24 maggio festa religiosa

Roma, ACDF, LL3a, incartamento Cosenza, c. n. n. Pierroberto Scaramella, « “Sotto manto de santità”. 3In realtà il motivo della simulazione religiosa aveva accompagnato tutta la storia del valdismo medievale, ed in questo senso quell’accusa rispolverata contro i Calabrovaldesi alla metà del xvi secolo non si discosta affatto da un topos preciso che permane a lungo nella coscienza degli inquisitori romani, ed in parte anche nella reale pratica sociale di quelle popolazioni. Immacolata di Bitonto del 24 maggio 2015. Email or Phone: Password: Forgot account? Quando ciò si verificò, Rita si ritirò nel locale monastero delle Agostiniane di Santa Maria Maddalena. Non è certo però che il gesuita abbia mai incontrato le comunità valdesi. 55Più difficile stabilire il livello di adesione alla liturgia, sino a che punto cioé essi si spingevano nell’integrazione di facciata al cristianesimo romano. 28  Da Orazio Greco al cardinale Alessandrino. 52. Nel 1577, scrivendo alla Congregazione del Sant’Ufficio, il sacerdote Basilio da Castelluccio avvertiva che “quei popoli sono eretici come prima”. 38Da un lato all’origine di un indiscusso cambiamento di atteggiamento, nella prassi religiosa e sociale, ci furono le dure prese di posizioni riformate che negavano sempre più la legittimità della dissimulazione religiosa, e si scagliavano contro quelle personalità che, pur rigettando i dettami di Santa Madre Chiesa, per ragioni di sicurezza “predicavano Christo in maschera”. Nel frattempo un contadino che si era ferito con la falce ad una mano, lasciò il lavoro per correre a Cascia per farsi medicare; passando davanti al cestello e visto la scena, prese a cacciare via le api e qui avvenne la seconda fase del prodigio, man mano che scuoteva le braccia per farle andare via, la ferita si rimarginò completamente. 4 (1983), p. 393-420; U. Parente, “Nicolò Bobadilla e gli esordi della Compagnia di Gesù in Calabria”, in I Gesuiti e la Calabria. Alla luce delle recenti scoperte archivistiche, e degli studi che sul valdismo si sono succeduti in questi ultimi anni1, vorremmo in questa sede soffermarci sul problema dell’accusa che gli inquisitori romani rinfacciarono a più riprese alle popolazioni “ultramontane” stanziate in alcuni casali calabresi e pugliesi a partire dalle prime indagini svolte dal Sant’Ufficio dopo la “guerra di papa Paulo”, nel 1557, e sino alla fine del xvii secolo. PUERI CANTORES SACRE' ... | FIER D'ÊTRE CHRETIEN EN 2010 | Annonce des évènements à ve... | Create New Account. Si racconta quindi che la madre molto devota, ebbe la visione di un angelo che le annunciava la tardiva gravidanza, che avrebbero ricevuto una figlia e che avrebbero dovuto chiamarla Rita; in ciò c’è una similitudine con s. Giovanni Battista, anch’egli nato da genitori anziani e con il nome suggerito da una visione. 24 Maggio Festa dell' Ascensione. Building on the most recent documentary and archival sources and findings, the essay offers a long term historical analysis of the use of nicodemism among the Waldensens of Southern Italy, namely of Calabria and Puglia, between mid-xvi and end of xvii centuries. Una pratica che si sostenne con motivazioni scritturali: i valdesi si muovevano in modo clandestino così come come era stato fatto da Gesù Cristo in determinati momenti della sua vita, per sfuggire alla repressione che avrebbe potuto colpirlo: “Ibant occulte sicut Christus ibat”8. 7  Ivi, p. 23, ma vedi anche alle p. 153-157. 25 aprile = festa della liberazione – marcia indipendenza – montalcino via del paese. Identità valdesi, cit., p. 115 e ss. Al contrario di s. Rita che pur di spezzare l’incipiente faida creatasi, chiese a Dio di riprendersi i figli, purché non si macchiassero a loro volta della vendetta e dell’omicidio. Poiché a Roccaporena mancava una chiesa con fonte battesimale, la piccola Rita venne battezzata nella chiesa di S. Maria della Plebe a Cascia e alla sua infanzia è legato un fatto prodigioso; dopo qualche mese, i genitori, presero a portare la neonata con loro durante il lavoro nei campi, riponendola in un cestello di vimini poco distante. 65    Se ciò è vero resta d’altro canto la percezione che, anche nel corso del xvii secolo, gli “ultramontani” di Calabria abbiano voluto mantenere qualche tratto unitario e distintivo rispetto alla maggioranza “italiana”. 42Il secondo elemento che troviamo alla base del deterioramento dei rapporti tra calabrovaldesi e istituzioni locali, è certamente il clima di tensione antiereticale creato dall’Inquisizione a partire dalla sua istituzione, nel 1542. Si elaborarono così vere e proprie istituzioni di sopravvivenza, piuttosto che manifestazioni palesi del proprio credo. 27 – 28 aprile= san giovanni d’asso – festa religiosa dello scricchio. Dal sinodo di Chanforan all' emancipazione, Torino 1974, vol. 28Nell’autunno del 1530 due barbi valdesi, Georges Morel e Pierre Masson, furono inviati in Svizzera per stabilire legami organici con le fonti della Riforma e per preparare quell’adesione al movimento che di fatto venne sancita col sinodo di Cianforan nel 1532. Rita crebbe nell’ubbidienza ai genitori, i quali a loro volta inculcarono nella figlia tanto attesa, i più vivi sentimenti religiosi; visse un’infanzia e un’adolescenza nel tranquillo borgo di Roccaporena, dove la sua famiglia aveva una posizione comunque benestante e con un certo prestigio legale, perché a quanto sembra ai membri della casata Lottius, veniva attribuita la carica di ‘pacieri’ nelle controversie civili e penali del borgo. Festa Patronale Maria SS. Se Cianforan rappresenta il momento di svolta nella vita di quelle popolazioni, ancora alla metà del Cinquecento un predicatore fiorentino, Domenico Baronio19, incitava i fedeli delle valli valdesi a sottrarsi al pericolo di perscuzioni partecipando alle cerimonie del culto cattolico, compresa la messa, ma custodendo nel cuore la verità20. 36  Archivio Storico Diocesano di Napoli, Fondo Sant'Ufficio, Processi, 194b. 21  P. Gilles, Histoire ecclésiastique des Églises Vaudoises, Pinerolo 1881, p. 100-105. L’uomo gridò al miracolo e con lui tutti gli abitanti di Roccaporena, che seppero del prodigio. Verso la fine del ‘400 Luca di Praga, uno dei maggiori fautori dell’ussitismo, si recò in Italia per intrecciare rapporti con queste popolazioni. Come c’era stato un tempo nel quale lo stesso Cristo era stato perseguitato e agiva di nascosto, così era allora nuovamente tempo di persecuzione per i suoi veri fedeli: “Illi de eorum secta debent ire ad ecclesiam ad eorum excusacionem ne alie gentes propenderent ipsos esse de secta Valdenssium”6. Nei miei lavori ho privilegiato l’utilizzo delle fonti giudiziarie (acta matrimonialia, civilia, criminalia) concernenti, in un’ottica di vasto respiro, i cosiddetti “crimini di fede”. Difficile stabilirlo alla luce delle fonti sino a noi pervenute. Create New Account. Aveva tredici anni quando i genitori, forse obbligati a farlo, la promisero in matrimonio a Fernando Mancini, un giovane del borgo, conosciuto per il suo carattere forte, impetuoso, perfino secondo alcuni studiosi, brutale e violento. 22La pratica della dissimulazione, o se si vuole l’atteggiamento estremamente prudente, si impose subito dopo le prime ondate repressive, all’inizio del xiv secolo, e segnò l’abbandono di ogni velleità di espansione del movimento attraverso il proselitismo e la predicazione aperta12. 1 maggio 2020 - Festa di San Giuseppe Lavoratore - Santa Messa in diretta - Duration: 1:25:23. Atti del convegno (Reggio Calabria, 27- 28 febbraio 1991), Reggio Calabria 1992, p. 19-56; G. Audisio, « Un exode vaudois organisé. Rita crebbe nell’ubbidienza ai genitori, i quali a loro volta inculcarono nella figlia tanto attesa, i più vivi sentimenti religiosi; visse un’infanzia e un’adolescenza nel tranquillo borgo di Roccaporena, dove la sua famiglia aveva una posizione comunque benestante e con un certo prestigio legale, perché a quanto sembra ai membri della casata Lottius, veniva attribuita la carica di ‘pacieri’ nelle controversie civili e penali del borgo. Fà di loro secondo la tua volontà”. Una prima volta, durante il colloquio, non avendo lui dovuto giurare, potè cavarsela con uno scambio di battute con l’inquisitore. Rita ha il titolo di “santa dei casi impossibili”, cioè di quei casi clinici o di vita, per cui non ci sono più speranze e che con la sua intercessione, tante volte miracolosamente si sono risolti. Una condotta che appariva paradossale alle gerarchie ecclesiastiche che notavano una continuità conformista della vita religiosa, pur nella perseveranza di un credo che rigettava la natura sacrale della Chiesa di Roma13. 11. Facendo riferimento a passi biblici (l’episodio del siro Naaman) il teologo sostenne che era possibile partecipare a culti idolatrici, ma soltanto se si fosse trattato di una rara eccezione. L’Inqui... La dissimulation apparaît comme l’une des caractéristiques spécifiques de la praxis religieuse quotidienne des vaudois installés en Italie du nord et dans la France méridionale durant toute la durée de la fin du Moyen-Âge. 31Per contro lo stesso stanziamento di quelle comunità nelle zone più impervie così delle aree alpine come delle remote montagne calabresi, permetteva un alto grado di autonomia dalla prassi liturgica della maggioranza cattolica. This has allowed me to develop interpretations of the present starting from long and very long temporal viewpoints. L’Inquisizione romana, i Calabrovaldesi e l’accusa di simulazione religiosa », Les Dossiers du Grihl [En ligne], 2009-02 | 2009, mis en ligne le 11 janvier 2010, consulté le 18 novembre 2020. I valdesi erano riusciti a preservare le prerogative e gli stili di vita tradizionali, puntando sulla separazione sociale dal contesto cattolico, contando sulla protezione dei feudatari che in quei luoghi avevano richiesto il loro trasferimento. Il Sant’Ufficio il 2 febbraio del 1554 promulgò un decreto con il quale si ordinava di procedere “contra memoriam et famam” di Pietro Valdo. Già la differenza di atteggiamenti, segnalati da Grado Merlo, tra valdesi stanziati in ambiti cittadini rispetto a quelli appartati nelle valli montane, mostra l’impossibilità di formule nette ed omnicomprensive sull’uso della dissimulazione religiosa dei valdesi del tardo medioevo. Autour de l’ouvrage de Christian Jouhaud : Localités : localisation des écrits et production locale d’actions, Libertinage, irréligion : tendances de la recherche 1998-2002, A digital resources portal for the humanities and social sciences, https://doi.org/10.4000/dossiersgrihl.3668, licence Creative Commons Attribution - Pas d'Utilisation Commerciale - Pas de Modification 3.0 France, Faire une édition numérique savante et critique en TEI de manuscrits du XVIIe siècle, Catalogue of 547 journals. Esso tendeva inoltre ad una piena responsabilizzazione di ogni cristiano nel suo rapporto peculiare con Dio. Come i predicatori itineranti costituivano una sorta di ordine religioso alternativo e parallelo, così la fides valdese si perpetuava in modo sotterraneo, carsico, non escludendo la partecipazione ai riti della chiesa cattolico romana e non impedendo ai fedeli di mescolarsi e confondersi con il contesto maggioritario. 34  Roma, ACDF, HH2a, da Onofrio della Porta al Cardinale Santa Severina, 3 ottobre 1586, f. 1218. Marseille-Naples (1477) », in Histoire et Societé. 27  A. Muston, Lettere di un carcerato (1559-1560) annotate e fatte precedere da un cenno biografico sullo scrivente Giovan Luigi Pascale, Torino 1926, p. 67. 33  Roma, ACDF, HH2a, ff. Rita non ne fu entusiasta, perché altre erano le sue aspirazioni, ma in quell’epoca il matrimonio non era tanto stabilito dalla scelta dei fidanzati, quando dagli interessi delle famiglie, pertanto ella dovette cedere alle insistenze dei genitori e andò sposa a quel giovane ufficiale che comandava la guarnigione di Collegiacone, del quale “fu vittima e moglie”, come fu poi detto. Etimologia: Rita = accorc. 1:25:23. In questo senso sono stato uno dei primi in Italia a fare interagire le fonti storiche con quelle iconografiche con risultati importanti per le discipline storiche. Essi hanno questo per astutia (si come per experientia altre volte si è visto) che quando la corte li aminacia, dicono, per paura del castigo, che sono cattolici, o che se voleano convertire ... Manco male saria se fussero heretici in se stssi, ma il pegio è che ne convertono molti alle loro heresie, imperoché vanno li poveri homini idioti et conversano con quelli semplicemente, ed essi astutamente ad poco ad poco, con belle parole sotto manto de santità, li fan restare allacciati alle loro heresie33. Dalla diocesi di Monteleone, egli scriveva a Roma: “Io vado purgando la diocesi. Periodicamente essi venivano visitati dai loro barbi, e certa documentazione testimonia la presenza, in Puglia, di personalità religiose anche di rilievo. 17In essi prevalse così un universo soteriologico, la coscienza di essere i veri seguaci del Cristo, di essere riconosciuti e riconoscersi in quanto tali. 57Una simile riflessione deve esser fatta anche per le comunità calabresi e pugliesi. Nel frattempo un contadino che si era ferito con la falce ad una mano, lasciò il lavoro per correre a Cascia per farsi medicare; passando davanti al cestello e visto la scena, prese a cacciare via le api e qui avvenne la seconda fase del prodigio, man mano che scuoteva le braccia per farle andare via, la ferita si rimarginò completamente. 27 MAGGIO: SANT’ AGOSTINO DI CANTERBURY VESCOVO, 22 MAGGIO: SANTA RITA DA CASCIA VEDOVA E RELIGIOSA, > 22 MAGGIO: SANTA RITA DA CASCIA VEDOVA E RELIGIOSA. La loro prudenza nel manifestare la propria fede, il loro mimetizzarsi tra le fila cattoliche e seguirne le celebrazioni liturgiche lo sconcertarono16. La vita di Rita fu intessuta di fatti prodigiosi, che la tradizione, più che le poche notizie certe che possediamo, ci hanno tramandato; ma come in tutte le leggende c’è alla base senz’altro un fondo di verità. L’Inquisizione romana, i Calabrovaldesi e l’accusa di simulazione religiosa, Bussy-Rabutin ou le désoeuvrement de l'épistolier, Agir au futur. Esse ebbero indiscussa influenza su quelle popolazioni valdesi stanziate in Italia meridionale, anche se ancora una volta non si può parlare di univocità di atteggiamenti. 1528. Butzer augurava ai valdesi di esser presto liberi dalla Babilonia in cui erano costretti a vivere; un giorno anche quelle comunità avrebbero avuto la possibilità di vivere apertamente la loro fede. Sospetti di “vita cattolica simulatissima”, come la definiva nel 1593, mentre in una lettera del 1600 sosteneva che “nell'esteriore solamente fingono quei popoli di essere catholici”. 471rv. 48Sebbene i contrasti tra i missionari gesuiti e gli inquisitori romani non mancarono, sino alla metà degli anni Settanta non vi furono ulteriori azioni inquisitoriali. Patronato: Donne maritate infelicemente, Casi disperati In essa si sosteneva che per i valdesi di quelle valli (Delfinato, Piemonte) era impossibile sottrarsi alla messa ed alle altre cerimonie cattoliche, se non si voleva incorrere nelle dure sanzioni e nella repressione ecclesiastica. 20I predicatori itineranti ritenevano e proponevano il pater noster come unica preghiera da recitarsi, pur invitando i loro fedeli ad apprendere anche l’ave maria, in modo che fosse possibile dissimulare con più facilità i legami con la “secta Waldenssium”. I due figli giurarono di vendicarlo e Rita, non riuscendo a dissuaderli, pregò Dio farli piuttosto morire. VI. Non bisognava inoltre abbandonare il dovere di indottrinare chi non è ancora caduto nella falsa religione papista. 11Secondo la ricostruzione apocrifa della loro storia, i veri seguaci degli apostoli, scacciati dal tempio e dalla piazza, si videro costretti alla clandestinità (“occulte et de nocte”) nella coscienza di rappresentare una Chiesa minoritaria “clandestina e fedele”. Et li loro homini si poranno maritare con donne italiane, et che habitino dentro le terre habitate da italiani”40. Al contrario di s. Rita che pur di spezzare l’incipiente faida creatasi, chiese a Dio di riprendersi i figli, purché non si macchiassero a loro volta della vendetta e dell’omicidio. Esso consisteva nel non rendere pubblico, e cioè nel non manifestare con intenti propagandistici, missionari e di proselitismo, il proprio credo religioso. Altra cosa è dissimulare per lunghi periodi, o per tutta la vita, come nel caso dei valdesi commoranti in un contesto cattolico cittadino. Devotissima alla Passione di Cristo, desiderò di condividerne i dolori e questo costituì il tema principale delle sue meditazioni e preghiere. Una fitta rete di corrispondenza epistolare, poi, li manteneva in contatto con le comunità stanziate in Francia meridionale ed in Italia del Nord. 50E la stessa accusa venne formulata dagli ordinari della Vulturara, nel 1589, nella loro dettagliata denuncia fatta davanti a Carlo Baldino, Ministro della Santa Inquisizione, delegato per il Regno di Napoli36. 33Il relativo stato di isolamento, l’indiscusso disinteresse per il proselitismo religioso, il sistema di maritaggi endogamico, preservò dunque queste popolazioni dall’interesse repressivo della chiesa, sino almeno alla fine degli anni ’40 del Cinquecento. 27 aprile = montalcino - … Secondo il venerabile Beda due accezioni di eretici valdesi corrispondevano alla loro dislocazione alpina o cittadina, con la caratteristica che dalle montagne l’eresia si era propagata alla città2. Nel tardo medioevo le assemblee di culto valdesi avvenivano per lo più in case private, o in locali e luoghi che dessero garanzie di protezione e sicurezza, nottetempo: una grangia, una cantina, un ripostiglio per il fieno. 23La condotta dissimulatoria dei valdesi non sfugge agli inquisitori che riflettevano sul fatto che costoro fossero molto attenti a onorare le feste comandate, seguire la messa e le altre liturgie, confessare periodicamente i propri peccati, rispettare i giorni di digiuno. Esempio fulgido di un ruolo determinante ed attivo della donna, nel campo sociale, della pace, della giustizia. Ma è molto probabile che la stessa differente dislocazione geografica di queste popolazioni aveva avuto come conseguenza un diverso approccio alla pratica nicodemita. Poiché a Roccaporena mancava una chiesa con fonte battesimale, la piccola Rita venne battezzata nella chiesa di S. Maria della Plebe a Cascia e alla sua infanzia è legato un fatto prodigioso; dopo qualche mese, i genitori, presero a portare la neonata con loro durante il lavoro nei campi, riponendola in un cestello di vimini poco distante. 2  G. G. Merlo, Valdesi e valdismi medievali II. Quel che è certo è che l’adesione simulata dei valdesi alle pratiche religiose cattoliche fu dai teologi riformati del xvi secolo ricondotta alle posizioni teorizzate dal botanico e predicatore strasburghese Otto Brunfels nelle sue Pandectae18. L’attitudine alla corruzione degli ecclesiastici con i quali venivano a contatto era poi un dato oggettivo subito messo in luce dagli inviati dell’Inquisizione romana in quelle terre: “Saria necessario pensarsi per un commissario incorrutto” scriveva il 13 maggio del 1559 fra Giovanni da Fiumefreddo al cardinale Alessandrino “che questi populi pagheriano diece et vintimila ducati per non haver fastidio allo viver loro, et Dio sa se qualcuno n'è stato corrutto dalli loro presenti”25. La nuova suora s’inserì nella comunità conducendo una vita di esemplare santità, praticando carità e pietà e tante penitenze, che in breve suscitò l’ammirazione delle consorelle. I suoi furono giorni di un secolo tragico per le lotte fratricide, le pestilenze, le carestie, con gli eserciti di ventura che invadevano di continuo l’Italia e anche se nella bella Valnerina questi eserciti non passarono, nondimeno la fame era presente. 44Dichiarare apertamente che ci si confessa soltanto a Dio, rigettare la pratica devota dell’orazione, della recitazione dell’Ave Maria, o dell’inginocchiarsi davanti alle immagini sacre “com'è di costume in tutte le terre dei cristiani” non è certo un atteggiamento dissimulatorio né prudente del proprio credo religioso. Difficile stabilire quanto del loro credo religioso sia sopravvissuto a decenni di repressione, ma certamente più di un documento mostra la volontà di far sopravvivere e tramandare un insieme limitato di tratti comuni, specifici e caratterizzanti. Venne circondata subito di una buona fama, la gente di Roccaporena la cercava come popolare giudice di pace, in quel covo di vipere che erano i Comuni medioevali. 62E’ proprio il senso di appartenenza alla comunità, che valicava senz’altro il mero aspetto religioso, a spaventare gli ecclesiastici preposti al loro controllo, e contribuiva al rinnovarsi incessante dell’accusa di simulazione religiosa. Nacque intorno al 1381 a Roccaporena, un villaggio montano a 710 metri s. m. nel Comune di Cascia, in provincia di Perugia; i suoi genitori Antonio Lottius e Amata Ferri erano già in età matura quando si sposarono e solo dopo dodici anni di vane attese, nacque Rita, accolta come un dono della Provvidenza. P. Scaramella, Le lettere della Congregazione del Sant’Ufficio ai tribunali di fede di Napoli (1563-1625), Napoli – Trieste, 2002, p. LX. La seconda volta aveva invece dissumulato, mentito, spergiurato. Press alt + / to open this menu. In this sense I was one of the first in Italy to combine historical sources with iconographic ones to produce important contributions to historical studies.Allievo di Alberto Tenenti (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi) e di Adriano Prosperi (Scuola Normale Superiore di Pisa), sin dagli esordi del mio percorso scientifico ho affrontato tematiche di frontiera (la storia dell’Inquisizione romana, quella delle minoranze religiose, quella dei sacramenti - in particolar modo il matrimonio)  fondando le mie ricerche su un approccio interdisciplinare, al tempo stesso storico, antropologico e giuridico, che mi ha consentito di sviluppare interpretazioni del presente partendo da un’ottica temporale di lunga o lunghissima durata. 60Agli occhi degli inquisitori questi “eretici” ricordavano quanto lunga fosse stata la lotta alla dissidenza religiosa, e quanto pericolosa fosse una fede che aveva creato, nei secoli, una solidità comunitaria ed una solidarietà tra gli individui non comuni. Quando avvenne ciò Rita era intorno ai trent’anni e benché fosse illetterata, fu ammessa fra le monache coriste, cioè quelle suore che sapendo leggere potevano recitare l’Ufficio divino, ma evidentemente per Rita fu fatta un’eccezione, sostituendo l’ufficio divino con altre orazioni. Sebbene sulla lunga durata si possono osservare continui e rilevanti cambiamenti, religiosi, culturali, sociali, di queste comunità (dall’abbandono della predicazione all’uso della simulazione religiosa; dall’approdo alla Riforma protestante ai modi di sopravvivenza dopo la strage e la sura repressione), sembrerebbe insomma che esse abbiano preservato, malgrado queste modificazioni, un’unità continua da difendere e delimitare.

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