basilica di santa sabina riassunto

Il più antichi qui ritrovati risalgono al II secolo a.C. e sono probabilmente abitazioni private, con muri in opera incerta e pavimenti a mosaico con inserti marmorei. Tutte le canne si trovano in fondo alla navata sinistra, dietro una grata, e non sono visibili: l'organo, infatti, è sprovvisto di mostra. Quell'anno Roma fu colpita da una terribile epidemia di malaria, che fece sei morti anche tra i cardinali in conclave. [7] La leggenda vuole che le cinque arance candite, donate da Caterina da Siena a papa Urbano VI nel 1379, siano state colte dalla santa proprio da questa pianta. La parte superiore della navata centrale, dotata di un moderno soffitto a cassettoni (1938), era un tempo rivestita da mosaici; oggi, invece, solo gli spazi tra le arcate sono decorati da emblemi in opus sectile. [2], Santa Sabina è la prima stazione quaresimale, dove il Papa presiede la messa del mercoledì delle Ceneri al termine di una processione penitenziale che dal 1962 parte dalla vicina chiesa di Sant'Anselmo all'Aventino (originariamente la processione partiva dalla basilica di Sant'Anastasia al Palatino[11]). Chiese stazionali, www.domenicani.net/page.php?id_cat=3&id_sottocat1=92&id_sottocat2=219&id_sottocat3=327&titolo=Santa+Sabina, Chiese parrocchiali della diocesi di Roma, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Basilica_di_Santa_Sabina&oldid=116719221, Errori del modulo citazione - citazioni che usano parametri non supportati, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, Collegamento interprogetto a Wikibooks presente ma assente su Wikidata, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Come risulta da alcune iscrizioni ritrovate nei pressi della basilica (CIL VI, 364 e CIL VI, 365), vicino alla chiesa sorgeva il tempio di Giunone Regina, 24 colonne del quale furono riutilizzate per l'edificazione della chiesa. $("#googleLogin").attr("href", $("#googleLogin").attr("href")+ "&state=" + encodeURIComponent(document.querySelector("link[rel='canonical']").href)).removeAttr("id"); In origine era costituita da 28 riquadri ma ne sono rimasti 18, tra i quali vi è quello raffigurante la Crocifissione, che è la più antica raffigurazione conosciuta di questo evento. Gli affreschi negli sguanci e nell'emiciclo della cupola sono di Giovanni Odazzi (inizio del XVIII secolo) e rappresentano scene di vita di Santa Caterina e, nella cupola, la Gloria della Santa in Paradiso. I clipei furono realizzati tra il 1919 e il 1920 da Eugenio Cisterna in affresco, color seppia, sulla base di una tavola riportata da Giovanni Giustino Ciampini nel XVII secolo,[15] che li vide a mosaico prima che fossero distrutti intorno al 1724-1730. Secondo la leggenda nel 753, mentre Romolo scelse il colle Palatino, Remo preferì l' Aventino come sede per la fondazione della città. Si tratta quindi di una copia novecentesca da una copia seicentesca, ma sufficiente per dare un'idea dell'iconografia, singolare per un arco trionfale. Profanazione riconducibile probabilmente all'odio per motivi religiosi del restauratore verso l'imperatore francese.[4]. I cardinali tornarono a riunirsi a Santa Sabina solo il 22 febbraio 1288 e quello stesso giorno elessero - forse come premio allo stoicismo del cardinale che da quel palazzo non si era mai mosso - Gerolamo Masci che prese il nome di papa Niccolò IV. È una delle basiliche minori di Roma e su di essa insiste l'omonimo titolo cardinalizio. { La consolle, a due tastiere e pedaliera concavo-radiale, è collocata, invece, sul lato destro del presbiterio, al lato dell'altar maggiore. Il luogo di culto non doveva essere il tempio di Giunone Regina, che era nei paraggi ma che venne sicuramente usato più a lungo, ma uno dei santuari minori dell'area, forse quello di Giove Libero e Libera. All'interno la chiesa è chiaramente ad impianto basilicale a tre navate, divise da dodici colonne doppie antiche, provenienti da un monumento tardo-imperiale, probabilmente mai messo in opera, e grande abside semicircolare in corrispondenza della navata centrale . [2], Nel IX secolo, la chiesa venne inglobata nei bastioni imperiali. Di Lavinia Fontana è la tela d'altare con San Giacinto che venera la Madonna (1600). Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale. Dei rifacimenti barocchi rimangono soltanto le due cappelle laterali a pianta quadrangolare coperte a cupola, dedicate a san Giacinto (a destra) e a Caterina da Siena (a sinistra) coperte da un tiburio. Guida storico-artistica. L'abside era anch'essa decorata a mosaico e, nel catino absidale, vi è un affresco del 1569 di Taddeo Zuccari, raffigurante Gesù, gli Apostoli e i Santi sepolti nella Basilica. Dal lato opposto della chiesa, sull'arco trionfale, sono tuttora raffigurati quindici clipei con al centro il Cristo e ai lati protomi variamente identificate come apostoli, profeti, papi, e alle estremità destra e sinistra due edifici simboleggianti la Gerusalemme e la Betlemme celesti, da cui escono nove colombe in volo, simbolo dei cristiani. Contatta la redazione a La parte superiore è mozzata e ospita tre campane, risalenti al 1596, 1843 e 1906. L’interno della basilica si compone di 1 ampia navata centrale (che si conclude in 1 maestosa abside) affiancata da 2 navate laterali. L’edificio è quasi completamente spoglio. [9] In realtà la lapide fu spezzata dall'architetto Domenico Fontana durante il restauro del 1527 per spostare la sepoltura dei martiri. else Nel II secolo d.C. alcuni di questi ambienti vennero restaurati ed usati da una comunità isiaca, che fece apporre pitture ed incise graffiti legati al culto. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 17 nov 2020 alle 10:00. dalle 9:00 alle 13:00. Ivan Foletti, Manuela Gianadrea, Zona Liminare. Roma Giardino d'Europa. Oppure utilizza il tuo account Ai lati dell'iscrizione sono raffigurate le due Ecclesiae, quella ex gentibus e quella ex circumcisione, a sancire che la Chiesa di Cristo è nata dalla conversione dei pagani e degli ebrei, rispettivamente. [4] I restauri di Antonio Muñoz furono condotti in due fasi: 1914-19 e 1936-37, Il campanile venne costruito nel XII o XIII secolo e rifatto in epoca barocca. È una basilica paleocristiana eretta da Pietro d’Illiria tra 422 e 432 su una domus di una matrona romana, identificata con la santa umbra. L'arco trionfale ha dei medaglioni che seguono la forma dell'arco con cristo nel mezzo con una colomba a rappresentare lo spirito santo, i busti dei 12 apostoli ed alle estremità le città sacre: Betlemme e Gerusalemme. } L'altare maggiore, collocato sopra un piano rialzato, è caratterizzato da un paliotto in porfido rosso. $("#fbLogin").attr("href", $("#fbLogin").attr("href") + "&state=" + encodeURIComponent(document.URL.toString())); riportarono la chiesa - trasformata in lazzaretto a partire dal 1870, in seguito alla soppressione dei monasteri - alla struttura originaria. Un itinerario quaresimale, Le chiese di Roma. Qui sono stati trovati i resti di un edificio in mattoni con cortile centrale, con mosaici che lo hanno fatto attribuire all'età augustea. La basilica di Santa Sabina all'Aventino è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma, situato sul colle Aventino, nel territorio del Rione XII Ripa. La basilica di Santa Sabina all'Aventino è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma, situato sul colle Aventino, nel territorio del Rione XII Ripa. Other basilicas, such as Santa Maria Maggiore, are often heavily and ornately decorated. È di legno di cipresso ed è singolare che la porta sia rimasta nella sua sede originaria, giungendo in ottime condizioni sino a noi, sia pure con alcuni restauri e con l'aggiunta successiva della fascia decorativa a grappoli e foglie d'uva, che circonda i singoli riquadri. La lettura iconografica complessiva della decorazione interna dell'edificio additerebbe quindi alla Chiesa allusa dalle Ecclesiae, profetizzata dai due principi degli apostoli, narrata nelle Scritture e sublimata dalla Chiesa romana, secondo un'elaborazione vicina alla Civitas Dei agostiniana. } Would you like to suggest this photo as the cover photo for this article? Un'arte sommaria, ad intaglio secco, molto diretta, anche perché doveva essere compresa dalla plebe, in quanto esposta in un luogo di culto pubblico. {{::mainImage.info.license.name || 'Unknown'}}, {{current.info.license.usageTerms || current.info.license.name || current.info.license.detected || 'Unknown'}}, Uploaded by: {{current.info.uploadUser}} on {{current.info.uploadDate | date:'mediumDate'}}. Santa Sabina is the oldest extant Roman basilica in Rome that preserves its original colonnaded rectangular plan and architectural style. Le arcate sono rivestite con marmi policromi. Nella disposizione attuale le storie sono commiste, senza separazione tra la parte relativa all'Antico Testamento ed quella dedicata al Nuovo, che illustrano il parallelismo tra la legge mosaica e quella di Cristo (un tema che venne scelto secoli dopo anche, ad esempio, sulle pareti della cappella Sistina). Durante i restauri del portale ligneo nel 1836, il restauratore ritoccò il volto del faraone in procinto di annegare, nel pannello relativo al Passaggio del Mar Rosso da parte degli ebrei, raffigurandovi Napoleone, morto quindici anni prima. È anch'essa a pianta quadrangolare, sormontata da cupola, progettata e decorata da Giovan Battista Contini nel 1671. Infatti, la disposizione dei personaggi e l'iconografia è tipica dell'arte paleocristiana e atipica per il XVI secolo, per cui si può ipotizzare che lo Zuccari lavorò per sostituire a fresco in senso moderno il mosaico preesistente. Sotto la chiesa sono state effettuate varie campagne di scavo per documentare il versante nord-occidentale dell'Aventino, avvenute principalmente nel 1855-1857 e 1936-1939. Sulle navate era poi riportato un ciclo di immagini con scene del Nuovo e Antico Testamento, di cui non si ha più alcuna traccia. Registrati al sito per restare aggiornato sulle ultime pubblicazioni e sui nostri servizi. Nei secoli successivi, quando si perse la capacità di fare grandi vetrate, le aperture nelle chiese si ridussero infatti drasticamente. L'ingresso principale è chiuso da una porta lignea risalente al V secolo, che costituisce il più antico esempio di scultura lignea paleocristiana. Solo uno rimase a Santa Sabina: il cardinale Gerolamo Masci. Fu ingrandita nei secoli seguenti e, nel IX, inglobata nei bastioni imperiali. Your input will affect cover photo selection, along with input from other users. Spicca anche un piccolo tempio in antis con due colonne di peperino fra le ante, che doveva risalire al III secolo a.C.: un muro in opera reticolata lo sigillò chiudendone gli intercolumni, inglobandolo nella ricca domus del I secolo d.C. dalla quale provengono i mosaici. Si accede alla chiesa anche attraverso un portale, preceduto da un piccolo portico con tre arcate, situato sul lato destro. La scelta potrebbe anche essere riconducibile alla forte salita - simbolo degli sforzi necessari alla “salita” verso la perfezione spirituale dell'anima - che doveva percorrere, per raggiungerla, la processione che partiva dalla basilica di Santa Anastasia.[13]. Al di fuori delle mura si trovano edifici più tardi in opera reticolata: in quell'occasione vennero aperti passaggi nelle mura, ormai obsolete, per consentire un comodo passaggio. Vi sono rappresentate scene dall'Antico e dal Nuovo Testamento, fra cui le storie di Mosè, di Elia, dell'Epifania, dei miracoli di Cristo, della Crocifissione e dell'Ascensione. Nella basilica vi è l'organo a canne Mascioni opus 494[17], costruito nel 1936 nell'ambito dei restauri di ripristino dell'aspetto paleocristiano della chiesa ed inaugurato ufficialmente nel 1938, come indicato da un'iscrizione collocata nell'edificio stesso. La chiesa non ha facciata: essa è inglobata nell'atrio che ricalca la pianta dell'antico nartece, uno dei quattro bracci dell'antico quadriportico, attualmente all'interno del monastero domenicano. [12] Non si conoscono con precisione i motivi per cui sia stata scelta Santa Sabina: alcuni pensano che il papa, in vista delle fatiche quaresimali, si ritirasse lassù per alcuni giorni di riposo. La costruzione avvenne sulla casa della matrona romana Sabina, poi divenuta santa, di cui resta all'interno, addossata alla parete di destra, una colonna di granito. Decorazione in opus sectile della navata centrale. A ridosso delle mura furono costruiti numerosi edifici. Tesionline è il più grande database delle Tesi di laurea e dei laureati italiani. $("#fbLogin").attr("href", $("#fbLogin").attr("href") + "&state=" + encodeURIComponent(document.querySelector("link[rel='canonical']").href)); L'arancio - visibile dalla chiesa attraverso un buco nel muro, protetto da un vetro, di fronte al portale ligneo - è considerato miracoloso perché, a distanza di secoli, ha continuato a dare frutti attraverso altri alberi rinati sull'originale, una volta seccato ed ha il primato del più antico albero esistente a Roma. [5], Nel 1219 la chiesa fu affidata da papa Onorio III a Domenico di Guzmán e al suo ordine di frati predicatori, che da allora ne hanno fatto il loro quartier generale. Questa basilica, a tre navate, con nartece e triplice apertura di finestre nell'abside, è la prima chiesa del tempo in cui sulle colonne l'architrave fu sostituito da archi, posti tra le colonne corinzie che separano le sale basilicali. Share you Knowledge! [6], E al ricordo di Domenico sono legate due curiosità relative a questa chiesa. L'interno fu profondamente rimaneggiato nel corso dei restauri di Domenico Fontana nel 1587 prima e di Francesco Borromini nel 1643 poi. L'Aventino, ove si eleva la Basilica di Santa Sabina, è un luogo assai legato alle origini di Roma. Da più di 15 anni selezioniamo e pubblichiamo Tesi di laurea per evidenziare il merito dei nostri Autori e dar loro visibilità. Il sito raccoglie e pubblica gratuitamente tesi di laurea, dottorato e master. Cristo è rappresentato con dimensioni maggiori, a significare la sua superiorità morale. Nella zona al margine nord della chiesa, ai confini del giardino moderno, fu ritrovato un tratto delle Mura serviane, nel quale si vede chiarissima la sovrapposizione delle due fasi dell'opera: le mura arcaiche di VI secolo a.C. in blocchi di tufo del Palatino, il cosiddetto cappellaccio, e quelle rifatte dopo il sacco dei Galli Senoni in tufo di Grotta Oscura (inizio del IV secolo a.C.). Rimangono tracce dell'antico campanile paleocristiano nella base del campanile a vela barocco, posto alla sinistra della facciata della chiesa. Gli altri porporati, presi dal terrore del contagio, abbandonarono la chiesa. Its decorations have been restored to their original restrained design. [email protected], Ci trovi su Skype (redazione_tesi) Si sa inoltre, dalle fonti seicentesche di Giovanni Giustino Ciampini[14] che al di sopra della pentafora sovrastante (ricostruita nel XIX secolo) erano riportati anche i simboli del Tetramorfo, in una sequenza (toro-leone-aquila-uomo) che li legherebbe alla lettura delle profezie di Ezechiele data da Agostino d'Ippona e, ai fianchi della pentafora stessa, le immagini di san Pietro e san Paolo. È inoltre possibile che il mosaico che nel V secolo decorava il catino absidale avesse un soggetto analogo a quello ripreso da Taddeo Zuccari a fresco nel 1569. Coordinate: 41°53′04″N 12°28′47″E / 41.884444°N 12.479722°E41.884444; 12.479722 Si tratta di uno dei primi esempi di iconografia cristiana in sede monumentale a Roma nella quale la cancelleria di papa Sisto III elaborò in chiave concettuale la volontà di preminenza della sede romana come Chiesa universale e l'unione della Chiesa degli Ebrei e dei Gentili nel nome della nuova Chiesa romana.[16]. [10], Nel 1287 la chiesa fu sede di conclave: qui, nell'aprile di quell'anno, si riunirono i cardinali alla morte di papa Onorio IV per eleggere il successore. L'abside è coronata da un arco trionfale con le immagini di apostoli, rifatti nel XX secolo, sulla base di una copia seicentesca di Giovanni Giustino Ciampini, che ritrasse alcune delle opere antiche della chiesa, prima che queste venissero distrutte per rifacimenti. For faster navigation, this Iframe is preloading the Wikiwand page for, Note: preferences and languages are saved separately in https mode. Nel III secolo furono rifatti alcuni ambienti, usando laterizi e realizzando probabilmente un impianto termale. Il monastero è caratterizzato da un chiostro quadrangolare con gallerie sui quattro lati che si aprono verso il centro con polifore sorrette da colonnine marmoree. Egli poi gettò via i frammenti, successivamente ritrovati e ricomposti, oggi visibili al centro della schola cantorum. La chiesa in origine era probabilmente decorata per ampie superfici a mosaico. La chiesa fu costruita dal sacerdote Pietro di Illiria tra il 422 e il 432, sotto il pontificato di Celestino I. $("#googleLogin").attr("href", $("#googleLogin").attr("href")+ "&state=" + encodeURIComponent(document.URL.toString())).removeAttr("id"); All'interno della Schola Cantorum è presente una lastra derivata dal coperchio della cassa marmorea che racchiudeva le reliquie di Santa Sabina ed altri martiri, ovvero Serapia, Evenzio, Alessandro e Teodulo. Costruita nel V secolo sulla tomba di santa Sabina, oltre che una delle chiese paleocristiane meglio conservate in assoluto, sebbene pesantemente restaurata, è sede della curia generalizia dell'Ordine dei frati predicatori. Le lastre marmoree laterali sono decorate con motivi vegetali, animali ed altri motivi della simbologia cosmogonica. Il nartece di santa Sabina, le sue porte e l'iniziazione cristiana, Roma, Viella 2015. Si racconta che Domenico avesse portato con sé un pollone dalla Spagna, sua terra d'origine, e che questa specie di frutto sia stato il primo ad essere trapiantato in Italia. [1] Sulla controfacciata della chiesa esiste un mosaico che riporta in esametri latini la dedica della chiesa. Tipiche dell'architettura paleocristiana, oltre alle pareti esternamente lisce (prive di contrafforti poiché la copertura era sempre a capriate, quindi una struttura non spingente), era la presenza di grandi finestre aperte nel cleristorio (la parte più alta della navata centrale). [8], Sempre a Domenico è legata anche la storia della pietra nera di forma rotonda su una colonna tortile a sinistra della porta di ingresso: è chiamata Lapis Diaboli, ossia "pietra del diavolo" perché, secondo la leggenda, sarebbe stata scagliata dal diavolo contro Domenico mentre pregava sulla lastra marmorea che copriva le ossa di alcuni martiri, mandandola in pezzi. o, Consultabile gratuitamente in formato PDF. Sull'altare si trova una copia della tela di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato realizzata nel 1643 e quindi precedentemente all'edificazione della cappella, che rappresenta la Madonna del Rosario assisa in trono con ai lati i santi Domenico e Caterina, oggi esposta nel museo della basilica. Coordinate: 41°53′04″N 12°28′47″E / 41.884444°N 12.479722°E41.884444; 12.479722. Al centro della navata vi è quella relativa alla sepoltura di fra' Muñoz di Zamora, generale dei Domenicani, realizzata nel 1300 e decorata a mosaico, a differenza delle altre, da Jacopo Torriti o Fra Pasquale da Viterbo. Non c'è nessuna ricerca prospettica, le figure poggiano su una parete che simula dei mattoni, e le croci si intuiscono solo dietro la testa e le mani dei ladroni: nei primi tempi del Cristianesimo c'era il divieto di rappresentare Cristo nel suo supplizio, fra l'altro essendo ancora vivo il ricordo della morte in croce quale pena riservata agli schiavi. Sotto il quadriportico della chiesa, i saggi archeologici hanno rinvenuto una strada antica parallela al Vicus Armilustri (più ad ovest), forse il Vicus Alto. You can help our automatic cover photo selection by reporting an unsuitable photo. Oggi restano solo quelli della controfacciata, con una lunga scrittura a sette righe a lettere oro su fondo azzurro che ricorda la data della fondazione, il fondatore e il ponteficie sotto il quale la costruzione avvenne. La cappella è a pianta quadrata e presenta, nelle pareti e nella cupola, affreschi di Federico Zuccari con scene della vita del santo. Basilica di Santa Sabina Venne eretta fra il 422 e il 432. Give good old Wikipedia a great new look: Cover photo is available under {{::mainImage.info.license.name || 'Unknown'}} license. A questo secondo artista appartiene il riquadro della Crocifissione (che è la prima rappresentazione di Cristo fra i due ladroni). Gli scavi all'interno della basilica hanno reso resti più interessanti: alcune abitazioni dell'inizio dell'età imperiale con magnifici mosaici. Nel chiostro si trova una pianta di arancio amaro, secondo la tradizione domenicana piantata nel 1220 da Domenico, che in questa chiesa visse ed operò e nella quale ancora oggi si conserva la cella, trasformata in cappella. [3] L'appello del Papa alla conversione fa breccia tra i fedeli, Le chiese stazionali di Roma. Sulla parete della navata destra si apre la cappella di San Giacinto, costruita poco dopo il 1594, anno di canonizzazione del santo.

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