circo massimo unesco

Per info visita il sito www.circomaximoexperience.it, Biglietto d'ingresso all'area archeologica (escluso Circo Maximo Experience), Intero non residenti: € 5,00 Altri restauri avvennero sotto gli imperatori Tiberio e Nerone e un arco venne eretto da Tito nell'81 al centro del lato corto curvilineo: si trattava di un passaggio monumentale integrato nelle strutture del circo. La facciata esterna aveva tre ordini: solo quello inferiore, di altezza doppia, era ad arcate. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00. l’area archeologica è aperta al pubblico: dal martedì alla domenica Resti del lato curvo meridionale, con la medioevale torre della Moletta. Infine, nello spazio antistante la torre sono stati posizionati i frammenti architettonici di marmo lunense provenienti dallo scavo dell’arco di Tito. La spina era riccamente decorata da statue, edicole e tempietti e vi si trovavano sette uova e sette delfini da cui sgorgava l'acqua, utilizzati per contare i giri della corsa. [4]. Il Circo Massimo da sud e, sullo sfondo, i resti dei palazzi imperiali sul Palatino. Nella zona centrale dell’emiciclo sono visibili le basi dell’Arco di Tito, uno dei più grandi archi trionfali di Roma, a lui dedicato in occasione della vittoria giudaica. Numerosi gli interventi degli imperatori successivi tra cui quello, spettacolare, dell'erezione del gigantesco obelisco portato a Roma da Costante II nel 357 d.C., ora al Laterano. Con CIRCO MAXIMO EXPERIENCE sarà possibile vedere la vita dell’antica valle scorrere davanti agli occhi, in un rimando continuo tra presente e passato.Il percorso, della durata di circa 40 minuti, è disponibile in sei lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo). La costruzione di primi impianti stabili risalirebbe al 329 a.C., quando furono edificati i primi carceres. I margini dell’area archeologica sono stati provvisti di idonea recinzione di forma semicircolare in corrispondenza dell’emiciclo, seguendo il perimetro della costruzione romana fino all’ideale inizio della spina, la lunga piattaforma posizionata al centro della pista che era decorata con statue, tempietti, vasche, con due grandi obelischi egizi – che dal ‘500 sono stati ricollocati  in piazza S. Giovanni in Laterano ed in Piazza del Popolo – e dotata di metae, i grandi segnacoli intorno ai quali giravano i carri. Youth Committee of the Italian National Commission for UNESCO Italy. Le indagini archeologiche recentemente concluse (2016) hanno permesso di arricchire il quadro delle conoscenze sul monumento e i lavori di sistemazioni dell'area ne consentono una lettura completa. ore 9.30 - 19.00 ora legale In particolare ai piedi dell’emiciclo palatino sono stati collocati, da un lato, alcuni elementi provenienti dall’edificio antico (gradini, cornici, capitelli, le soglie delle botteghe, etc. Grazie a  un innovativo progetto di valorizzazione in realtà aumentata (AR) e virtuale (VR),  è possibile scegliere una nuova esperienza che consente di visitare il Circo in tutte le sue fasi storiche con l'utilizzo di tecnologie interattive di visualizzazione a oggi mai impiegate in un’area all’aperto di così ampie dimensioni. Una scala interna consente di arrivare fino al piano superiore, uno splendido punto panoramico sull’area archeologica, che permette di apprezzare in pieno le dimensioni del Circo. Negli anni '30 grandi opere di scavo hanno messo in luce buona parte dell'emiciclo e i resti dell'Arco di Tito. Il Circo rimase in attività fino ai primi decenni del VI secolo. Nelle gallerie, che si potranno percorrere per un tratto di circa 100 metri ciascuna, si potranno osservare anche i resti delle latrine antiche. Ridotto non residenti: € 4,00, Intero residenti: € 4,00 In seguito l’area è ceduta al Partito Nazionale Fascista, che la utilizzò, per l’alto valore simbolico, per i suoi eventi. Dopo un grave incendio sotto Domiziano, la ricostruzione, probabilmente già iniziata sotto questo imperatore, venne completata da Traiano nel 103:[6] a quest'epoca risalgono la maggior parte dei resti conservatisi. I LAVORI  Qui è possibile visitare anche alcune stanze che venivano utilizzate come botteghe (tabernae) per soddisfare le necessità del numeroso pubblico dei giochi: locande, negozi per la vendita di generi alimentari, magazzini, lupanari, lavanderie, ma anche uffici di cambiavalute  necessari per  assecondare il giro di scommesse sulle corse dei cavalli. I dodici carceres, la struttura di partenza che si trovava sul lato corto rettilineo verso il Tevere, disposti obliquamente per permettere l'allineamento alla partenza, erano dotati di un meccanismo che ne permetteva l'apertura simultanea. Nello spazio del circo si organizzarono, poi le grandi mostre degli anni 1937-40 (del tessile, del minerale, delle colonie estive). I visitatori potranno accedere alle gallerie che un tempo conducevano alle gradinate della cavea (i senatori al piano terra e la plebe al piano superiore). Le dimensioni del circo erano eccezionali: lungo 600 metri e largo 140[2]. La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali mira a garantire l’accesso al proprio patrimonio storico-artistico da parte del più ampio pubblico... Sovrintendenza Capitolina | Piazza Lovatelli 35 - 00186 Roma, Struttura organizzativa e poteri sostitutivi, Sicurezza del patrimonio culturale - Sala Centrale di controllo e monitoraggio, Fotoriproduzioni e riprese filmate del patrimonio, Fotoriproduzioni di opere d'arte dei musei, Incontri per docenti e studenti universitari, Monumenti, aree archeologiche, ville storiche, Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, UNESCO - United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, ** aMICi online - I curatori dei musei sempre a fianco del pubblico, Circo Maximo Experience - dal 1° al 24 ottobre, Musei e mostre temporaneamente chiusi a seguito DPCM del 3 novembre 2020, ** Chiusa la Biblioteca delle Arti Applicate della Casina delle Civette e l'Archivio Biblioteca della Scuola Romana. Il Circo Massimo, il più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità e uno dei più grandi di tutti i tempi (600 m di lunghezza per 140 m di larghezza), è collegato dalla leggenda alle origini stesse della città. Per la grande disponibilità di spazio aperto "non rovinabile" nel centro storico della città (il Circo Massimo è ancora dentro le Mura Aureliane ma al centro di una enorme area verde e archeologica attraversata da numerosi mezzi di trasporto pubblico), il Circo Massimo è scelto sempre più spesso come sede per grandi eventi di massa: concerti, spettacoli, giubilei e manifestazioni. Nell’immediato dopoguerra ritorna uno spazio a verde, in cui le strutture antiche sono sostanzialmente abbandonate. Il Circo Massimo, il più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità e uno dei più grandi di tutti i tempi (600 m di lunghezza per 140 m di larghezza), è collegato dalla leggenda alle origini stesse della città. I numerosi frammenti lapidei presenti nell’area sono stati in parte anche sistemati ad arredo dello spazio aperto. In seguito fu utilizzato come area agricola, per poi diventare, a partire dall’XIX secolo, sede degli impianti del Gazometro, di magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni, fino agli inizi del ‘900, quando si avviano i lavori per la passeggiata archeologica. Chiuso il lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio. Le prime strutture in muratura, soprattutto legate alle attrezzature per le gare, si ebbero probabilmente solo nel II secolo a.C. e fu Gaio Giulio Cesare a costruire i primi sedili in muratura e a dare la forma definitiva all'edificio, a partire dal 46 a.C.. Il monumento venne restaurato dopo un incendio e probabilmente completato da Augusto, che per decorare la spina vi aggiunse (come testimoniato da una moneta di Caracalla) un obelisco dell'epoca di Ramses II portato dall'Egitto, l'obelisco flaminio, che nel XVI secolo fu spostato da papa Sisto V in piazza del Popolo. CIRCO MAXIMO EXPERIENCE L'arena era in origine circondata da un euripo (canale) largo quasi 3 m, più tardi eliminato per aggiungere altri posti a sedere. Circo Massimo / Monumenti / Roma antica - Sovrintendenza, La maggior pista per gare sportive del mondo, Panem et circenses, la politica del divertimento di massa nell'Antica Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Il portale di RAI Cultura dedicato all'arte e al design, Trovati i resti dell'Arco di Tito al Circo Massimo, Circo Massimo, trovati i resti dell'Arco di Tito, Ricostruzione virtuale in 3D del Circo Massimo, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Circo_Massimo&oldid=115556457, Pagine con argomenti di formatnum non numerici, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, È raggiungibile dalla fermata Circo Massimo. Veduta del Circo Massimo da sud, verso il Tevere. Si proseguirà sulla strada basolata esterna ritrovata durante gli scavi, in cui spicca una grande vasca-abbeveratoio in lastre di travertino. Devastato più volte dal fuoco, il Circo Massimo fu ricostruito quasi integralmente sotto il principato di Traiano, alla cui fase appartengono la maggior parte delle strutture attualmente visibili. Sull'attico stava una quadriga bronzea; sulla fronte verso il circo aveva una platea e una scalinata.[5]. Anche gli spazi pubblici adiacenti sono stati sistemati e  riqualificati. Nell'arena, si svolgevano le corse dei carri, con dodici quadrighe (cocchi a quattro cavalli) che compivano sette giri intorno alla spina centrale tra le due mete. L’ampio spazio del fondovalle si prestava anche a manifestazioni legate alla vita politica, sociale e religiosa della città, come manifestazioni trionfali, processioni e pubbliche esecuzioni. Il Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli, costruito a Roma. Veduta del Circo Massimo da nord, verso Porta Capena. L'assetto antico è oggi riconoscibile soltanto dalla persistenza di alcune botteghe artigiane (un fabbro, una bottega di tende da plein air, un'osteria diventata ristorante) alla fine di via dei Cerchi, sotto il Palatino. Con i suoi 620 metri di lunghezza e 140 di larghezza, è considerata la più grande struttura per spettacoli costruita dall'uomo. I resti della spina sono stati localizzati in profondità (la pista romana si trova a oltre 5 metri di profondità rispetto all’attuale piano dell’area archeologica) attraverso indagini geofisiche condotte in collaborazione con l'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. ), mentre sull’altro versante sono state collocate una serie di colonne in marmi colorati rinvenute negli scavi archeologici. Sul lato sud si trova attualmente una torretta medioevale detta "della Moletta" appartenuta ai Frangipane. La gare che si svolgevano nel Circo erano le attività agonistiche più amate dai Romani, insieme ai giochi gladiatori: i conduttori delle quadrighe diventavano ben presto personaggi idolatrati dal popolo di Roma. Nel 357 un secondo obelisco fu portato a Roma per volere dell'imperatore Costanzo II ed eretto dal praefectus urbi Memmio Vitrasio Orfito sulla spina; oggi si trova dietro alla basilica di San Giovanni in Laterano. Sono ricordati ancora restauri sotto Antonino Pio, Caracalla e Costantino I. Il circo rimase in efficienza fino alle ultime gare organizzate da Totila nel 549. La cavea poggiava su strutture in muratura, che ospitavano i passaggi e le scale per raggiungere i diversi settori dei sedili, ambienti di servizio interni e botteghe aperte verso l'esterno. Ridotto residenti: € 3,00, Ingresso gratuito per i possessori MIC card, Tel. ... Circo Massimo Depicts same location. Le indagini hanno consentito di rimettere in luce le basi delle colonne frontali e alcuni importanti frammenti architettonici che hanno permesso agli archeologi di stabilire le sue dimensioni originarie (le colonne erano alte almeno 10 metri) grazie anche all’anastilosi virtuale del monumento realizzata in collaborazione con l’Università Roma Tre - Dipartimento di Architettura. [1][2], Le prime installazioni in legno, probabilmente in gran parte mobili, risalirebbero all'epoca di Tarquinio Prisco,[3] nella prima metà del VI secolo a.C., per i grandi Ludi Romani organizzati per la vittoria sulla città di Apiolae. Nel 1959 sarebbero dovute svolgersi qui le riprese in esterno della corsa delle bighe del film Ben Hur, ma alla fine la Sovrintendenza rifiutò l'autorizzazione al set, che fu costretto a spostarsi al Circo di Massenzio, sull'Appia Antica. Qui infatti ebbe luogo il ratto delle Sabine, uno dei primi importanti eventi della città di Roma. La prima sistemazione della Valle Murcia (ampia valle compresa tra Palatino e Aventino) per adibirla a luogo per le corse dei carri risale all'epoca dei re Tarquini, ma è solo con Giulio Cesare che sarà realizzato un vero e proprio circo in muratura. Di certo l'ampio spazio pianeggiante e la sua prossimità all'approdo del Tevere dove dall'antichità più remota si svolgevano gli scambi commerciali, fecero sì che il luogo costituisse fin dalla fondazione della città lo spazio elettivo in cui condurre attività di mercato e di scambi con altre popolazioni, e – di conseguenza – anche le connesse attività rituali (si pensi all'Ara massima di Ercole) e di socializzazione, come giochi e gare. Situato nella valle tra il Palatino e l'Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città: nella valle sarebbe avvenuto il mitico episodio del ratto delle Sabine, in occasione dei giochi indetti da Romolo in onore del dio Consus. Coordinate: 41°53′09.24″N 12°29′08.52″E / 41.8859°N 12.4857°E41.8859; 12.4857. Ultimo ingresso fino a un’ora prima dell’orario di chiusura. Agli inizi del XX secolo l'area era in gran parte agricola e occupata da diverse costruzioni "di utilità" (nel 1645 vi si era installato il cimitero israelitico e nel 1852 il gazometro), sopra un considerevole rialzamento di circa 8 metri del terreno rispetto alla quota romana. Poiché le quadrighe facevano capo a scuderie distinte in base ai colori (verde, azzurro, rosso, bianco) anche gli spettatori si dividevano sulle gradinate del circo in base al colore di appartenenza dei propri beniamini, che venivano incitati con cori e motti composti per l’occasione. IL PERCORSO DI VISITA I lavori di liberazione si svolsero tra il 1911 e i successivi anni trenta. L’intervento di riqualificazione dell’area ha interessato anche la medievale Torre della Moletta (realizzata nel XII secolo) su cui si è intervenuti con il restauro delle murature antiche ed un impegnativo progetto di  consolidamento statico. Fu utilizzato per i primi ludi Apollinares del 212 a.C., indetti dall'allora praetor urbanus, Publio Cornelio Silla.[7]. Ampio 17 metri e profondo 15, era a tre fornici comunicanti, con quattro colonne libere alte 10 metri sul davanti, e dietro di esse quattro lesene aderenti ai piloni. Nel corso degli scavi sono state rinvenute anche parti della grande iscrizione, rimarcata con lettere bronzee, su cui era incisa la dedica da parte del Senato e Popolo Romano all’imperatore. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 17 set 2020 alle 08:04. ore 9.30 - 16.30 ora solare Le indagini archeologiche recentemente concluse (2016) hanno permesso di arricchire il quadro delle conoscenze sul monumento e i lavori di sistemazioni dell'area ne consentono una lettura completa. Gli interventi hanno restituito una nuova leggibilità al monumento, ridefinendo la zona dell’emiciclo attraverso operazioni di restauro delle strutture, contenimento del terreno e la realizzazione di nuovi percorsi di visita con relativi impianti di illuminazione. E’ stata realizzata una terrazza panoramica sul margine meridionale dell’area e  per restituire visibilità alle strutture archeologiche e ripristinare il continuum spaziale tra le diverse quote, raccordandole, è  stato realizzato un piano inclinato che permette di superare gradualmente il dislivello oggi presente tra il livello dell’area verde, di libera fruizione, e quella del recinto archeologico. Il Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli, costruito a Roma.

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