fu chiamata eliopoli dai greci

Diede a essa il nome di suo figlio Enoch e la popolò di giganti che il Diluvio punì per la loro iniquità». un obelisco di 20 metri eretto da Sesostri I davanti al tempio Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario, @2020 - informazioneconsapevole.altervista.org. 26) che secondo gli abitanti di quel luogo, sia ebraici che musulmani, un antico manoscritto trovato sul posto rivelava che «Dopo il Diluvio, quando Nimrod regnava sul Libano, egli inviò dei giganti a ricostruire la fortezza di Baalbek, così chiamata in onore di Ba’al, il dio dei Moabiti, adoratori del dio Sole». egiziano Iunu), è il grande centro religioso del culto solare Ebers e Guthe riportano una teoria secondo la quale nello strato sotto il Trilithon non vi sarebbero due lastre più piccole, ma un’unica pietra simile a quella trovata presso la cava che, avendo subito una spaccatura o qualche altro danno, avrebbe poi assunto l’aspetto di due pietre accostate. IV fu ridotto da Teodosio in basilica cristiana), mentre l'altro, esagono, costituiva quasi un atrio, nonché da ampî propilei ai quali si giungeva dal basso per mezzo di una gradinata monumentale. isolati, le pietre essendo state reimpiegate per la costruzione del Cairo. E 'gratuito - liberi, liberi di usare e ogni elemento o documento può essere scaricato. del tempio: l'obelisco solare. Questa credenza fu trasmessa ai Romani dai Greci, dai quali essi trassero anche il nome di quel luogo: Eliopoli. Se riflettiamo su quella che pare essere la doppia funzione della Pietra di splendore, il messaggio segreto di Ba’al ad Anat diviene immediatamente chiaro: quello stesso oggetto che gli dèi usavano per comunicare tra loro era anche l’oggetto da cui provenivano i responsi oracolari richiesti da re ed eroi! Dallo I Greci lo onorarono (come Elios) erigendone una statua colossale sopra il tempio principale, che lo raffigurava alla guida del suo carro, trainato da quattro veloci cavalli. La Beth-Shemesh settentrionale, invece, si trovava in Libano, non lontano da Beth-Anath (“Casa di Anat”); il profeta Amos la identifica con il luogo dove sorgono i «palazzi di Adad … la casa di colui che ha visto El». In ogni caso, qualora qualcuna di dette immagini, violasse specifici diritti di autore, si prega di comunicarcelo per la relativa rimozione a reclaimer@laltragenesi.it, | 2019 - L'Altra Genesi Anunnaki Per info e-mail: info@laltragenesi.it, Non si possono copiare i contenuti di questa pagina. Ulisse, invece, avuta salva la vita, vagò fino a raggiungere 1’«isola di Ogigia»  un luogo remoto che esisteva fin da prima del Diluvio. Lo storico romano Silico Italico (primo secolo d.C), oltre ad affermare che Annibale consultava regolarmente l’oracolo di Siwa durante le sue guerre contro Roma, attribuiva anch’egli al volo delle due colombe da Tebe la fondazione dei centri oracolari nel deserto di Libia (Siwa) e nella greca Caonia (Dodona). Un certo d’Arvieux, un viaggiatore del XVII secolo, scrisse nei suoi Mémoires (Parte II, cap. I templi erano stati costruiti su una piattaforma alta, a seconda dell’andamento del terreno, fino a 9 metri, pavimentata con pietre lunghe da 3 a 9 metri, larghe quasi 3 e spesse 2. Quando pensiamo alla grande piattaforma, alla sua struttura e localizzazione, alla funzione dell’immenso podio fatto per sostenere pesi enormi, continua a comparirci davanti agli occhi la raffigurazione della moneta di Biblo, un grande tempio, un’area sacra cinta di mura, un podio di struttura possente, e sopra la “camera volante” a forma di razzo. Caino, figlio di Adamo, la costruì nell’anno 133 dalla Creazione, durante un attacco di furiosa follia. Sono semplicemente formati dalle pietre più grandi mai conosciute nel mondo, e alcune delle loro colonne sono le più alte dall’antichità … Abbiamo di fronte l’ultimo grande monumento … del mondo ellenico». La triade più antica era capeggiata, a quanto sembra, da Adad, che ottenne in sorte da suo padre Enlil – il dio principale di Sumer – «le terre montuose del nord». «Una era di oro zecchino, l’altra di smeraldi, fulgida e brillante di notte.» Queste sacre “colonne del Sole”, “Pietre degli dèi”  si ritrovano raffigurate su monete fenicie, del periodo successivo alla conquista della regione da parte di Alessandro. Ecco la definizione, spiegazione, descrizione, o il significato di ogni significativo su cui avete bisogno di informazioni, e una lista o un elenco di concetti correlati come appare un glossario. tempio a valle; 2, rampa sopraelevata; 3, cortile con altare; 4, obelisco loc. quale il complesso fu costruito), nella parte del percorso attraverso lo tempio solare del re Neuserra (V dinastia), che ne deriverebbe e che è stato Era questo, a nostro parere, il luogo verso cui Gilgamesh, nella sua ricerca della vita eterna, diresse i suoi passi nel suo secondo viaggio. Sulle monete che circolavano a Delfi si vedeva Apollo seduto su questo omphalos; e quando la Fenicia cadde in mano ai Greci, anch’essi continuarono a rappresentare Apollo seduto sull’omphalos “assiro”. Tutto questo non somigliava forse all’attrezzatura allestita da Ba’al, che i Cananei definivano “pietre di splendore”? “Il bronzetto”, spiegano gli egittologi, “riproduce il dio del cielo Horo sotto forma di falco, particolarmente venerato nel santuario di Edfu e identificato dai greci con Apollo. 95). Di proporzioni colossali, essa stava sopra un podio che si trovava circa 5 metri sopra il livello del cortile: in totale essa svettava di circa 12 metri sopra il livello della piattaforma di base. Secondo le tradizioni locali il luogo esisteva dal tempo di Adamo e dei suoi figli, i quali, dopo l’espulsione di Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden, vivevano nella regione delle montagne dei cedri. Scopriremo così che Greci e Romani costruirono i loro templi su una piattaforma pavimentata che esisteva da tempi molto più antichi  una piattaforma composta da larghi, spessi blocchi di pietra accostati l’uno all’altro con tanta perfezione che nessuno, fino a questo momento, è riuscito a penetrarvi all’interno e a esaminare le camere, gallerie, caverne e altre strutture che sono nascoste sotto la pietra. bibbia come On (in egiziano Iunu), è il grande centro religioso del culto solare Con questo taglio ad angolo retto veniva a crearsi una vasta area rettangolare che, da nord, lasciava libera la visuale verso ovest. Capostipite dei molti obelischi monolitici rilievi con gli dei patroni dei nomi, gli dei del Nilo, gli dei delle stagioni, s.le m. Erogazione di denaro corrisposta dallo Stato ai cittadini che si trovano in difficoltà economica a causa delle misure di isolamento imposte per fronteggiare una grave epidemia o pandemia. Sembra che Giustiniano (525-565) abbia portato alcune delle colonne di granito rosso a Costantinopoli, la capitale bizantina, per costruirvi la chiesa di Hagia Sophia. rivestito in basso da blocchi di granito ed in alto da lastre di calcare. Solo più tardi fu chiamata dai greci Eliopoli, città del Antico" di Francesco L- Nera, ed. sole. ♦ Ieri sotto le torri della Regione in viale Aldo... loc. per documenti, relazioni, documenti, progetti, idee, documentazione, riassunti, sondaggi o tesi. Anche lungo la via sacra che conduceva al tempio qualcuno, in un’epoca imprecisata, collocò un semplice omphalos in pietra per segnare il punto preciso in cui per la prima volta si era fatto sentire l’oracolo di Delfi, prima che fosse costruito il tempio. Imera fu l'ultima colonia calcidese in Sicilia, essendo stata fondata dai Calcidesi di Zanele nel 648, e costituita la più occidentale colonia greca lungo la costa tirrenica dell'isola. Uno dei principali è Palmira (la biblica Tadmor), un antico centro carovaniero sulla via che da Damasco portava in Mesopotamia. sparsi per il mondo: due, alzati da Thutmosi III e già portati Secondo Quinto Curzio, un oggetto di questo genere si trovava presso il tempio di Ammone all’oasi di Siwa. zoccolo l'obelisco si alzava con forma tozza per 36 metri; era rivestito da Essa ha costituito sempre, anche in antico, una meraviglia per le sue eccezionali proporzioni; noi ne ammiriamo anche le forme architettoniche e la decorazione, a nicchie rientranti e in aggetto con timpani di varie forme, che siamo soliti definire come espressioni di un "barocco romano". Mondadori. vede è, a el Matariya, non lontano da un plurisecolare sicomoro, l'albero della In che modo i Greci siano arrivati ad attribuirgli questo nome, nessuno può dirlo con assoluta certezza; alcuni ritengono che sia stato Alessandro Magno. …. Analogamente, il fatto che Ba’al abbia cercato di installare sulla Cresta di Zaphon «un meccanismo che emette parole, una pietra che bisbiglia» implica l’esistenza, da qualche altra parte, di analoghe unità di comunicazione: «II Cielo con la Terra fa comunicare, i mari con i pianeti». Divinità Descrizione Ade (ᾍδης, Hádēs) / Plutone (Πλούτων, Ploutōn) . per la costruzione del Cairo. Oltre Imera e Selinunte i coloni greci Come gli era stato detto, anche se il luogo si trovava nel territorio di Adad, era anche sotto la giurisdizione di Shamash. Il termine greco omphalos, come anche il latino umbilicus, indica una pietra conica che i popoli antichi, per motivi che gli studiosi non conoscono, ritenevano avesse contrassegnato “il centro della Terra”. Gli storici antichi lo chiamavano Trilithon la Meraviglia delle Tre Pietre. Chiamata dai Veneziani “la Napoli dell’est”, ... Il Burtzi fu anche residenza dei membri di due governi (quelli del 1824 e del 1827) ... Si tratta di una sorta di rosario-scacciapensieri molto amato dai Greci, che tuttora lo portano sempre con sé. Altri storici romani precisarono anche che le “pietre sacre” adorate dagli “Assiri” e dagli Egizi erano di forma conica. costruzioni, ed è racchiuso da un possente muro perimetrale. Non dimentichiamo che Zeus (Giove per i Romani) arrivò a Creta dalla Fenicia (l’attuale Libano), attraversando il Mediterraneo dopo aver rapito la bella figlia del re di Tiro. Tutti questi sforzi di cristianizzare quel luogo incontrarono ripetuti tentativi di opposizione da parte della popolazione locale. Il tempio di Ammone a Siwa conteneva non soltanto corridoi sotterranei, tunnel misteriosi e passaggi segreti all’interno delle spesse mura, ma anche un’area riservata ampia circa 52 x 55 metri, circondata da mura possenti, al cui interno vi era una specie di piattaforma di solida pietra. Henry Seyrig, che come direttore delle Antichità di Siria dedicò tutta la vita allo studio della vasta piattaforma e del suo significato, scoprì che i Greci usavano praticare qui «riti misterici, in cui l’Aldilà era considerato uno stato di immortalità umana, in una sorta di identificazione con la divinità ottenuta mediante l’ascesa (verso il cielo) dell’anima». zoccolo, potevano essere ammirate solo alla luce delle torce. Quando Macrobio scrisse le parole sopra riportate, verso il 400 d.C, Roma era ormai cristiana e quel luogo era da tempo oggetto di una sistematica distruzione. Ripensiamo ai versi conclusivi dell’epopea ugaritica, che narrano della sconfitta di Ba’al nel suo combattimento con Mot, la scoperta del suo corpo senza vita, la sua sepoltura da parte di Anat e Shepesh in una grotta sulla Cresta di Zaphon: E trovarono Baal, a terra, caduto; il potente Baal è morto; il principe, Signore della Terra, è spirato… Anat piange tutte le sue lacrime; nella valle beve le lacrime come fossero vino. Quest’ultimo appellativo di Giove derivava dal fatto che, sebbene il grande tempio fosse dedicato al dio supremo, si credeva che il luogo in se stesso fosse stato una sorta di luogo di riposo di Helios, il dio Sole che attraversava i cieli sul suo carro veloce. …, Per capire come si è arrivati a identificarlo proprio con questa divinità, dobbiamo partire dalle credenze assire riguardo al potere del sole (dio). 300 e a 700 tonnellate, e pure così ben connessi che tra le fessure non passa la più piccola cosa. Le pietre della piattaforma e del podio venivano estratte sul posto; Wood e Dawkins mostrano una di queste cave  nel loro schizzo panoramico. C’è forse un legame con la strana visita di Alessandro, perennemente in cerca dell’immortalità, alla regina Candace? Era questo il luogo dove i faraoni cercavano di arrivare all’Aldilà attraverso la Scala che porta al Cielo. Di John Michael Greer *Società segreta occultista attiva a Parigi nei primi decenni del Novecento, la Fratellanza di Eliopoli prese il nome dall’antica città egizia di Anu, chiamata Heliopolis(“Città del sole”)dai Greci, importante centro di studi alchemici dell’Egitto ellenistico.I membri della confraternita tentarono di riscoprire i segreti dell’alchimia medievale utilizzando come guida gli scritti di Basilio Valentino, Nicolas Flamel e Geber.Tra i progetti principali della confraternita vi fu la ricerca sui vetri colorati della cattedrale di Chartres, ottenuti con processi alchemici che i moderni metodi industriali non sono mai riusciti a replicare con successo.Tra i membri figuravano Eugène Canseliet, il chimico Gaston Sauvage e l’artista Julien Champagne;forse era quest’ultimo a celarsi dietro al nome di Fulcanelli, misterioso adepto al centro della fratellanza. Delfi, sede dell’oracolo più famoso di tutta la Grecia, era dedicata ad Apollo (“Quello della pietra”) e le sue rovine rappresentano tuttora una delle maggiori attrattive turistiche della zona. Erodoto  che riferì con estrema precisione (Libro II, 29) l’esistenza dell’oracolo meroitico di Giove-Ammone  affermò anche che i «Fenici», che avevano fondato l’oracolo di Siwa, fondarono anche il più antico centro oracolare della Grecia, quello di Dodona una località di montagna situata nella Grecia nord-occidentale (in prossimità dell’attuale confine con l’Albania). Anche l’Antico Testamento riconosceva l’esistenza di due Beth-Shemesh (“Casa di Shamash”): una a nord, l’altra a sud (On, nome biblico dell’Eliopoli egiziana). Molte fonti affermano che l’oggetto più sacro di Delfi era appunto un omphalos; esso si trovava inserito in una base apposita nella parte più interna del tempio di Apollo, accanto a una statua del dio (su quest’ultimo punto, però, non tutte le testimonianze concordano). Furono proprio queste donne a fondare i primi oracoli nei due paesi». Solo più tardi fu chiamata dai greci Eliopoli, città del sole. Questi stessi componenti strutturali, compresa la piattaforma, si ritrovano in tutti i luoghi che sono associati alle “pietre che bisbigliano”. Qui si trova la Valle dei Templi: è uno dei più importanti siti archeologici italiani e conta dieci templi, tre santuari e molte necropoli arrivati no a noi in un eccellente stato di conservazione. Lo splendido Partenone (tempio di Atena) che tuttora domina l’area un tempo sacra e tutta la piana di Atene misura 90 x 30 metri, meno ancora, dunque, del tempio di Mercurio/Bacco presso il sito archeologico libanese. Punto d'incontro tra interessi della politica e dell'imprenditoria e interessi della criminalità organizzata, in cui si organizzano e si trattano vantaggiosi affari illegali, che possono anche prevedere il reclutamento... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. tempio a valle; 2, rampa sopraelevata; 3, cortile con altare; 4, obelisco Solo più tardi fu chiamata dai greci Eliopoli, città del sole. Fuori dal Questa città, citata nella bibbia come On (in Le rovine erano quelle di imponenti templi romani che erano stati costruiti su una grande piattaforma orizzontale, creata artificialmente a circa 1.200 m sul livello del mare. Alcuni audaci europei, che nei loro viaggi rischiarono anche la vita, riferirono di aver visto queste rovine: il primo fu Martin Baumgarten, nel gennaio 1508. Gli dèi ai quali i tre templi erano dedicati  Giove, Venere e Mercurio (o Bacco)  erano i corrispondenti romani degli dèi greci Zeus, sua sorella Afrodite e suo figlio Ermes (o Dioniso). tempio di Ra, che gli egittologi ritengono avesse configurazione analoga al Dittatura dei colonnelli (τὸ καθεστώς τῶν Συνταγματαρχών), nota anche come la Giunta (η Χούντα), è il nome che viene usato per indicare un regime di dittatura militare di ispirazione fascista instaurato il 21 aprile 1967 e proseguito, sotto varie forme, fino al 24 luglio 1974. Il patriarca maronita del Libano riferì il seguente racconto: «La roccaforte sul Monte Libano è la più antica costruzione del mondo. All Right Reserved. La sua origine e la sua storia più antica, sono oscure. ), essi iscrissero sul tempio e sulla sua statua principale le iniziali divine I.O.M.H., acronimo di Iove Optimus Maximus Heliopolitanus: Giove Ottimo Massimo l’Eliopolitano. nel Central Park di New York; due altri ancora sono a Roma, quello di Sethi I in in Egitto, un obelisco di 20 metri eretto da Sesostri I davanti al tempio solare Nella loro «ricerca sulle origini della conoscenza umana e sulla sua trasmissione attraverso il mito» (Hamlet’s Mill), Giorgio de Santillana e Hertha von Deschend sostengono che «Alessandro era una copia di Gilgamesh». Devi essere registrato per inserire un commento. Un parallelo con l’Acropoli di Atene può dare un’idea delle dimensioni di questa piattaforma libanese e dei suoi templi. La vittoria fu dei Greci. Vi erano dunque altri posti della Terra che potevano servire come luoghi di atterraggio per le navicelle degli dèi? Ciò che Wood e il suo compagno di viaggio avevano visto era una vasta area in cui la cima della montagna, i templi e i cieli si fondevano quasi a formare un unico elemento . I d. C; restano pochi avanzi del teatro e le cospicue rovine dell'acropoli. Non è una semplice coincidenza, dunque, che nelle lingue semitiche l’espressione naboh significasse “predire” e nabih “profeta”. Il sito è oggi un sobborgo nordorientale del Cairo e tutto quel che se ne vede è, a el Matariya, non lontano … Esaminando tradizioni e credenze dei Greci e dei Romani, siamo ritornati a Sumer, passando per Gilgamesh e la sua ricerca dell’immortalità nella foresta dei cedri, presso il «crocevia di Ishtar». s.le mondo di mezzo (fig.) animali delle offerte: nel pieno del muro perimetrale, sul lato sinistro, un Anche Afrodite arrivò in Grecia dall’Asia occidentale. 22682, 22681), Eliopoli e Vicariato apostolico di Eliopoli d'Egitto, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. ancora sono a Roma, quello di Sethi I in Piazza del Popolo, 110 metri, che sorge sulla terrazza rocciosa, parzialmente integrata da accessibile per via d'acqua, una rampa ed un tempio superiore. se ne vede è, a el Matariya, non lontano da un plurisecolare sicomoro, l'albero della Il primo indizio è proprio il nome “Eliopoli”: evidentemente i Greci credevano che Baalbek fosse, in qualche modo, una “città del dio sole” come la sua omonima in Egitto. Ed era una pura coincidenza il fatto che, ricercando i segreti della longevità, il re persiano Cambise (come riferisce Erodoto) mandò i suoi uomini in Nubia, presso il tempio dove era conservata la «Tavola del Sole»? quadrilatero del tempio, scavata in parte nella roccia e in parte costruita in Queste colonne sostenevano una sovrastruttura riccamente decorata (architrave), alta quasi 5 metri, sopra la quale si trovava un tetto inclinato che rendeva ancora più alta la sommità del tempio. I d. C; restano pochi avanzi del teatro e le cospicue rovine dell'acropoli. La città era una delle città dominanti e più importanti della Magna Grecia che si traduce come "Grande Grecia", ed era il termine con cui gli antichi greci chiamavano tutte le … L’originale del sacro omphalos è misteriosamente scomparso, forse in occasione di una delle numerose guerre o invasioni straniere che interessarono la regione. UNA PASSEGGIATA FRA I MENHIR, Il Caso Mòricz, tracce dei Sumeri in Sudamerica. Ci tornano alla mente anche le parole e le descrizioni del «luogo nascosto» nell’Epopea di Gilgamesh: il muro insormontabile, la porta che uccide chiunque la tocchi, la galleria che conduce al «recinto dal quale vengono pronunciate parole di comando», la «dimora segreta degli Anunnaki», il mostruoso guardiano con la sua «scia radiante». Raffigurazioni di omphalos affiancati oppure sormontati da aquile si ritrovano in tutta l’arte greca. l'uno a Londra sulla sponda del Tamigi (Cleopatra's Needle), l'altro Il lato destro dell'area delimitata dalla muraglia Di John Michael Greer * Società segreta occultista attiva a Parigi nei primi decenni del Novecento, la Fratellanza di Eliopoli prese il nome dall'antica città egizia di Anu, chiamata Heliopolis("Città del sole")dai Greci, importante centro di studi alchemici dell'Egitto ellenistico. Il tempio del dio Ammone nella Nubia, dove Reisner scoprì l’omphalos, si trovava presso Napata, antica capitale dei domini delle regine di Nubia. «Ciò che là viene adorato come un dio», scrive Quinto Curzio, «non ha la forma con cui di solito si rappresentano gli dèi. Georg Ebers e Hermann Guthe (Palestina in Bild und Wort) affermavano, un secolo fa, che gli Arabi del posto entravano nelle rovine «presso l’angolo sud-orientale, attraverso un lungo passaggio a volta simile a un tunnel ferroviario sotto la grande piattaforma» (fig. Gli archeologi tedeschi sostennero che la piattaforma sembrava poggiare su volte gigantesche, ma la loro principale preoccupazione fu quella di ricostruire e tracciare anzitutto uno schizzo della sovrastruttura. Come altro possiamo spiegare il fatto che, «in termini di estensione, peso delle pietre, dimensioni dei singoli blocchi e quantità di incisioni, questo recinto sembra proprio non avere rivali nel mondo greco-romano» (John M. Cook, The Greeks in Ionia and the East)? Lo stesso dicasi per i siti che eventualmente forniscano dei link alle risorse qui contenute. Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Gli obelischi antichi venivano ricavati da un unico blocco di pietra (un monolito). Una squadra archeologica tedesca che esplorò il sito (fig. Dopo aver visitato la regione, Alessandro Magno fece coniare una moneta in onore di Ishtar/Astarte e Adad; la moneta reca inciso il suo nome in scrittura ebraico-fenicia. E 'uno strumento, risorsa o di riferimento per lo studio, la ricerca, l'istruzione, la formazione o istruzione che gli insegnanti possono utilizzare, insegnanti, professori, educatori, alunni e studenti; Anche qui, come a Baalbek, l’area sacra era composta da una piattaforma costruita sul fianco di una montagna, posta anch’essa di fronte a una vallata che formava una specie di imbuto verso le coste del Mare Mediterraneo. Il percorso era ornato da Il faraone era Seti I, il quale visse nel XIV sec. Siamo per caso arrivati anche al Luogo dell’Atterraggio? E secondo la testimonianza sia di Callistene, lo storico di Alessandro, sia del romano Quinto Curzio, l’«oggetto» venerato in quella località era proprio un omphalos fatto di pietre preziose. E tuttavia la venerazione dei Greci nei riguardi di questo luogo deve avere radici ben più antiche e profonde, dal momento che Romani lo hanno onorato costruendo proprio qui il più maestoso dei monumenti, e qui cercavano i responsi oracolari concernenti il loro destino. Altre lingue presto. Fu fondata nel 581 a.C. dai Greci e, nel 262 a.C., venne conquistata dai Romani. Gli archeologi ritengono che potrebbero esservi stati fino a sei templi in quel sito, costruiti prima dell’epoca romana; ed è certo che tutti i templi che i Greci  come i Romani dopo di loro  hanno costruito qui poggiavano su fondamenta molto anteriori, sotto il profilo sia architettonico sia religioso. egiziani poggiava su uno zoccolo alto 16 metri a forma di piramide tronca, Il luogo si trova tra i monti del Libano, laddove essi si dividono a formare una valle piatta tra la catena del Libano a ovest e quella dell’Anti-Libano a est; dove i due fiumi che cono-sciamo dall’antichità, il Litani e l’Oronte, si riversano nel Mare Mediterraneo. Quanto a F.L. Tutte le informazioni è stato estratto da Wikipedia, ed è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. ELIOPOLI di Siria. Il tempio romano vero e proprio non era che la parte più occidentale (e più antica) di un santuario quadripartito dedicato a Giove, che si pensa che i Romani abbiano cominciato a costruire subito dopo aver occupato quella regione, nel 63 a.C. Disposta lungo un asse est-ovest leggermente inclinato (fig. Eliopoli. deriva dal sanscrito nabh, che significa “emanare a forza”. del Tamigi (Cleopatra's Needle), l'altro nel Central Park di New York; due altri Queste scene erano Chiamandolo Iove (eco dell’ebraico Yehovah? Qui la dea Calypso, «che lo ospitò in una caverna e gli diede da mangiare, voleva che egli la sposasse, nel qual caso lo avrebbe reso immortale, in modo che egli non sarebbe mai invecchiato». Griffith, la scoperta dell’omphalos in Nubia gli ricordò un altro centro oracolare della Grecia. I Romani consideravano il sito e il suo grandioso tempio come l’attestazione suprema della potenza e della supremazia di Giove. In un approfondito studio sull’argomento, Wilhelm H. Roschcr (Omphalos) dimostrò come il termine che le lingue di ceppo germanico utilizzano per indicare queste pietre oracolari, navel in inglese, nobel in tedesco, ecc. Imperatori e generali venivano qui in cerca di responsi oracolari, per indagare sul loro destino; i legionari romani cercavano tutti di essere distaccati qui; devoti e curiosi compivano pellegrinaggi per vedere il tempio con i loro occhi: era davvero una delle meraviglie del mondo antico. …, Che tale divinità sia a un tempo Giove e il Sole è evidente sia dalla natura del suo rituale sia dal suo aspetto esteriore. da Augusto ad Alessandria, stanno l'uno a Londra sulla sponda Al suo confronto sembra quasi piccolo il secondo tempio, detto di Bacco, collocato sul margine sud della terrazza; esso è però molto meglio conservato dell'altro ed è riccamente decorato; essendo anch'esso periptero (possedeva in origine 42 colonne alte metri 18,20), aveva la vòlta del corridoio perimetrale coperta da grandi lastre di pietra finemente scolpite a cassettoni con figure di divinità, fogliame, viticci, ecc. All’inizio del primo millennio a.C. una regina di Nubia  la regina di Saba  compì un lungo viaggio per recarsi a Gerusalemme, dal re Salomone. Tutta quest’area, di forma pressoché squadrata, misurava circa 50 chilometri quadrati. Il fatto che Baalbek venisse definito «il crocevia di Ishtar» significa che, quando vagava per i cieli, la dea poteva andare e venire da quel “Luogo dell’Atterraggio” ad altri luoghi di atterraggio sulla Terra. La sabbia assetata inviò un oracolo alla colomba di Caonia [ = Dodona]. Come si ricorderà, il tempio di Ammone presso l’oasi di Siwa era la sede dell’oracolo che Alessandro si affrettò a consultare al suo arrivo in Egitto. In effetti, quel luogo e la sua associazione con determinate divinità risale a tempi ancora anteriori. Situata in modo da sovrastare le montagne circostanti e da controllare ogni via d’accesso alla valle da nord e da sud, l’area sacra mancava volutamente dell’angolo nord-occidentale, come si può vedere nella veduta aerea contemporanea. Dimensioni molto maggiori avevano i blocchi di pietra che costituivano il lato ovest del podio. L’associazione tra quel luogo e il dio Ba’al nell’epoca successiva al Diluvio è un indizio importante. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. dell'Egitto antico. Il semplice fatto che questo Blog fornisca eventuali collegamenti, non implica una tacita approvazione dei contenuti dei siti stessi, sulla cui qualità, affidabilità e grafica è declinata ogni responsabilità. Sembra incredibile, infatti, ma lo strato centrale  situato circa 6 metri sopra la base del podio – era composto da pietre ancora più grandi, «gigantesche», «colossali», «enormi», le definiscono gli studiosi moderni. - Qualche anno dopo la seconda guerra vide anche la partecipazione di Sparta. a.C; ed è proprio sulla sua piramide, nella raffigurazione del dominio di Seker, il “dio nascosto”, che abbiamo visto l’omphalos più antico. 1, Unionpedia è una mappa concettuale o rete semantica organizzata come un'enciclopedia o un dizionario. attraverso questo, fino alla sua terrazza superiore. La sua origine e la sua storia più antica, sono oscure. La presa che quel luogo esercitò per millenni sulle credenze e sull’immaginario popolare si manifesta, indirettamente, anche nella sorte che, con l’avvento del cristianesimo, fu riservata a quel complesso religioso. Secondo la tradizione, quando Zeus volle individuare dove si trovava il centro della Terra, liberò due aquile ai due estremi opposti del mondo; volando l’una verso l’altra, le due aquile si incontrarono a Delfi, e per questo venne eretta una struttura in pietra, un omphalos appunto, per contrassegnare quel luogo. Designed and Developed by, La misteriosa Fratellanza di Heliopolis e Fulcanelli, La False Face Society, la società segreta di guaritori irochesi famosa per le sue teatrali maschere, La misteriosa Fratellanza Ermetica di Luxor e la rivalità con la Società Teosofica, CUBA “PATRIA DELLA MASSONERIA”: IN PROPORZIONE PIÙ MASSONI RISPETTO AGLI USA, Il mistero dell’Operazione Amalantrah e Babalon:Crowley,Hubbard,Grant, gli UFO e la misteriosa entità LAM, Rosazza, città ricca di segreti e simbologia esoterica e massonica.

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