono alla condanna della tela di Caravaggio, etichettandolo come un quadro eretico. Probabilmente la soluzione di Caravaggio, che riprendeva l'iconografia del Ficino, spiazzò i Palafrenieri che avevano commissionato non propriamente una Immacolata Concezione ma una versione più elaborata della tradizionale S. Anna Metterza. Anche Maria ha il volto di una giovane conosciuta da Caravaggio.. Caravaggio, Madonna dei Pellegrini, 1604 – 1606, olio su tela, 260 x 150 cm. Descrizione. [19] Emile Male sostenne che la scelta di Caravaggio era eretica perché più vicina a ciò che pensavano i luterani: l'iconografia era motivo di contrasto fra cattolici e luterani e si rifaceva alla bolla di Pio V del 1569. Cesare Brandi, L'episteme caravaggesca, in AA.VV. La Vergine ed il bambino sono stati dipinti in movimento ed estremamente dinamici, dando la sensazione che da un momento all’altro si possano spostare; sant’Anna, invece, come ti ho già indicato prima, è completamente immobile e lontana dal contesto, quasi come se fosse una statua decorativa. [24] Va pure ricordato che l'umanissima Morte della Vergine di Santa Maria della Scala venne anch'essa, poco dopo, rifiutata. Va ancora detto che l'immagine poteva causare altri contrasti a seguito della disputa fra cattolici e protestanti su una diversa interpretazione dell'Antico Testamento relativamente al momento in cui Maria schiaccia col piede la testa del serpente. Caravaggio e i caravaggeschi, Accademia dei Lincei, Roma, 1974, 16. L'opera fu commissionata all'artista il 31 ottobre 1605 dalla potente Arciconfraternita dei Parafrenieri Pontifici, attraverso l'interessamento del cardinal Ascanio Colonna. Claudio Strinati, Il rifiuto, in AA.VV., 10. La Madonna dei palafrenieri, anche detta Madonna della Serpe, è un dipinto a olio su tela (292x211 cm) realizzato nel 1606 dal pittore italiano Caravaggio. Cit., p. 43. Di certo, il dipinto in sé presentava comunque aspetti poco digeribili dalla Confraternita dei dignitari pontifici: il Bambino completamente nudo e troppo cresciuto; una madonna-popolana che si china mostrando il petto e con un volto molto conosciuto a Roma, quello della modella e amica del pittore Maddalena Antognetti detta Lena; l'atteggiamento distaccato, dimesso di San'Anna patrona dei Palafrenieri[8]. 1. Abbiamo corretto immediatamente l’errore. Caravaggio, inve Secondo le fonti, il lavoro di Caravaggio Madonna dei Palafrenieri, avrebbe dovuto sostituire un’altra opera già presente nella stessa basilica, ma, a causa di ulteriori trasferimenti, la tela del Merisi venne portata nella chiesa di sant’Anna dei Palafrenieri. [18] Per rappresentare il serpente, le cui spire ricordano il serpente di bronzo sulla colonna in Sant'Ambrogio a Milano, il pittore si è evidentemente ispirato a un cervone. 4. [6] di proprietà della Confraternita. 4-18 ( pp. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. La contesa intorno al tema iconografico dell'Immacolata Concezione nasceva dall'interpretazione da dare al passo del Genesi ( III. I documenti relativi al dipinto sono pubblicati da Maurizio Marini. Oltre a questi due motivi, i committenti non apprezzarono nemmeno l’eccessivo distacco di sant’Anna dagli altri due personaggi: la confraternita interpretò questo “allontanamento” come una negazione del ruolo di Grazia (nella tradizione, sant’Anna rappresentava tale valore) nella redenzione. I primi due personaggi appaiono molto più dinamici rispetto a Sant'Anna. Il mio obiettivo è far scoprire i capolavori e la bellezza dell'arte nell'era digitale. cit., p. 500, documento e p. 499. Pio V, però, nel 1569 aveva emesso una bolla risolutiva precisando che il serpente è schiacciato dal Figlio con l'aiuto della Vergine madre. 12. Ritratto di Papa Paolo V / Crocifissione di San Pietro / San Matteo e l'angelo / San Francesco in meditazione / Madonna dei pellegrini / San Giovanni Battista / San Giovanni Battista / Deposizione dalla croce / Giove, Nettuno e Plutone / Riposo durante la Fuga in Egitto / Conversione di San Paolo, Sacrificio di Isacco / Ritratto del cavaliere di Malta Antonio Martelli / Ragazzo morso da un ramarro / Ritratto di Antonio Martelli, Cavaliere di Malta, Martirio di sant'Orsola / Flagellazione / Le sette opere di Misericordia / Flagellazione di Cristo, Adorazione dei pastori / Resurrezione di Lazzaro, Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi, Storie di San Matteo (Cappella Contarelli) / Bacco / Flagellazione / Resurrezione di Lazzaro / Cena in Emmaus / San Francesco in preghiera / Ecce Homo / Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi / Coronazione di spine / Cristo alla colonna / Seppellimento di Santa Lucia, Negazione di San Pietro / Crocefissione di Sant'Andrea / / I Bari / San Giovanni Battista, Ritratto di Alof de Wignacourt / Annunciazione, Santa Caterina d'Alessandria / San Girolamo in meditazione, ARTE.it è una testata giornalistica online iscritta al Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma al n. 292/2012 | Direttore Responsabile Luca Muscarà | © 2020 ARTE.it | Tutti i diritti sono riservati, Storie di San Matteo (Cappella Contarelli), Crocifissione San Pietro e Conversione di San Paolo (Cappella Cerasi), Ritratto del cavaliere di Malta Antonio Martelli, Ritratto di Antonio Martelli, Cavaliere di Malta, I gatti nell'arte: 7 imperdibili dipinti da riscoprire, Dagli Uffizi alla Basilica di San Pietro, dal giovane Picasso a Dalì: la settimana in tv su Sky, Rai, Netflix, Sette capolavori inediti del MANN svelati in anteprima dagli scatti di Luigi Spina, Le iniziative online del Museo Diocesano Carlo Maria Martini. Aggiornato 3 Maggio 2017. Stefano Pierguidi, Op. Forse, questo grande distacco che c’è tra Maria e sant’Anna possono essere interpretate in un altro modo, magari come in due modi differenti di vivere la santità: la Vergine, rappresenta la versione più attiva e giovane, mentre sant’Anna, in questo atteggiamento, è senza dubbio più contemplativo e riflessivo. Oggi, ti parlo di uno dei suoi lavori più celebri, intitolato la Madonna dei Palafrenieri. Resta comunque da considerare che nel Discorso intorno alle immagini sacre e profane, Gabriele Paleotti aveva duramente condannato per la raffigurazione della Vergine Maria ogni immagine che potesse essere solo lontanamente lasciva che " fa stomaco a vederla"[14]. Ma non vi è dubbio che il motivo più fondante che portò al netto rifiuto dell'opera vada ricercato nella mancata partecipazione nell'opera della redenzione di S. Anna, patrona dei Palafrenieri, vista in un atteggiamento estraneo, meditativo, che appare come una vecchia rugosa e infagottata[9]. [11] Il richiamo al motivo dell'Immacolata Concezione per questa interpretazione iconografica e la dipendenza del Caravaggio dal Figino per quest’opera era già stato proposto dal Longhi:[12] il Caravaggio non aveva fatto che seguire un importante esempio assimilato durante la sua formazione lombarda ed era incappato in un rifiuto simile, se, come sembra, anche l'opera di Figino, inizialmente destinata alla chiesa di S. Fedele a Milano, venne rifiutata dai Gesuiti a causa dell'ambigua iconografia[13]. Roma, Chiesa di Sant’Agostino in Campo Marzio, Cappella Cavalletti. Salvatore Settis, Op. Roberto Longhi, Me pinxit e Quesiti caravaggeschi, Firenze, 1968, pp. Si può anche ritenere che, nel facilitare l’ottenimento della commissione, avesse giocato un ruolo importante il neo cardinale Scipione Borghese, estimatore di Caravaggio (che nel 1605 aveva dipinto un ritratto dello zio papa Paolo V) e futuro collezionista delle sue opere[2]. Il dipinto fu consegnato l'8 aprile 1606, quando Caravaggio di suo pugno firma la ricevuta a circa cinque mesi dalla commissione[4], ma il quadro rimase sull'altare pochi giorni, addirittura forse meno di un mese. Proprio quest’atteggiamento astratto, non partecipativo di S. Anna, che avrebbe dovuto portare alla Grazia, irritò i Confratelli e il Collegio cardinalizio, ed in particolare il cardinale di Como Tolomeo Gallio. étude sur l'iconographie de la fin du XVI siècle, du XVII, du XVIII siècle en Italie, en France, en Espagne, et en Fiandre, Paris, 1932, pp. M. Marangoni, Il Caravaggio, Firenze, 1922, 15.

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