caracca e caravella differenze

Apprendi la definizione di 'caracca'. Nel Milione (1271–1295) Marco Polo, sempre così attento alle novità, dice semplicemente che: le navi asiatiche hanno “un timone”, e non vi si sofferma, come se la cosa non gli fosse nuova. Di norma presentava tre alberi, con vele quadre e latine che le conferivano una buona velocità e doti manovriere. e sm. fu destinata la funzione di dare angolatura opportuna alle manovre fisse di ritenuta laterale, Da queste trasformazioni sperimentate nei secoli, nacque il, IL MODELLISMO CI OFFRE LA POSSIBILITA’ DI ENTRARE NEI PARTICOLARI COSTRUTTIVI DELLA. Nasce intorno al XII secolo per realizzare gli scambi commerciali via mare tra nazioni isolate dal clima duro e da mari tempestosi. Il timone, come per le navi dell'epoca, era privo di ruota di comando e si trasmetteva il movimento al timone stesso per mezzo di due cime. Erano usate soprattutto per i viaggi di esplorazione: due delle tre navi con cui Cristoforo Colombo scoprì l'America, la Pinta e la Niña, erano caravelle (mentre la Santa Maria era una nau, la versione portoghese della cocca da cui sarebbe stata sviluppata successivamente la caracca). Si mantennero però anche navigli agili, porta-ordini: il tp. "Età delle scoperte". Le differenze fra la caravella che compare attorno al 1300 come agile e veloce imbarcazione dei pescatori del Mediterraneo, e la caracca che si sviluppa nella seconda metà del 1400, sono numerose. La sua curiosa denominazione deriva, per l’analogia della sua forma originaria con il sacco d'avena (in provenzale civadiera), che si appendeva sotto il muso dei cavalli. Oggi è il 12 ottobre: cinquecento anni fa, nel 1492, Colombo sbarcava alle Bahamas credendo fossero le indie. Secondo Gaspar Correia, la caracca da combattimento aveva: sei pezzi pesanti sottocoperta, otto falconetti in coperta, diversi archibusoni e due pezzi fissi che sparavano dall'albero. La caracca si rivelò poi naviglio ideale per la guerra marittima perché massicciamente fortificato ed in grado di reggere il peso di diversi pezzi d'artiglieria. La Caravella veniva quindi ad inserire utilmente fra i due tipi di nave maggiormente diffusi all’epoca della sua apparizione. L'etimo italiano "caravella" deriva dall'originale portoghese caravela mutuato dall'arabo "qārib" che indicava il peschereccio latino carabus (καραβος in greco) stando quindi ad evincere un'origine molto antica per questa tipologia di natante.[1]. Che differenza c'è tra una caravella e una caracca? Nave a tre o quattro alberi con vele quadre a scafo tondo, piuttosto panciuta, con castello di prua alquanto alto e casseretto di poppa molto elevato sopra la coperta. Colombo riposava nella sua cabina, il capitano era in cuccetta  e il pilota, viste le condizioni senza pericolo, aveva lasciato il timone a un giovane mozzo. Era lunga 26,32 metri e larga 8 metri. Modello museale della caracca Madre de Deus. agg. Le prime caracche vere e proprie vennero costruite durante il regno di Giovanni II del Portogallo ma il loro uso capillare si diffuse solo al volgere del Quattrocento. Ho letto che la Santa Maria in realtà era una caracca. Visualizza gli esempi di utilizzo 'caracca' nella grande raccolta italiano. Le differenze tra la caracca e la nau erano: il dislocamento maggiore (le nau non superavano le 500 t); lo scafo rinforzato da cintura corazzata e costolonatura in legno (c.d. Un problema in più per Colombo e per il suo equipaggio di 39 uomini. 1. ferzi  3. lato di inferitura  7. terzaroli  8. matafioni dei terzaroli. Il bompresso, nell'evoluzione dalla galea al galeone, diventando ALBERO BOMPRESSO diagonale rispetto alla linea dello scafo, ed ospitante solitamente una sola vela, detta civada, in seguito, per rinforzarne l’effetto, compare una seconda vela sistemata su un prolungamento verticale dell'albero, detta controcivada. In epoca successiva, invece, venne sviluppato un timone centrale di poppa, detto timone alla navaresca. Troppa inesperienza e troppi errrori. – Colubrine e armi portatili nonché girevoli posti sul ponte inferiore e sui castelli di prua e di poppa. [dall'arabo ḥarrāqa, brulotto, tramite lo spagnolo e il portoghese]. Appare evidente quindi, a parte la lieve precedenza cronologica di una rappresentazione rispetto all’altra, che il timone centrale si fosse sviluppato in modo indipendente nel Nord Europa,  nell’Oceano Indiano e nel Golfo Persico da dove, forse, venne diffuso nel Mediterraneo. L’alberatura della cocca, così come lo scafo e le sovrastrutture, venne rinforzata con l’aggiunta di un secondo albero a prora, detto di trinchetto e, in seguito, con l’installazione di un terzo albero, più piccolo, a poppa, detto di mezzana. canhão de berço) sul quarto-ponte e a prua. L’imbarcazione necessitava di un equipaggio di norma attorno ai cento uomini. , che verrà in seguito sostituita dal fiocco. XIV; dal latino respectus-us, da respicĕre, guarda... sm. In realtà una delle 99 miniature, oggi raccolte nella Bibliothèque Nazionale di Parigi, dipinte nell’anno 1237 (anno 634 dell’Egira), che illustrano le 50 Moqamat (Conversazioni) di Abu Mohammaoud al-Qasìm al-Hariri (1054- 1121), mostra una nave con timone centrale, del quale sono chiaramente rappresentate tre coppie di femminelle ed agugliotti. ño, e la Pinta (in spagnolo : "variopinta") armata con vele quadre. In Italia il timone poppiero unico venne detto alla navaresca, poiché fu applicato per la prima volta su imbarcazioni alla navaresca, con bordi alti e vele quadre, come le Cocche. Soprattutto al principio della loro storia, le caracche continuarono ad essere chiamate nau in Portogallo, Spagna ed Italia, seppur l'uso specifico del nome fosse già diffuso in letteratura al principio del Cinquecento: es. Le cime venivano assicurate alle lande: spranghe metalliche attraverso la quale ogni sartia era collegata allo scafo. Si sviluppò così la Caravela Redonda, più grande, con 3-4 alberi e vele quadre per la navigazione oceanica.[9]. Sugli alberi s'issavano più vele, iniziando a distinguere la randa dalle vele sopra-pennone (en. I velieri dei sec. Dette condizioni climatiche favorirono costruzioni navali robuste e tecnicamente in grado di affrontare situazioni emergenziali pericolose: neve, ghiaccio, nebbie, tempeste ecc…, dalla LEGA ANSEATICA, che dominava il MARE DEL NORD e il BALTICO, presentavano un disegno che abbandonava la prua ricurva del passato scegliendone una dritta, formante un angolo di circa 60 gradi, bloccata da una lunga chiglia, L'attrezzatura velica era composta da una, Fu intorno al 1300 che si ebbe la fusione fra le tecniche costruttive del Nord e quelle mediterranee. topsail), non mancava più il bompresso e apparve la coffa con il c.d. Gli alberi, di altezza differente, montavano vela quadra davanti (albero maestro e albero di trinchetto) e latina sull'albero di mezzana. "Armata d'India" di navi adeguate allo scopo giocò un ruolo fondamentale nella crescita di stazza delle caracche: laddove l'ammiraglia São Gabriel di Vasco de Gama (una delle più grandi dell'epoca) nel 1497 dislocava 120 t, l'ammiraglia della flotta di Cabral nel 1500, la El-Rei, stazzava 240-300 t; la Flor de la Mar, costruito nel 1502, stazzava 400 e almeno una delle navi della flotta di Albuquerque del 1503 stazzava 600 t. Questo tasso di aumento nelle dimensioni delle navi, molto spinto al principio del Cinquecento, rallentò nel corso del secolo, fissando il dislocamento standard della caracca cinquecentesca a 400 t.Nel 1550, regnante Giovanni III del Portogallo, furono costruiti alcuni colossi di 900 t per le rotte dell'India, nella speranza che navi più grandi avrebbero garantito economie di scala ma l'esito dell'esperimento fu negativo. A partire dal 1498, il Portogallo avviò scambi diretti e regolari tra Europa e India (successivamente tutta l'Asia) passando per il Capo di Buona Speranza: una traversata di oltre 6 mesi, impensabile per navi differenti dalle caracche. [da sommergere]. La Spagna era una potenza formidabile sull'Atlantico e sul Mediterraneo perché sapeva come adattare le sue navi allo scopo e all'ambiente in cui navigavano che si trattasse di galere per la guerra o d'imbarcazioni per l'esplorazione. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Questa nave è un'esatta riproduzione di una nave lde XV secolo. [sec. I velieri dei sec. Aveva tre alberi con vele quadre ed una stazza che di circa 51 tonnellate. Nel caso delle caracche espressamente destinate dalla guerra, il castello di prua poteva essere molto alto: ben quattro ponti di altezza nella Great Harry, nave da guerra di Enrico VIII d'Inghilterra. a, abbandonando il relitto della sua nave ammiraglia irreparbilmente danneggiata. Caravelle e caracche. Un ulteriore aiuto, come abbiamo appena visto, era fornito dalla vela di civada e dalla velatura di un quarto albero a poppa, detto albero di contromezzana o bonaventura. Ogni giorno fai di tutto affinchè i tuoi passeggeri possano spostarsi comodamente da un luogo all’altro. , che si stagliava obliquamente all’esterno della prua. sf. La notte era calma e senza vento. Aveva un solo albero con una sola vela quadra e di grandi dimensioni. La storia tecnologica della caravella si distingue in 3 fasi: La forma arcaica della caravella, il qārib arabo, era un natante a remi, privo di vele, di ridotte dimensioni. A prora, sull'albero di bompresso, la civada, che verrà in seguito sostituita dal fiocco. Sull'albero di trinchetto c'era l'omonima vela e, sull'albero di mezzana, la vela latina triangolare. In realtà, durante la traversata dell’oceano da parte di Cristoforo Colombo, tutte e tre le imbarcazioni avevano issato le vele quadre. CLONI DELLA CARACCA DI CRISTOFORO COLOMBO. [1], L'etimo "caracca" ha origine incerta, forse dall'arabo qaraqir, it. In media quattro caracche collegavano Lisbona a Goa (India), portando oro per acquistare spezie (soprattutto pepe) e altri oggetti esotici. Si tratta di un bastimento di alto bordo e di gran portata a quattro o cinque coperte, con due castelli uno a poppa e l'altro a prua, tre alberi, vele quadre, gabbie, parrocchetti, la mezzana latina.La sua portata è di 2.000 tonnellate. Era il 12 ottobre 1492. Gli alberi, di altezza differente, erano l'albero di trinchetto e di maestra (il più alto) a vele quadre, formati da fuso maggiore e albero di gabbia, e l'albero di mezzana a vele latine. Dalla nuova isola battezzata San Salvador, Colombo si spostò su altre isole delle attuali Bahamas; quindi esplorò Cuba e Haiti, e quì avvenne il dramma. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 9 nov 2020 alle 01:39. Un natante veloce, manovrabile con pochi uomini, con scarse capacità di carico e di combattimento. dal colore dello scafo, etimo che passò poi ad identificare qualsiasi natante occidentale giunto in Giappone a prescindere dalla bandiera.[8]. Era la vigilia di Natale del 1492. E poi Colombo non perse occasione per sottolinearne le scarse qualità marinare rispetto alle altre navi della spedizione. Le corde prese singolarmente venivano chiamate cime. Dette condizioni climatiche favorirono costruzioni navali robuste e tecnicamente in grado di affrontare situazioni emergenziali pericolose: neve, ghiaccio, nebbie, tempeste ecc…, Si sviluppa quindi un nuovo tipo di nave chiamata. Caravelle e caracche. Per farla semplice, la caravella è una caracca un po' più piccola. Da notare come queste vele siano alquanto tondeggianti (venivano anche chiamate vele tonde). Che differenza c'è tra una caravella e una caracca? a e Pinta avevano scafi robusti e attrezzature capaci di sostenere senza problemi la spinta del vento: potevano così navigare in alto mare e fuori del Mediterraneo. bulárcamas), con impianto di perforazione più sofisticato; i castelli di poppa e prua molto più pronunciati e sviluppati; gli alberi di dimensioni differenti, tutti dotati di coffa, e l'uso più libero della vela latina (nella nau relegata al solo … Di norma presentava. La cocca é un prodotto dei mari del nord. IVA 03970540963. CENNI SULLA COCCA, CARAVELLA E CARACCA. E fu con queste navi che Colombo decise di sfidare il Grande Mare Oceano. La potenza di fuoco della caravella era notevole, anche se non di grosso calibro, e necessitava di un equipaggio che si aggirasse tra i venti e i quaranta uomini. La CARACCA era inizialmente utilizzata soprattutto dalla Lega Hanseatica nell’Europa del Nord e presentava una struttura velica e di sartiame piuttosto evoluta. falconete) in coperta (due fissati alla poppa) e dieci archibusoni (po. mancava, e trasportava un maggiore carico di merci, armi e soldati, ragione per cui ebbe tanto successo nelle spedizioni intorno al mondo e sulle nuove rotte mercantili transoceaniche che fecero la fortuna degli imperi coloniali. Nel 1550, la Corona portoghese iniziò a regolare gli scambi commerciali con il Sol Levante affittando la "capitaneria" annuale in Giappone al miglior offerente di Goa, conferendo cioè diritti commerciali esclusivi per una singola caracca destinata al Giappone ogni anno. 1) Agg., che si può sommergere. Il nome deriva dalla LEGA ANSEATICA, che dominava il MARE DEL NORD e il BALTICO negli ultimi secoli del Medioevo. Era la più lenta dei vascelli di Colombo. La caravella era una nave inizialmente di piccole dimensioni, il cui tonnellaggio aumentò solo in seguito, dandole una forma più panciuta e tonda. [5][6] Queste perdite indussero Sebastiano I del Portogallo a emanare un'ordinanza nel 1570 che fissava il limite massimo delle caracche destinate alla rotta indiana a 450 t.[6] Tuttavia, dopo l'Unione iberica del 1580, questo regolamento fu ignorato e i costruttori navali, probabilmente sollecitati dai mercanti che speravano di aumentare il carico in ogni viaggio, ripresero a produrre navi più grandi: le dimensioni delle caracche indiche fissarono una media di 600 t nel periodo 1580-1600, con diversi legni enormi di 1500 t (o superiori) che fecero la loro comparsa nel 1590. Lo scafo era spesso rinforzato da parabordi che lo proteggevano dai contatti con altre navi o con gli scogli. XIX le vele quadre al bompresso scomparvero e al pennone di civada (talvolta sostituito da due picchi disposti uno per lato trasversalmente all'albero di bompresso) fu affidata la funzione di dare angolo conveniente alle manovre laterali (venti) del bompresso. Le caracche più grandi, però, potevano annoverare una ciurma composta da trecento o quattrocento marinai. La Redonda continuò a evolvere il suo impianto velico, divenendo la Caravela de Armada ora pienamente utilizzabile per scopi militari. Si tratta di una piccola, inferita al di sotto dell’albero di bompresso, La sua curiosa denominazione deriva, per l’analogia della sua forma originaria. I carpentieri portoghesi presero a spunto i pescherecci introdotti dagli arabi in Spagna, i qārib, sviluppando la caravella. Nel 1557, i portoghesi acquisirono Macao per sviluppare questo commercio in collaborazione con i cinesi, sino al 1638, quando lo Shogunato Tokugawa impose il Sakoku (鎖国? Sebbene una caracca "d'armata" trasportasse più potenza di fuoco di una caravella, era molto meno rapida e manovrabile, specialmente a pieno carico. "paese incatenato" o "blindato") chiudendo il Giappone agli stranieri. Prima perchè non fece ritorno dal Nuovo Mondo: la vigilia di Natale del 1492 finì sugli scogli lungo la costa di Haiti. La Santa Maria cozzò contro gli scogli di corallo. Progettazione, costruzione e misure. La caracca, in ragione della sua grande capacità di carico, restò comunque in uso sino al XVII secolo. Fu intorno al 1451 che un principe portoghese, Enrico il Navigatore promosse la creazione di un nuovo tipo d'imbarcazione che sviluppasse le innovazioni tecnologiche della cocca portoghese, un'imbarcazione utilizzata da lusitani e genovesi per commerciare dal Mediterraneo al Mar Baltico[5], per dare ai suoi marinai un legno capace di rispondere alle necessità tecniche imposte dal progetto d'esplorazione delle coste atlantiche dell'Africa. Le cocche anseatiche presentavano un disegno che abbandonava la prua ricurva del passato scegliendone una dritta, formante un angolo di circa 60 gradi, bloccata da una lunga chiglia dritta con un dritto di poppa anch'esso quasi verticale, formante un angolo di 75 gradi. Questa nave è un'esatta riproduzione di una nave lde XV secolo. E’ mia opinione personale che detta vela, oltre a determinare una spinta in avanti, fosse in grado di sollevare la prua con il mare di punta e, opportunamente manovrata, facilitasse le accostate. "Età delle Scoperte" (se ne servì Gil Eanes nel 1434 per raggiungere Capo Bojador) ma piccole, lente, ingestibili per l'esplorazione e penalizzate dai forti venti di nord-est lungo la rotta di ritorno in Portogallo pur con l'aggiunta di remi e vele quadre[4]. Caravela en la modal Andalucia, dismisero le vele latine e svilupparono una prua più alta[10], per massimizzare la navigabilità nell'Atlantico. [9] Ma al di là del tipo di nave Santa Maria. Inizialmente anche il timone per governare era formato da due remi fissati ai lati della poppa. NOTARE A PRORA (a destra del disegno) LA PRIMA CIVADA DELLA STORIA NAVALE. Inoltre, per sfruttare al meglio il vento, oltre alle grandi vele quadre e alla vela latina all’albero di trinchetto, potevano essere issate anche vele poste più in alto lungo gli alberi, denominate vele di gabbia. carraca; en. C'era bisogno di navigli più grandi, per equipaggi più numerosi e maggior carico, oltre che più manovrabili. Guidare rilassati, accompagnando i passeggeri nel completo comfort. Il primo veliero vero e proprio fu la COCCA (foto sopra), un’imbarcazione medievale che poteva raggiungere una stazza di 200-300 tonnellate. era notevole, anche se non di grosso calibro, e necessitava di un equipaggio che si aggirasse tra i venti e i quaranta uomini. La Santa Maria non era una caravella e non si chiamava così Quando la regina Isabella… La caravella nasce,  infatti, con vele triangolari o latine, issate su pennoni inclinati verso prua; successivamente evolve per opera dei portoghesi in nave con vele quadre. La limitata capacità di carico e di equipaggio ne erano i principali svantaggi ma ciò ebbe poca rilevanza fintantoché si trattò di navi destinate all'esplorazione.[2]. In realtà, quest'ultima era una nau e non una caravella. A bordo della Santa Maria, una delle tre “caravelle”, Cristoforo Colombo compì una delle imprese più celebri di tutta la storia della navigazione: la scoperta del Nuovo Mondo. Nella sua forma pienamente evoluta, la caracca fu la prima nave adatta alle lunghe tratte oceaniche, larga a sufficienza per affrontare il mare mosso e abbastanza spaziosa per portare sufficienti provvigioni. Portava quattro bombarde da 90 mm. bulárcamas), con impianto di perforazione più sofisticato; i castelli di poppa e prua molto più pronunciati e sviluppati; gli alberi di dimensioni differenti, tutti dotati di coffa, e l'uso più libero della vela latina (nella nau relegata al solo albero di mezzana). Benché gli studiosi dibattano ancora le precise differenze tra i due tipi di imbarcazione, questa può essere classificata come caracca, principalmente per la forma dello scafo più imponente e con maggior bordo libero. L'attrezzatura velica era composta da una vela quadra con bracci e boline in modo che la vela potesse essere orientata per favorire la spinta in avanti della nave con vento al traverso. Nell'immaginario collettivo, le "caravelle" per antonomasia sono le tre navi con le quali Cristoforo Colombo raggiunse i Caraibi nel 1492: la Niña, la Pinta e la Santa María. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 16 nov 2020 alle 17:43. [3] Navi ancora diffuse e di largo uso al principio della c.d. [dall'arabo ḥarrāqa, brulotto, tramite lo spagnolo e il portoghese]. Le differenze fra la caravella che compare attorno al 1300 come agile e veloce imbarcazione dei pescatori del Mediterraneo, e la caracca che si sviluppa nella seconda metà del 1400, sono numerose. Nasce intorno al XII secolo per realizzare gli scambi commerciali via mare tra nazioni isolate dal clima duro e da mari tempestosi. La Santa María era la più grande delle tre navi utilizzate da Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio attraverso l'oceano Atlantico nel 1492. Per saperne di piu sui cookies di questo sito e come cancellarli, vedi la regole privacy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy (raggiungibile anche col menu di sinistra). la São Gabriel di de Gama) aveva 6 vele in tutto: vela di trinchetto con basso parrocchetto, vela maestra con bassa gabbia, vela di mezzana e vela di bompresso. XX; radio-+faro]. A prora, sull'albero di bompresso, la. La vela quadra era dotata di matafioni di terzarolo lungo il bordo inferiore in modo che il bordame venisse assicurato con i matafioni. Essa può essere considerata la più importante delle navi a vela che seguirono il periodo delle navi a propulsione mista: remi e vele. La Spagna, che sarebbe diventata padrona delle nuove terre, gli aveva fornito tre navi, viveri per un anno, perline e altre cianfrusaglie luccicanti per ammansire le popolazioni locali. per individuare gli elementi che distinguono la caravella dalla caracca è necessario innanzitutto prendere in considerazione il disegno dello scafo, meno profondo e con minor pescaggio nella caravella che era anche più leggera, e l'attrezzatura. L’erede della cocca fu la CARAVELLA, divenuta famosa per essere stata l’imbarcazione utilizzata da Cristoforo Colombo nei suoi viaggi verso le Americhe. Non solo i costi di allestimento di una nave così grande erano sproporzionatamente elevati, ma si dimostrarono insostenibili e inutili per navi destinate alle acque infide del Canale di Mozambico. Queste vele nate nel III secolo a.C. Con l'avvento della Vela Latina caddero in disuso, ma nel XV ricomparvero con la vela quadra insieme con la vela latina. Era stata una lunga lotta convincere il re di Spagna, ma alla fine Colombo era riuscito nel suo scopo. Era dotata inoltre di una novità nautica strutturale: l’albero di bompresso, che si stagliava obliquamente all’esterno della prua, e montava una vela quadra chiamata CIVADA. I giapponesi chiamavano le caracche portoghesi Navi nere (黒船 kuro fune?) nao) che non una caravella. Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Lo scafo era spesso rinforzato da parabordi che lo proteggevano dai contatti con altre navi o con gli scogli. [dall'arabo ḥarrāqa, brulotto, tramite lo spagnolo e il portoghese]. La mattina dopo pertò Juan Rodriguez Bermejo, marinaio della Pinta, lanciò il grido: "Terra, terra!". Il relitto della, Le foto (sopra e sotto) si riferiscono a “repliche” naviganti di caravelle dell’epoca di Cristoforo Colombo del periodo delle grandi scoperte, sono armate con due alberi e con vele tra loro di ugual ampiezza. Il bompresso, nell'evoluzione dalla galea al galeone, diventando, rispetto alla linea dello scafo, ed ospitante solitamente una sola vela, detta, , in seguito, per rinforzarne l’effetto, compare una seconda vela sistemata su un prolungamento verticale dell'albero, detta, III secolo a.C. Con l'avvento della Vela Latina, Prima ancora di allestire una flotta da guerra, i Romani avevano un grande numero di mercantili: erano dette, nasce nel III secolo a.C. - Nel XV ricompare con la vela quadra e con la vela latina. E gli schienali possono essere ribaltati in avanti per ottenere una superficie piana. kalakku: Überlegungen zur Mannigfaltigkeit der Darstellungsweisen desselben Begriffs in der Keilschrift anhand des Beispiels kalakku, Foreign Relations During the Edo Period: Sakoku Reexamined, The Order of St. John in Maltese folk-memory, 3 'The Greattest Scheip that ewer Saillit in Ingland or France':James IV's "Great Michael", Les Hospitaliers de Saint-Jean de Jérusalem à Nice et Villefranche, Portuguese Trade in Asia under the Habsburgs, 1580–1640, The Pepper Wreck: a Portuguese Indiaman at the mouth of the Tagus river, History of the Portuguese Navigation in India, Vanguard of the Empire: ships of Exploration in the Age of Columbus, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Caracca&oldid=116537496, Voci con modulo citazione e parametro pagina, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. La caravella (dal portoghese caravela) fu un tipo di veliero introdotta intorno al 1451 dai portoghesi, presumibilmente nell'arsenale di Lisbona e/o nella residenza di Sagres (Algarve) del principe Enrico il navigatore che fungeva al tempo da scuola nautica e arsenale sperimentale per gli esploratori lusitani. La nave presentava le sovrastrutture agli estremi: castelli di prua e di poppa, rialzati ed utili in caso di scontro armato, in tempi in cui la pirateria era presente, armatissima e scaltra nella guerriglia navale nel mondo conosciuto di allora. Benché gli studiosi dibattano ancora le precise differenze tra i due tipi di imbarcazione, questa può essere classificata come caracca, principalmente per la forma dello scafo più imponente e con maggior bordo libero. L’imbarcazione necessitava di un equipaggio di norma attorno ai cento uomini. Tutte le risposte alla domanda Caravella e caracca La terza nave, costruita a Stantander di proprietà di Juan de la Cosa, si chiamava "La Gallega" ma, forse perchè era stata trovata nel porto di Santa Maria, fu subito ribattezzata con questo nome. Una caracca a tre alberi standard (es. Le foto (sopra e sotto) si riferiscono a “repliche” naviganti di caravelle dell’epoca di Cristoforo Colombo del periodo delle grandi scoperte, sono armate con due alberi e con vele tra loro di ugual ampiezza. La SANTA MARIA fu una CARACCA (nonostante comunemente venga ritenuta una CARAVELLA come le sue due compagne) e venne usata come nave ammiraglia della spedizione. XVII e XVIII avevano spesso, a proravia della civada, una seconda vela quadra chiamata controcivada che era sostenuta inizialmente dall'albero di civada, sopportato a sua volta dal bompresso e, in epoca successiva, sospesa allo stesso bompresso. Colombo così si trasferì sulla NIÑA. evoluzione del carabus romano)[1], era un natante agile, di facile manovra (fond. Il 25 dicembre 1492 l'equipaggio era in coperta e per un errore di manovra finì sugli scogli a Hispaniola e venne perduta. L'attestazione nella letteratura greca riconduce a due aree strettamente correlate: certi mercantili leggeri e veloci trovati vicino Cipro e Corfù; le chiatte del Nilo al tempo della dinastia Tolemaica ad Ossirinco. [6] Alla fine del XVII secolo, le caravelle non venivano più utilizzate per l'esplorazione, sostituite dagli agili patachi a due alberi, e tornarono a essere navi da pesca per i galiziani.[7]. Quello con cui doveva entrare nella storia. Sei anni la sua prima richiesta a Ferdinando e Isabella di Castiglia, signori di Spagna, aveva coronato il suo sogno: tentare di raggiungere le Indie navigando verso Occidente.

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